Trans-formazione nelle aziende

L’azienda vive periodi di massima concentrazione. Uno di questi si ha in presenza di importanti fasi di passaggio in grado di mettere tutto in discussione
Nel corso, auspicabilmente lungo, della sua vita un’azienda è stimolata da continue ottimizzazioni e miglioramenti. Tutto ciò è propedeutico ad inanellare sempre più successi che passano principalmente attraverso la combinazione di due elementi: lo sviluppo del proprio mercato di riferimento e la ottimizzazione dei fattori produttivi necessari allo scopo.
A tutto ciò si deve aggiungere la correntezza operativa di un’azienda che, già da sola, assorbe notevoli risorse aziendali mettendo a dura prova la sua struttura.
Quindi: operatività ordinaria alla quale, sempre più spesso, si aggiunge sviluppo del mercato e miglioramenti dei fattori. Ci sarà abbastanza tempo per svolgere tutte queste cose, a volte pressoché simultaneamente? Quali priorità individuare se non si riesce ad assolvere a tutto? Chi lo decide e chi lo applica?
Ma prima di entrare ancor di più nel merito proviamo ad essere meno criptici e vedere insieme di cosa si sta parlando. Può succedere che un’azienda, non più start up, decida di evolvere nel suo mercato di riferimento passando da ditta individuale, o società di persone, a società di capitali. Ciò conferirebbe una maggiore possibilità di attrarre capitali, magari nuovi soci, con un piglio sicuramente più orientato al mercato.
Ancora, in presenza di un’opportunità di mercato si ritiene opportuno sviluppare il proprio business non più con una società (es: srl) ma con due. La seconda potrebbe essere costituita conferendo un ramo d’azienda da parte della prima.
Nel primo e secondo esempio la gestione interna cambia notevolmente. Nel primo caso si diventa “società di capitali”, nel secondo si potrà ragionare in logica di gruppo. Tengo a precisare che questi due esempi, notevolmente ricorrenti nella mia esperienza di consulente aziendale, sono affiancati da una serie di altre combinazioni che, però, non alterano le riflessioni che andremo a fare. Insomma, niente sarà più come prima. Ma l’amministratore e i dipendenti sono preparati a questo? Quanto training hanno svolto per entrare in piena correlazione con i nuovi equilibri?
La domanda potrebbe denudare una realtà di cui si potrebbe non avere il coraggio di assumersi le relative responsabilità: in molti casi i dipendenti sono trascinati verso la nuova realtà e dalla stessa risucchiati. Il loro bagaglio di esperienza non è stato arricchito anzi, per aver subito il trauma del passaggio alla nuova dimensione, potrebbe essersi addirittura ridotto. Data per postulato questa dimensione si aggancia il paradosso dove, a fronte di un maggiore impegno necessario, si registra un proporzionale smarrimento.
“È stata tua la colpa allora adesso che vuoi?” avrebbe detto Edoardo Bennato facendo il verso alla sua bellissima canzone del 1977, contenuta nell’album “Burattini senza fili”. Ma “tua” di chi? Dell’imprenditore, ovviamente, e di chi non ha favorito le condizioni affinché lo stesso non ne sentisse il bisogno.
Qualsiasi evento importante in azienda deve trovare preparati tutti gli stakeholders che, prima o poi, avranno a che farci. Andrebbe considerato filosoficamente una vera e propria metànoia. Si deve focalizzare l’azione del cambiamento ma, al tempo stesso, la preparazione necessaria dei dipendenti. Si parla tanto di formazione degli stessi, in tutte le salse, ma non si sente parlare spesso di ciò che servirebbe nelle fasi di passaggio.
In merito, con “trans-formazione” potremmo identificare il processo di cui sopra: una formazione durante le fasi di passaggio. Non è così semplice e, forse, per questo non viene proposta. È un’offerta “taylor made” che punta dritto alla testa ed al cuore dei dipendenti e, perché no, anche dell’imprenditore.
La “trans-formazione” richiede competenza, generosità e grande spirito critico. Con essa i dipendenti potranno avere gli strumenti necessari per continuare ad essere i protagonisti della loro azienda, anche se questa ha cambiato pelle. Il cambiamento non deve generare ansia ma stimoli per poterlo governare al meglio.
Senza la pretesa che il termine “trans-formazione” venga inserito nel vocabolario Devoto Oli, si tende a ribadire che il processo insito nello stesso, in uno con le conseguenti utilità, meriterebbe ulteriori approfondimenti per essere correttamente, e meccanicamente, attivato ogni volta che l’azienda individua un cambiamento importante per il suo futuro.