Una crescita sostenibile e inclusiva
L’assessore regionale all’Economia e al Turismo Leonardo Marras ha illustrato quali sono le iniziative messe in campo dalla Regione Toscana per uno sviluppo sostenibile
Nel Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che porta in dote 1.229 milioni di euro c’è per la Toscana oltre mezzo miliardo di risorse per le piccole e medie imprese, per i prossimi cinque anni. Sono risorse con cui la Toscana punterà a promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, investendo su ricerca ed innovazione, per concorrere pure al contrasto dei cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità e alla transizione ecologica dei processi produttivi.
Assessore, stiamo assistendo a una veloce crescita delle aziende che si propongono come innovatrici. La Regione Toscana che iniziative ha in essere per supportare lo sviluppo e dare regia a un percorso complesso che tocca prodotti, modelli, processi?
«Vogliamo che tutto il sistema produttivo toscano sia messo nelle migliori condizioni per poter investire su ciascuno di questi aspetti. Per farlo abbiamo a disposizione ingenti risorse: una grande opportunità e anche una grande responsabilità, poiché non si dovrà sprecare niente.
Nel Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che porta in dote 1.229 milioni di euro, c’è per la Toscana oltre mezzo miliardo di risorse per le piccole e medie imprese, per i prossimi cinque anni. Sono risorse con cui la Toscana punterà a promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, investendo su ricerca ed innovazione, per concorrere pure al contrasto dei cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità e alla transizione ecologica dei processi produttivi.
Si tratta di interventi da un lato rivolti al sistema produttivo e dall’altro al territorio, finanziando progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, di accesso al credito, incentivi per aiutare le aziende a farsi conoscere sui mercati internazionali o per la filiera turistica, l’efficientamento energetico delle aziende e degli edifici pubblici. I primi bandi stanno per partire, li presenteremo a breve».
Per uno sviluppo sostenibile è fondamentale che gli attori facciano sistema. Quali iniziative avete attivato per un confronto sistematico tra associazioni, università, centri di ricerca e imprese?
«Io credo che la parola chiave sia “integrazione”. Dobbiamo sforzarci nel realizzare un ecosistema regionale dell’innovazione, nel quale si incontrino il mondo della ricerca universitaria, che anche grazie ai fondi Pnrr sta ulteriormente crescendo, con le imprese che devono imparare come assorbire questa attività di ricerca.
Questo è essenziale per aggregarsi e fare squadra per un unico obiettivo, ed è questo il concetto al centro della nuova normativa sugli incentivi alle imprese, approvata a marzo, che nasce dal confronto e dall’ascolto delle proposte pervenute dal tessuto produttivo toscano – che lamentava una certa rigidità del sistema – per trovare le soluzioni più adeguate.
La legge ha introdotto novità che tengono conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in materia di transizione digitale e tecnologica, di trasferimento tecnologico, semplificazione, trasparenza e contenimento degli oneri amministrativi, sia per quanto riguarda le imprese che le pubbliche amministrazioni.
Scopo delle modifiche è razionalizzare le modalità previste per l’accesso alle agevolazioni regionali, oltre che rendere il contenuto più chiaro e più fruibile da parte delle imprese e di tutti i soggetti cui sono destinate».
Il capitale umano è al centro di ogni processo di innovazione. Il gap tra domanda e offerta di risorse umane specializzate sta crescendo. Come intende operare la Regione per supportare la crescita delle risorse umane? Quali attività che coinvolgono più assessorati sono previste?
«Nelle economie moderne, il capitale umano rappresenta il principale asset per rimanere competitivi e favorire una crescita sostenibile e duratura. In tempi in cui si impone la discussione attorno all’intelligenza artificiale, è comunque la “competenza naturale”, quella delle persone in carne ed ossa, a fare la differenza.
Per questo, le politiche per il lavoro e per la formazione che la Regione ha portato avanti negli anni hanno sempre puntato ad investire sulla formazione e la qualificazione del capitale umano. L’obiettivo è quello di aumentare le capacità e le competenze dei cittadini nella convinzione che solo così potremo costruire un sistema economico più forte ed innovativo.
Qui si esce un po’ dal mio campo di competenze, ma so di poter condividere con i miei colleghi della Giunta la convinzione che trasferire alle nostre imprese conoscenze, competenze, tecnologie e reti di relazioni sia fondamentale al rilancio delle capacità innovative e della competitività del nostro sistema produttivo.
Tra le iniziative che voglio citare, seguite dalla collega assessora Nardini che ha la delega per istruzione e formazione, vi è ad esempio l’avviso pubblico per progetti di alta formazione attraverso l’attivazione di assegni di ricerca per giovani ricercatori.
L’obiettivo è quello di promuovere la formazione di capitale umano qualificato, capace di accompagnare lo sviluppo del sistema produttivo regionale negli ambiti applicativi riconducibili ai temi della Transizione Verde individuati dalla Smart Specialization Strategy europea, aumentando così la capacità innovativa.