Toscandia, soluzioni per una mobilità sostenibile
Toscandia, gruppo attivo in Toscana, Umbria e Sardegna, accompagna le aziende della logistica nel mondo della transizione ecologica
L’automotive è uno dei settori chiave per la realizzazione della transizione energetica, il banco di prova per una mobilità rispettosa dell’ambiente. Nel centro Italia e in Sardegna esiste una concessionaria che considera “l’ambiente come casa comune da tutelare”.
Sono le parole usate nel bilancio di sostenibilità 2022 da Toscandia Spa, il Gruppo nato nel 2010 dalla fusione di due storiche concessionarie Scania e di una concessionaria Nissan: Toscandia Autocarri Spa (concessionaria Scania dal 1976), Lipiscandia Spa (concessionaria Scania dal 1978) e Rivesca Spa (concessionaria Nissan dal 2000).
Scania è infatti il colosso svedese leader mondiale per la sostenibilità dei trasporti Volkswagen e Nissan e all’avanguardia per i veicoli alimentati ad energia elettrica. Come ci racconta Letizia Piccini, responsabile comunicazione e marketing, il Gruppo opera nelle regioni di Toscana, Umbria e Sardegna attraverso le sedi di Calenzano, Livorno, Lucca, Torgiano (in provincia di Perugia), Olbia e Cagliari.
Nel 2017 ha acquisito nuovi marchi relativi a veicoli leggeri come Isuzu, Giotti Victoria e Volkswagen Veicoli Commerciali. L’ultimo marchio, relativo al movimento terra, è Sany. Sul territorio, Toscandia può contare su 2 officine di proprietà, una rete ampia e capillare di officine autorizzate e su un team di 18 consulenti commerciali.
Quasi 100 i dipendenti in totale e 100 milioni di euro il valore del fatturato raggiunto nel 2023. Uno dei tratti distintivi di Toscandia in tema di innovazione è la Business Unit Tempo Zero, nata nel 2022 per accompagnare le aziende della logistica e dei trasporti nel difficile mondo della transizione ecologica.
Il target sono le piccole aziende impegnate nel monitoraggio delle proprie emissioni: esse vengono supportate nella scelta del veicolo meno inquinante e nella redazione di report di sostenibilità e di report ESG.
L’intento è quello di sensibilizzare le coscienze sul tema della sostenibilità fornendo informazioni e aggiornamenti continui, ma soprattutto supportando le aziende a sviluppare le strategie necessarie ad allinearsi con i protocolli richiesti dalle istituzioni.
Con questo portale Toscandia si propone di accompagnare le aziende di trasporti verso questo processo di adeguamento green per contrastare i cambiamenti climatici riducendo la produzione di agenti inquinanti in maniera economicamente efficiente e di trasformare questa transizione in un’opportunità di crescita economica e produttiva.
Negli ultimi anni il Gruppo ha dato vita a iniziative nel settore della Green Mobility, insieme a enti e istituzioni comunali e territoriali. Con il Comune di Calenzano, dove Toscandia ha la sua sede legale, sono stati intrapresi degli incontri per spingere le aziende del territorio a emettere il minor numero possibile di emissioni.
L’amministrazione comunale ha promosso il Patto per lo Sviluppo Sostenibile, un insieme di azioni partecipate, condivise insieme a 30 aziende locali, per la lotta ai cambiamenti climatici e lo sviluppo ecosostenibile del territorio.
La stessa Toscandia è certificata ISO 14064, in modo da avere sempre sotto controllo il livello dei gas serra prodotti durante le lavorazioni di officina. Questi dati sono anche visionabili su uno speciale scontrino che viene rilasciato ai clienti.
In seguito all’approvazione del cosiddetto “Scudo Verde”, il gruppo ha firmato degli accordi con Confartigianato Imprese Firenze e Confesercenti Firenze e previsto delle scontistiche. Ricordiamo che lo “Scudo Verde” di Firenze partirà a giugno 2024 e consisterà in un sistema di controllo degli ingressi in città basato su 77 porte telematiche.
L’ingresso sarà vietato a ciclomotori e motocicli (2 e 4 tempi) in classe emissiva euro 0 e 1; auto e i mezzi merci a benzina euro 0 e 1 e diesel da euro 0 a euro 2 compreso e non ci sarà alcun pedaggio da pagare. Da Giuseppe Barelli, amministratore delegato di Toscandia, apprendiamo che l’azienda, a partire dal 2017, ha iniziato un percorso legato alla governance che l’ha trasformata da azienda familiare ad azienda strutturata.
L’obiettivo è di garantire all’azienda un futuro e una continuità nel tempo indipendentemente dalla proprietà. Un altro aspetto legato alla crescita che Toscandia ha affrontato negli anni è la sua tendenza a fornire sempre di più servizi di consulenza, come dimostra la realizzazione della Business Unit Tempo Zero:
«Da 48 anni siamo dei bravi venditori di veicoli, ma la transizione energetica in atto ci spinge a essere qualcosa di più, ossia ad accompagnare i nostri clienti in questa evoluzione verso la mobilità sostenibile. Il mondo dell’automotive e, in particolare, il settore del trasporto sta attraversando un’evoluzione che va governata.
Se riusciamo a far percepire l’importanza di questo momento e a farlo vivere in maniera consapevole, possiamo anche garantire il futuro dell’azienda. Anche se le case madri ci spingono a vendere più veicoli elettrici, dobbiamo chiederci se tale scelta è conveniente per il cliente.
Ad esempio, dobbiamo capire se ci sono sufficienti stazioni di ricarica o se l’acquisto è economicamente conveniente rispetto alla missione che il cliente conta di svolgere».
Barelli auspica che nel 2024 il bilancio di sostenibilità di Toscandia vada di pari passo con quello civilistico: «È importante sottolineare che il fatturato è figlio non solo di un buon livello di vendite, ma anche delle scelte che l’azienda ha fatto in tema di criteri ESG, scelte che saranno valutate sempre di più dagli istituti di credito.
A questo proposito condivido il pensiero di Larry Fink, Ceo di Blackrock: “Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ecologisti, ma perché siamo capitalisti e siamo legati da un rapporto fiduciario verso i nostri clienti”.
Inoltre, se l’economia sposta la sua visione verso il tema della sostenibilità, non possiamo pensare che non ci riguardi. Lo vediamo anche nel nostro quotidiano: le banche stanno inviando questionari in tema ESG, soprattutto quando chiedono il rinnovo degli affidamenti».
Sul tema della mobilità elettrica, Barelli sottolinea la carenza di infrastrutture e di stazioni di ricarica a beneficio dei veicoli pesanti e auspica che nel complesso dei sistemi di alimentazione di tutti i veicoli possa essere considerato un mix di soluzioni, all’interno del quale considerare anche il biometano.
Infine, una risposta efficace alla riduzione delle emissioni di CO2, in particolare per i veicoli commerciali e industriali, sta nell’efficientamento dei carichi.
Una statistica di qualche anno fa ha evidenziato che il 40 per cento dei veicoli in Italia effettua viaggi a vuoto, provocando quindi emissioni di CO2 totalmente ingiustificate. Le tecnologie digitali, sostiene Barelli, potrebbero orientare il mondo dei trasporti verso l’efficientamento dei carichi, senza rendere l’elettrico l’unica alternativa possibile.
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