Verinlegno ha “volato” anche nel 2022
Il fatturato dell’azienda pistoiese, che produce vernici per legno, cresce del 25% attestandosi a circa 34 milioni di euro: +36% in Italia, + 17% nel mondo. L’export rappresenta nel complesso il 56% del giro di affari
Nonostante le pesanti zavorre di un anno a dir poco complesso – a causa delle raffiche di aumenti e della scarsità di materie prime, della guerra in Ucraina e del blocco degli incentivi legati all’ecobonus in Italia, Verinlegno Spa vola. Il fatturato dell’azienda di Massa e Cozzile (Pistoia), che produce vernici per legno, raggiunge infatti nel 2022 i 33 milioni e 700mila euro. Vale a dire +25% sul 2021, che già era stato un anno eccezionale.
È quanto emerge dall’incontro svoltosi il 10 febbraio all’hotel Croce di Malta di Montecatini Terme. Oltre 150 i presenti, provenienti dai cinque continenti: forza vendita, clienti, distributori. Tra gli ospiti anche Matteo Aglio, direttore di Avisa Federchimica e segretario del gruppo pitture e vernici.
«Il mercato italiano – si legge nel report di Verinlegno (https://www.verinlegno.it/it/) – cresce in maniera omogenea, dal Nord al Sud e con risultati molto superiori alla media in Veneto, Friuli, Campania, Piemonte e Brianza. Ottimo anche l’andamento delle vendite in Romagna, Toscana e Sicilia. Il Belpaese, con i suoi 15,5 milioni di euro, rappresenta oggi il 44% del fatturato di Verinlegno e si accresce rispetto al 2021 del 36%, incrementando le tonnellate di vernice venduta del 25%. I prodotti di punta sono prevalentemente legati alla filiera dell’arredamento laccato da interno.
Nel mondo – con un export che si attesta ormai al 56% del giro d’affari e un fatturato in crescita del 17% – rendimenti eccezionali si sono registrati per Canada, Lituania, Palestina. In significativo progresso anche Filippine, Australia, Emirati Arabi e India. Tra 2018 e 2022 il fatturato estero di Verinlegno è in definitiva cresciuto del 50%».
Nel 2023 l’azienda punta a consolidare quanto ottenuto, predisponendosi però al supporto di un ulteriore importante balzo, sempre e comunque nel segno della “sostenibilità”. Un percorso già in realtà già intrapreso da un decennio diventa ora bussola per l’anno in corso: per sé stessa, per la rete vendita, per i fornitori. Così Verinlegno offre prodotti sempre più verdi e certificati, sostiene aziende e artigiani nella formazione resa necessaria dalle nuove normative in vigore dal prossimo mese di agosto, disegna un’impresa che adotta il fotovoltaico che auto-produce la propria energia e riduce la produzione rifiuti e che mira all’ottenimento della certificazione ISO 45001 per la sicurezza sul lavoro.
Soddisfatto, ma comunque cauto, dati gli scenari ancora in forte movimento, il presidente Sante Zandò, co-fondatore dell’azienda con Piero Marchetti e Antonio Bartoli (scomparso nel 2018): «Covid, materie prime introvabili e con prezzi fuori controllo; conflitto russo-ucraino (che ha bruscamente interrotto rapporti che duravano da oltre 15 anni) non hanno a oggi intaccato il nostro percorso. Siamo cautamente fiduciosi sul nostro futuro».
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