Valorizzare Coltano per migliorare l’economia del territorio

Vittorio Gasparrini, presidente del Centro per l’Unesco di Firenze
La Regione Toscana può contare su un immenso patrimonio naturale, storico ed artistico, vi ha fondato un’importante parte della sua economia ed elevato il made in Tuscany in ogni parte del globo. Il secolo scorso ha lasciato autorevoli testimonianze di archeologia industriale. Senza la pretesa di un esaustivo elenco, basti pensare alla S.M.I. di Campo Tizzoro a Pistoia, e le innumerevoli ex fabbriche di carta lungo il fiume Pescia, per immergerci nella storia più recente. Ma c’è un sito che, pur meritando le migliori attenzioni, rischia di essere dimenticato e non adeguatamente valorizzato: il sito marconiano di Coltano, in provincia di Pisa
Guglielmo Marconi, nel 1902, progettò la costruzione in Italia di una potentissima stazione radiotelegrafica per effettuare collegamenti con le Americhe e, soprattutto, con le colonie italiane in Africa Orientale. La scelta cadde sul sito di Coltano, tra Pisa e Livorno anche per l’alta conduttività del suolo, che avrebbe facilitato la trasmissione delle onde radio. I lavori inizieranno nel 1905. Al momento della sua entrata in servizio, nel 1911, venne salutata dal New York Times come la più potente al mondo, riuscendo a coprire con il proprio segnale circa un sesto della superficie terrestre. La Seconda Guerra Mondiale enunciò la parola “fine” per il sito di Coltano, con la sua militarizzazione, i bombardamenti e le devastazioni che interessarono tutta l’area di Pisa nell’estate del 1944.

La palazzina marconiana e l’intero sito, in completo abbandono, ora attendono un serio ed auspicabile progetto di recupero e valorizzazione.
Sono inseriti nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, riconosciuto come Riserva della Biosfera dall’Unesco. Quest’ultima, come ben conosciamo, lavora per creare politiche olistiche in grado di affrontare le problematiche sociali, ambientali ed economiche secondo i valori dello Sviluppo Sostenibile. Grazie al convincimento della Conferenza Generale dell’Unesco venne istituito il World radio day ricordato il 13 febbraio di ciascun anno, in coincidenza con la data in cui la Radio delle Nazioni Unite iniziò le trasmissioni nel 1946 con le famose parole “Qui le Nazioni Unite che si rivolgono a tutti i popoli della terra”. Per questo la rete dei Clubs e dei Centri per l’Unesco, che porta sul territorio gli ideali e i programmi di azione dell’Unesco, sotto l’egida della relativa Commissione Nazionale ha a cuore questo luogo, che è particolarmente fiera di avere in Toscana.
«Coltano – evidenzia Vittorio Gasparrini, presidente del Centro per l’Unesco di Firenze – è un orgoglio per la rete dei Clubs e Centri per l’Unesco della Toscana, soprattutto da quando, grazie ai rapporti di amicizia e collaborazione con AIRE Toscana e con il Museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo (con il quale la collaborazione si è concretizzata in un vero e proprio protocollo d’intesa insieme al Centro per l’Unesco di Arezzo successivamente sottoscritto anche da quello di Torino), a partire dalla prima celebrazione della Giornata Mondiale della Radio, da sempre nella sede istituzionale della Sede Rai per la Toscana. Queste collaborazioni ci hanno permesso conoscere, e far conoscere ancor di più, la figura di Marconi e la sua attività.

La stazione è importante per vari aspetti legati ai valori che l’Unesco promuove, dall’innovazione e la ricerca scientifica (la S della sigla Unesco sta per scienza), all’importanza dei luoghi della memoria storica che riguarda anche i paesaggi e i luoghi, alla valenza simbolica di quello che avvenne da questa base.
La “C” di Unesco si dice che “conti doppio” cioè che valga per Cultura, ma anche per Comunicazione e Marconi, trasmettendo da questa base attraverso l’Oceano Atlantico fino a Rio De Janeiro, accendendoda qui la statua del Redentore, aprì la via alla libertà di comunicazione creando, anche tramite le onde radiofoniche, un ponte che univa i due mondi, simbolo di quell’ideale di pace e di fratellanza e di conoscenza tra i popoli e le culture che l’Unesco promuove e che sul territorio la rete dei Clubs e dei Centri cerca di far conoscere e diffondere. Da qui l’enorme importanza simbolica e storica di questo luogo».
«Il sito di Coltano rappresenta la memoria dell’industria radiofonica – fa presente Roberto Cecchi, esponente di AIRE Associazione Italiana delle Radio d’Epoca – nonché un’importantissima pietra miliare dell’evoluzione delle comunicazioni. In merito, l’Italia non è stata solo la culla del grande inventore ma anche, e soprattutto, il territorio ispiratore del suo importantissimo e fecondo sviluppo».
L’AIRE, per quanto di propria spettanza, ha fortemente stimolato l’attrazione del sito verso i luoghi del cuore del FAI, purtroppo senza apprezzabile esito finale. Troppo spesso i coinvolgimenti multipli in una stessa iniziativa ne disperdono l’attenzione. Il comune di Pisa, il Parco ed il Demanio, attuale proprietario dell’area, non sembra facciano sintesi su un aspetto ritenuto vitale e non ulteriormente procrastinabile: la messa in sicurezza, la ristrutturazione della stazione Marconi e la possibilità di valorizzare la sua valenza storico – culturale riconosciuta a livello mondiale. La palazzina potrebbe costituire un valido attrattore, con possibilità di curvare al meglio l’economia del territorio.
Da tempo immemore si cerca di risolvere la vicenda. Di recente il comune di Pisa ha stanziato un milione di euro per l’avvio dei lavori di restauro. Ce ne vorrebbero almeno due e mezzo, ma intanto si potrebbe iniziare. «Il demanio stenta a concedere la palazzina – osserva Rosario Stefanucci, presidente della Proloco di Coltano – per quanto ovvio il comune, per iniziare, ha bisogno di avere il pieno titolo di proprietà. Intanto stiamo facendo del tutto, ovviamente su base volontaristica, per fare in modo che la stessa mantenga la propria dignità. Al tempo stesso ci stiamo adoperando al meglio per utilizzare il contiguo palazzo Mediceo, con attività culturali e sociali».
Un adeguato restauro consentirebbe alla palazzina Marconi di inserirsi nell’ambito dei monumenti toscani di rilevante interesse culturale, con valorizzazione del sito, possibilità di migliorare l’economia di un territorio ed elevare ulteriormente la portata del made in Tuscany. Gli appassionati, i marconiani, le istituzioni, toscani e non, restano fiduciosi, nonostante tutto.