Un nuovo marketing per le imprese in Toscana
Un nuovo marketing per le imprese in Toscana tra phygital e gaming
Come abbiamo avuto spesso modo di ribadire, le piccole e medie imprese Toscane hanno tutte le carte in regola per operare con successo sul lungo periodo, anche nel difficile mercato internazionale e con i continui e rapidi cambiamenti che esso subisce e impone.
Elemento essenziale per prosperare nel contesto globale contemporaneo è certamente quello di essere aggiornati sulle strategie di marketing più efficaci, per individuare i metodi che meglio si adattano alla propria realtà aziendale. Non si tratta di cavalcare in maniera più o meno improvvisata tendenze spesso di effimera durata, ma di interpretare e studiare i nuovi trend per integrarli con la propria strategia di marketing. Il mondo digital si muove continuamente e molto rapidamente: studiarne le logiche e applicarle al proprio settore di riferimento può fare davvero la differenza per le imprese.
Digital marketing: le nuove tendenze
Il campo del digital marketing è ampio e complesso, e comprende una serie di conoscenze, strategie e tecniche davvero vaste e differenziate. Come tutto ciò che è “digital” esso si evolve molto velocemente e, sebbene ci siano delle fondamenta strutturate sulle quali operare, sono numerose le “mutazioni” che subisce in periodi anche molto brevi. Il mondo digital cambia in fretta, abbiamo detto, ma non in maniera casuale.
Segue i trend del mondo “reale”, si adatta ai comportamenti e alle abitudini dei consumatori: studiarli e anticiparli può dare grande vantaggio alle imprese.
Due tendenze che si stanno affermando già da qualche anno sono il “Phygital Marketing” e il “Social Gaming Marketing”. Vediamo di cosa si tratta e in che modo le PMI Toscane possono sfruttarne le novità.
Phygital Marketing: la fusione tra mondo reale e virtuale
La parola Phygital nasce dall’unione dei due termini “Physical” – fisico, reale, offline, e “Digital”, digitale, virtuale, online. Queste due dimensioni sono sempre più connesse nella vita delle persone, era quindi prevedibile che anche il marketing si evolvesse in questa direzione.
Alla base del Phygital Marketing c’è la volontà di mettere in connessione ambienti online e offline, con iniziative che vadano ad agire su entrambi i livelli. Questo con lo scopo di creare per il cliente un’esperienza che lo avvicini al brand, e renda il processo di ricerca informazioni o di acquisto più immediato, fluido e soddisfacente.
È stata la pandemia Covid-19 a velocizzare questo processo “naturale” dell’esperienza di acquisto: il fatto di non poter fisicamente uscire di casa per comprare beni ha avvicinato un ampio numero di persone all’online shopping, anche chi non lo aveva mai utilizzato prima.
E con più persone coinvolte, si sono moltiplicate anche le azioni di aziende e brand per rendere le esperienze virtuali il più soddisfacenti e coinvolgenti possibili. Terminata l’emergenza sanitaria, il cambiamento era ormai avviato e la connessione tra mondo virtuale e online una realtà destinata a rimanere e fortificarsi.
Le azioni di comunicazione del Phygital Marketing non sono pensate per essere messe in atto solo nei canonici canali digital, ma stabiliscono un legame con il mondo “esterno”, quello reale. Citiamo un paio di esempi di aziende molto famose per capire, in senso pratico, di cosa stiamo parlando.
Amazon ha aperto in alcune città degli Stati Uniti dei punti “AmazonGo”, che rappresentano una sorta di estensione della piattaforma online: si tratta di negozi fisici in cui si entra con un QR code, si acquistano i prodotti con le modalità di pagamento utilizzate su app e sito, e si esce quindi senza fermarsi alla cassa.
Ancora, Ikea (sito web) ha creato l’app Ikea Place dove è possibile selezionare l’elemento di arredo che ci interessa e vederlo nella stanza della nostra casa attraverso la realtà aumentata: una novità che rivoluziona l’acquisto di mobili e complementi, unendo physical e digital in maniera davvero customer friendly.
Questi esempi ci mostrano alcune interpretazioni della fusione tra attività materiale e tecnologia digitale. Ma non dobbiamo pensare che queste novità siano solo appannaggio di grandi multinazionali con budget astronomici.
Anche le piccole e medie imprese Toscane possono sfruttarle e trarne enormi benefici in termini di brand identity ed engagement. Si tratta di approcciare l’esperienza di “pubblicità” e “vendita” in maniera più ampia, creando esperienze che coinvolgano il cliente o potenziale cliente in maniera più ampia ed immersiva.
Pensiamo ad esempio al lancio di un nuovo prodotto o servizio di un’azienda locale: è possibile creare dei contenuti sui canali social che incuriosiscano e creino hype sulle novità in arrivo e premiare l’interazione con il nuovo prodotto o un suo campione da ritirare nel negozio fisico in occasione del party di lancio (tutto da condividere online, chiaramente).
O ancora pensando ad uno dei settori più sviluppati in regione, quello legato all’enogastronomia, si potrebbe creare un menu con gli elementi della degustazione o della cena perfetta, che il cliente possa combinare per creare la sua esperienza da vivere poi fisicamente nell’azienda agricola o nel ristorante di riferimento.
Unendo la creatività delle aziende e gli strumenti delle nuove tecnologie sarà possibile offrire una varietà enorme di servizi e intrattenimenti ai clienti, anche e sempre di più sotto forma di gioco e passatempo. E questo ci introduce alla seconda nuova tendenza, quella del Social Gaming Marketing.
Social Gaming Marketing: il lato ludico del marketing
Il mondo dell’online gaming è vivo più che mai, e con prospettive di crescita importanti. Bollato per anni come “divertimento per ragazzini” e quindi sottovalutato anche nella sua portata economica, oggi il mondo dei videogames e dei giochi online genera fatturati da miliardi di euro e coinvolge circa 3 miliardi di giocatori in tutto il mondo, includendo fasce di età molto ampie.
Parola d’ordine di questo fenomeno è “interazione”: non parliamo infatti soltanto di giochi da svolgere “in solitaria”. L’aspetto che più ha trainato la crescita del fenomeno è infatti quello della condivisione, legata alla possibilità di creare communities e squadre, sfidando gamers sparsi su tutto il globo. Inutile sottolineare come, anche in questo caso, l’evento della pandemia Covid-19 abbia contribuito a far crescere in maniera esponenziale i numeri del settore, rappresentando una possibilità di connessione e condivisione laddove non era più possibile farlo nel mondo reale.
Socializzazione, immersione, realtà alternativa ed intrattenimento sono i pilastri di questo fenomeno.
Ma in che modo il marketing può applicare le logiche del gaming alle proprie strategie? Anche in questo caso si tratta di ampliare la visione del concetto di “vendita” o “pubblicità”, attivando una “gamification” dell’esperienza del prodotto e creando quindi piani di content marketing capaci di sfruttare gli elementi ludici e di sfida tipici del gioco.
Lo scopo è quello di creare engagement in maniera “non invadente” ma piuttosto con puro intrattenimento, che renda il percorso di conoscenza del brand e di eventuale acquisto del prodotto leggero e divertente.
Pensiamo ad esempio alla collaborazione tra Mario Kart e Mercedes-Benz: grazie ad un’estensione gratuita era possibile far guidare al mitico Mario una Mercedes nelle proprie sfide di kart. Un elemento di gioco in grado di coinvolgere ed intrattenere anche un pubblico più giovane lontano magari dai più canonici canali di promozione del brand.
Il Social Gaming Marketing si può applicare in vari modi: dall’inserimento di prodotti all’interno del gioco, come nel caso di Mercedes-Benz, ai più classici banner durante le partite fino ai più interattivi giochi creati appositamente per promuovere un brand o un suo specifico prodotto. Il focus dev’essere mantenere un ruolo attivo del cliente/giocatore ed offrirgli attività di svago che lo coinvolgano e lo avvicinino all’azienda senza annoiarlo o disturbarlo.
Le PMI Toscane possono anche in questo caso mettere sul tavolo tutta la propria inventiva e vena artistica per fare del Social Gaming Marketing una delle proprie strategie vincenti.
Senza farsi intimorire dagli esempi delle grandi multinazionali, si può iniziare dalla creazione di contest a premi nella forma di giochi o quiz che ruotino intorno ai prodotti, valori e servizi dell’azienda. Immaginiamo una strategia simile applicata nel settore moda, di grande rilevanza in Toscana: quiz settimanali sul mondo del fashion system che, se fatti e vinti per un determinato arco di tempo, danno accesso ad uno sconto su una creazione personalizzata.
O ancora, pensando a tutte le cantine sparse sul territorio: con la collaborazione di un buon marketing team, si può creare un’app di gioco online ambientato nella propria cantina o vigna, dove la mission sia trovare la bottiglia di vino più preziosa della tenuta. Si crea una sfida tra più utenti che mette in palio come reward finale un’esperienza personalizzata di visita e degustazione. Insomma, le possibilità sono davvero infinite.
Phygital Marketing e Social Gaming Marketing per le PMI Toscane: unire estro e nuove tecnologie per far crescere clienti e vendite.
Recenti sondaggi dimostrano come il pubblico Italiano sia pronto per questo cambio di prospettiva nella propria esperienza di acquisto. Non solo, gli stessi sondaggi ci dicono anche che spesso i potenziali clienti rimangono delusi nel constatare che le aziende alle quali si avvicinano non offrono percorsi più immersivi e coinvolgenti.
Investire quindi parte delle risorse fisiche e creative dell’impresa per realizzare campagne orientate al phygital e al gaming può rivelarsi davvero vincente per farsi conoscere e apprezzare da un numero sempre più ampio di consumatori.
Non dimentichiamo che il mercato non è più quello di 20, 10 o anche solo 5 anni fa: realizzare ed offrire prodotti e servizi di eccellente qualità rimarrà l’attività principe delle PMI Toscane, che dovranno però contemporaneamente impiegare la propria fantasia per presentarsi ai clienti in maniera smart, divertente e coinvolgente.
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