Welfare aziendale: vantaggi per il datore e per i lavoratori
Il welfare aziendale è l’insieme dei beni e servizi che il datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti al fine di aumentare il loro benessere e quello della propria famiglia.
Non si tratta di retribuzione aggiuntiva ma di beni e servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, che il dipendente altrimenti avrebbe dovuto acquistare per soddisfare i bisogni di tutta la famiglia (ad esempio: spese per baby-sitting, acquisto di libri scolastici, premi salute ecc).
Le erogazioni incluse nel piano welfare aziendale sono esenti sia a livello contributivo che a livello fiscale. Si tratta quindi di uno strumento a disposizione dei datori di lavoro per aumentare il benessere dei lavoratori contenendo il costo del lavoro.
Vantaggi fiscali aziende
È prevista dalla legge la possibilità di dedurre dal reddito dell’impresa tutte
le spese relative all’erogazione di prestazioni di welfare sostenute in denaro o in natura per il lavoro dipendente.
Vantaggi fiscali e contributivi lavoratore
Anche dal lato del lavoratore il welfare aziendale è una misura che riconosce dei benefici fiscali e contributivi. Dal punto di vista fiscale, le misure erogate con il welfare sono escluse dalla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Per quanto riguarda l’aspetto contributivo, i valori riconosciuti come welfare aziendale sono esclusi dal versamento dei contributi a carico del lavoratore.
A chi possono essere erogati
Il welfare aziendale deve essere offerto alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee.
L’espressione “categorie omogenee di dipendenti” non va intesa soltanto con riferimento alle categorie previste nel Codice civile (dirigenti, operai, etc.), bensì a tutti i dipendenti di un certo tipo (ad esempio, tutti i dipendenti di un certo livello o di una certa qualifica, ovvero tutti gli operai del turno di notte, ecc.). Sono quindi escluse erogazioni “ad personam” per ottenere l’ esenzione totale o parziale da imposte.
Chi beneficia del welfare
I beni e servizi di welfare aziendale possono essere utilizzati:
1 – dal lavoratore destinatario;
2 – da un suo familiare;
3 – dal lavoratore e dal familiare.
Come si introduce in azienda
L’offerta o erogazione dei servizi di welfare può essere posta in essere in base alla stipula di un:
– contratto o accordo;
– regolamento aziendale;
– atto volontario da parte del datore di lavoro.
Nel caso del regolamento aziendale, trattandosi di un atto unilaterale e non di natura contrattuale, non necessita di alcuna sottoscrizione né dei lavoratori dipendenti né delle organizzazioni sindacali.
Il regolamento deve:
- prevedere un insieme diversificato di opere e servizi con un determinato valore economico, offerti alla generalità dei dipendenti o a determinate categorie omogenee di essi;
- essere vincolante per tutta la durata del piano, ovvero non inferiore a 2 anni;
- prevedere regole e tempistiche per la fruizione;
- prevedere le categorie di beneficiari senza creare discriminazione o realizzare una erogazione ad personam.
Leggi altri articoli: Focus fiscalità
Giuliana ParzaneseSono iscritta all’Albo dei Consulenti del lavoro dal 2013 e ho il mio studio a Prato. Aiuto aziende e lavoratori a gestire con serenità le questioni di lavoro: mi piace semplificare quello che appare troppo “burocratico”. Mi piace anche utilizzare le nuove tecnologie nella mia professione: offro consulenze on line e utilizzo app che rendono disponibili buste paga e documenti di lavoro, direttamente dal proprio smartphone. Credo molto nelle relazioni umane: accoglienza e gentilezza per me sono valori fondamentali.Ufficio – Via della Romita, 73 – 59100 Prato (PO) |
|