Viaggio nella fabbrica del cioccolato slitti

Andrea Slitti ci ha condotto in un tour sensoriale tra gli aromi del cacao nella sua fabbrica di cioccolato a Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, dove da oltre 30 anni e più di 150 concorsi internazionali vinti produce un cioccolato conosciuto in tutto il mondo per la sua qualità. «Essere in un piccolo centro ci ha fatto affrontare meglio la pandemia» ha detto a Toscana Economy
«Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini» scriveva Patrick Süskind nella sua opera più conosciuta “Il Profumo”. Lo sa bene chi varca la porta della fabbrica di cioccolato Slitti a Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, dove, già al primo passo, l’odore del cacao inebria i ricettori olfattivi e travolge il visitatore in un viaggio sensoriale attraverso mezzo mondo.
È proprio dalle coltivazioni dall’altra parte del globo che giunge a Slitti il cacao più ricercato, che da oltre 30 anni distingue la premiata torrefazione monsummanese come eccellenza nel settore in tutto il mondo e dove conta più di 150 concorsi vinti aggiudicandosi ogni anno il primato dell’eccellenza internazionale.
Ma qual è il segreto del successo della famiglia Slitti?
«La qualità, ma anche essere inseriti in una piccola realtà territoriale aiuta».
Così, forte della propria storia, Andrea Slitti ci trascina in un viaggio dentro la fabbrica del cioccolato dove il cacao giunge a Monsummano Terme da agricolture pregiate e selezionatissime del Venezuela, Ecuador, Perù, Jamaica e Madagascar e dove al posto degli “Umpa lumpa” di Willy Wonka ci sono le sapienti mani delle donne che l’azienda ha assunto proprio perché «oltre ad avere più occhio per la pulizia e l’ordine sul piano di lavoro rispetto a un uomo – spiega Slitti – hanno mani più delicate nel preparare i prodotti, specialmente le praline».
È un lavoro in serie ma con vocazione ancora artigianale quello del cioccolato Slitti, in cui ogni cioccolatino viene prodotto e sistemato nei pirottini singolarmente.
«Cominciò mio padre con la torrefazione – racconta il maestro cioccolatiere – poi nel 1988 io e mio fratello ci siamo avvicinati al cioccolato studiando una formula che ci distinguesse e contribuisse a rendere unico il marchio». E quando il marchio è conosciuto e riconosciuto, il mercato vien da sé. «Con la pandemia il cioccolato era uno dei pochi sfoghi – prosegue Slitti – e la gente cercava un prodotto di qualità. L’avvio dell’e-commerce è stata una rivelazione ed è un metodo che proseguiremo a mantenere anche se preferiamo comunque l’acquisto diretto, la conoscenza dei clienti, l’accoglienza del nostro profumo».

Avete iniziato con i “ferri vecchi arrugginiti” di cioccolato e sono rimasti ancora in produzione, quanto incide la novità nel vostro settore?
«Al momento non trovo nel cioccolato un prodotto che potrà subire grandi cambiamenti, i gusti nuovi incuriosiscono all’inizio, ma è sempre il gusto della tradizione a cui la gente torna. Quello che dobbiamo offrire è la qualità perché nel tempo il consumatore si è evoluto nella sua ricerca perché nel tempo c’è stata un’educazione al gusto. Per questo adesso i clienti sanno ordinare anche on line per farselo arrivare a casa: sanno quello che vogliono e cosa scegliere. Ma questo vale anche per tutto il resto del cibo».
La qualità ha però dei costi…
«Si, per questo ci sono prodotti che potremmo sperimentare ma che non facciamo. Ad esempio noi usiamo esclusivamente, mandorle d’Avola, nocciole piemontesi o pistacchi di Bronte. Qualcuno ci ha chiesto la crema al pistacchio, ma dovremmo venderla a prezzi proibitivi. Ci concentriamo su altro e si lavora in funzione di un prodotto d’eccellenza».

È per questo che il cioccolato Slitti è conosciuto in tutto il mondo?
«Abbiamo clienti in Canada, Usa, Giappone, Europa dell’est, Germania, Austria, Polonia, Cechia e anche negli emirati Arabi. I nostri clienti devono avere la certezza della nostra serietà e questo ci contraddistingue». E mentre il viaggio nella fabbrica del cioccolato si avvia a conclusione Andrea Slitti anticipa: «ci sarà qualche novità, ancora top secret. Per il momento facciamo intanto programmi a breve e medio termine, in attesa di dialogare col mercato russo».