Turismo, dopo la “tempesta perfetta” voglia di normalità

Fabio Cenni, presidente Assohotel Toscana
INTERVISTA A
Fabio Cenni, presidente Assohotel Toscana
Fabio Cenni è stato eletto da poche settimane presidente di Assohotel Confesercenti Toscana: «La Toscana sta ancora viaggiando a diverse velocità a seconda del territorio, ma il 2022 sta dando anche segnali di speranza» dice a Toscana Economy
«Abbiamo bisogno della normalità e di tutti quei problemi che ci davano preoccupazioni nel 2019». Tradotto: ben vengano i piccoli grattacapi che caratterizzavano il mondo del turismo toscano prima della “tempesta perfetta” che, tra 2020 e 2022, ha costretto un’intera categoria – quella alberghiera – a passare sotto le forche caudine imposte da pandemia e guerra russo-ucraina. E a guidare l’auspicata ripartenza, al vertice di Assohotel Toscana da qualche settimana c’è Fabio Cenni, imprenditore di Montecatini Terme, che raccoglie il testimone da Anna Duchini, che per due mandati ha guidato l’associazione di categoria che opera in rappresentanza degli operatori del settore ricettivo associati a Confesercenti.
Cenni, lei arriva in un momento non certo facile per l’accoglienza…
«Con grande entusiasmo, ma anche con un po’ di timore ho accettato l’invito a ricoprire il ruolo di presidente regionale di Assohotel. In questi anni di presidenza provinciale a Pistoia ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con la presidente uscente, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto e per il supporto che potrà darmi nei prossimi mesi, nonché con gli uffici regionali e la presidenza regionale di Confesercenti, nella persona di Nico Gronchi che è sempre stato presente e ha supportato i bisogni del territorio e della categoria».
Com’è lo stato dell’arte del turismo in Toscana?
«Stiamo attraversando un periodo difficilissimo: prima la pandemia, che ancora non ci siamo lasciati alle spalle, poi la guerra. Il turismo regionale va a diverse velocità, più forte quello all’aria aperta (la campagna, la montagna pistoiese, la Versilia e tutta la costa) e più rallentato quello delle città d’arte e del termale».
E come pensa di muoversi in questa prima fase del suo mandato?
«Incontrerò tutti i referenti provinciali per avere da loro input e suggerimenti per impostare un lavoro proficuo per tutta la categoria. Inoltre l’assessore regionale Marras dovrebbe convocarci per illustrare le modifiche che la Regione apporterà alla legge sul turismo del 2016».
Una legge che ha solo sei anni, ma che sembra già essere invecchiata di secoli…
«Allora le preoccupazioni più grandi riguardavano la concorrenza dei bed&breakfast. Oggi viene da sorridere a ripensarci. A Firenze apriranno nuove strutture nei prossimi 2-3 anni, per un totale di settemila posti letto in più e molti miei colleghi sono preoccupati. Si parla poi di student hotel: saranno in grado di creare nuovi mercati? Oppure sostituiranno le camere esistenti? Detto in altri termini: parliamo di turismo o di persone che studiano? Dovremo chiarire questi aspetti».
Ma intanto il presente parla di un mercato, quello della Russia e delle ex-repubbliche sovietiche, quasi completamente azzerato…
«Già, fino a pochi anni fa il turismo dell’Est invadeva (positivamente) le nostre città, il nostro mare, le nostre terme. Ed era un turismo con un’alta capacità di spesa. Meno preoccupazioni ci sono invece sul fronte delle strutture in mano a proprietari russi: le società hanno base in Italia e potranno proseguire nella loro operatività».
Ci sono anche segnali incoraggianti all’orizzonte?
«Certo. I numeri del 2022 sono in ripresa, ma il gap rispetto all’ultimo anno “normale”, il 2019, è ancora del 30%. Tanti turisti poi hanno riscoperto le destinazioni “minori”, spalmando così il loro interesse sulle più diverse aree della Toscana, che era poi un obiettivo della Regione per togliere pressione, talvolta insostenibile, alle città d’arte. E, come detto, va molto bene l’outdoor».
Messaggi alle istituzioni?
«Abbiamo capito che il tempo degli aiuti a pioggia, come durante l’emergenza, è finito. Ma resta l’esigenza di un sostegno ai progetti di investimento, di un piano di promozione di lungo termine, di bandi destinati alle amministrazioni locali per riqualificare le città. In poche parole: vogliamo solo tornare alla normalità».
Per approfondimenti:
www.assohotelconfesercenti.it
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