• 03/11/2024

Vetrina Toscana: sostenibilità, cibo e territorio

 Vetrina Toscana: sostenibilità, cibo e territorio

La sostenibilità in Toscana ha radici antiche. Lo racconta, da 24 anni, Vetrina Toscana, progetto della Regione in collaborazione con Unioncamere che unisce tipicità, autenticità dei territori, attenzione all’ambiente. Ne parliamo con Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turistica

La sostenibilità è proprio uno dei cardini di Vetrina Toscana, il progetto sul turismo enogastronomico su cui la Regione punta per promuovere il comparto agroalimentare e turistico: dall’utilizzo dei prodotti locali al ricorso al biologico e alla filiera corta, dalla stagionalità al rispetto dell’identità del territorio, dalla cucina circolare fino al plastic free.

Vetrina Toscana promuove quindi il turismo enogastronomico in chiave di sostenibilità, nelle diverse accezioni del termine: ambientale, nel rispetto, cura e tutela del territorio; sociale, per salvaguardare le usanze della comunità visitata; economica, generando occupazione e reddito per gli abitanti del luogo; culturale, consentendo di capire come nasce un prodotto e la storia che c’è dietro. Le eccellenze della produzione enogastronomica toscana descrivono una regione buona, oltre che bella.

Il cibo è espressione di paesaggi, storia, stili di vita, cultura. Partecipano a Vetrina Toscana tutti coloro che offrono esperienze enogastronomiche: ristoranti, botteghe e produttori, ma anche agriturismi, strade del vino, cantine, birrifici, oleifici, stabilimenti balneari, agenzie di viaggio e alberghi: al momento quasi 2mila imprese, che compongono una delle più grandi reti agroalimentari in Italia.

Chi vi aderisce, si impegna a rispettare il Manifesto dei valori, che ha come riferimento la cultura culinaria regionale, vuole essere custode della tradizione, ma senza rinunciare all’innovazione, contribuisce al sostegno dell’economia del territorio e alla sua salvaguardia, crede nella qualità del cibo e dei prodotti toscani.

Vetrina Toscana consente di scoprire non solo cosa mangiare, ma anche dove poter acquistare i prodotti e dove degustarli. E poi approfondimenti sulla storia delle produzioni tipiche, itinerari enogastronomici, esperienze legate al cibo e ricette per assecondare un percorso nel gusto.

Vetrina Toscana: sostenibilità, cibo e territorio
Francesco Tapinassi

Quali azioni concrete mettono in campo Toscana Promozione e il progetto Vetrina Toscana per sviluppare il turismo enogastronomico in chiave sostenibile?

«Per poter entrare nella rete di Vetrina Toscana le aziende devono sottoscrivere il patto dei valori, che è incentrato sui temi della sostenibilità: filiera corta, stagionalità, antispreco, per menzionare solo alcuni fondamenti. Per citare alcune delle azioni portate avanti nell’ambito del progetto, possiamo ricordare il MeQ a Follonica, inaugurato lo scorso anno, il primo mercato di Vetrina Toscana: etico, plastic free e pet friendly, che incarna il manifesto dei valori del progetto regionale.

Un’altra operazione è stata quella della pubblicazione di due libretti legati al turismo open air: Happy camper e Happy boat, scaricabili gratuitamente dal sito, sono pensati per chi viaggia in camper e in barca e contengono ricette del territorio, con prodotti locali e consigli utili su come risparmiare tempo e risorse ai fornelli».

Con quali altre tipologie di turismo può integrarsi l’offerta enogastronomia toscana?

«Si tratta di un’offerta del tutto trasversale, che interessa tutti i visitatori. Infatti, si passa dai ristoranti stellati per il turismo di alta gamma agli agriturismi per chi ama il turismo rurale, ai food track per chi vuole immergersi in esperienze autentiche. Nuove sono inoltre le connessioni con il turismo “open air”, “bike” e “wellness”».

Lei ha affermato che dobbiamo smettere di parlare di una Toscana bella solo in termini generali, ma entrare più nello specifico di una regione in grado di accogliere. In che modo la Toscana enogastronomica accoglie i suoi visitatori?

«La nostra regione accoglie i visitatori come si fa con un ospite prezioso a casa propria, offrendo il meglio di sé tramite le eccellenze della tavola e facendo di cuochi, produttori e addetti al turismo enogastronomico dei veri e propri ambasciatori dei territori, capaci di raccontare attraverso i prodotti e la cucina l’identità della regione».

Quali sono i mercati di riferimento per questa tipologia di offerta? Sono gli stessi del turismo più tradizionale oppure ci sono delle peculiarità?

«La cucina territoriale è un attrattore per tutti i mercati, ci sono tendenze a cui prestare attenzione come, per esempio, il tema della cucina salutare o della sostenibilità, ma a parte questo tutti i visitatori, a prescindere dalla provenienza, sono alla ricerca di autenticità».

La ristorazione alberghiera può definirsi un punto debole di questo sistema?

«In questo momento direi invece che può essere un punto di forza, molti dei ristoranti stellati fanno parte di alberghi e attraggono sempre di più un pubblico che viene da fuori. Inoltre, per coinvolgere gli alberghi nel progetto, abbiamo introdotto Vetrina Toscana Breakfast: la colazione di territorio. Ne possono far parte tutte le strutture che offrono ai propri ospiti una colazione a base di prodotti locali.

L’obiettivo è quello di far scoprire al turista le tradizioni enogastronomiche toscane: non più un risveglio anonimo, ma una colazione che diventa racconto ed esperienza da raccontare».

Per approfondimenti visita il sito di Vetrina Toscana

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David Meccoli

Giornalista tradizionale e digitale, esperto in relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa

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