• 19/01/2025

Royal Tea, azienda sostenibile nel cuore della Toscana

 Royal Tea, azienda sostenibile nel cuore della Toscana

da sx Francesco e Alberto Lenzi

Nel cuore della campagna toscana, a Fauglia, un piccolo borgo nella provincia di Pisa, tra splendide distese di camomilla, finocchio, malva, melissa e menta, si trova Royal Tea, azienda storica, nata in Inghilterra nel 1826, Toscana Economy ha intervistato il titolare Francesco Lenzi

Royal Tea, da oltre quarant’anni, produce per i più prestigiosi brand di tè e tisane, ma ha anche una linea a marchio proprio, biologica e a chilometro zero. La storia di Royal Tea prosegue, oggi, grazie alla famiglia Lenzi. Sergio infatti, per tanti anni direttore tecnico, non accettò la chiusura dello stabilimento in Toscana, stabilita negli anni 90 dalla nuova proprietà olandese e decise di rilevare la sede italiana. A portare avanti l’azienda, con la stessa passione e l’instancabile dedizione del padre, sono i figli Francesco e Alberto.
La policy aziendale punta da sempre alla sostenibilità ambientale e persegue valori legati all’etica, intesa come raggiungimento del benessere di tutte le persone che fanno parte della filiera produttiva, dagli agricoltori, ai dipendenti, al cliente finale.
Francesco Lenzi, che in azienda ricopre il ruolo di direttore marketing e vendite, ci ha reso partecipi dell’amore della sua famiglia per Royal Tea e della scelta di portare avanti un’azienda sostenibile.

 

Perché Royal Tea è green e sostenibile?

«Innanzitutto credo che la sensibilità e la consapevolezza per poter mettere in campo tutti gli sforzi necessari per essere un’azienda eco-sostenibile ed etica, le si hanno solo se inquadrate in un contesto più ampio.
Non è solo il dover acquistare la carta compostabile per le bustine delle tisane. Alla base c’è un’idea totalizzante.
E ridurre i consumi non fa solo bene all’ambiente, ha anche un ritorno economico innegabile. Il buon senso è un aspetto fondamentale, sempre, in ogni ambito, e abbiamo fatto in modo che arrivasse con naturalezza e senza imposizioni anche in azienda. Per ridurre i consumi e donare del tempo prezioso ai nostri dipendenti, che sono per lo più donne, abbiamo per esempio deciso di ottimizzare l’orario di lavoro e così il venerdì pomeriggio l’azienda rimane chiusa. Ne guadagnano le vite delle persone e l’azienda, che ne approfitta per limitare i consumi e contenere i costi degli impianti. La nostra policy del “meno e meglio” è stata una scelta azzeccata. Del resto è impensabile voltare le spalle a quello che sta accadendo all’ambiente. E la riduzione dell’impatto va pensata anche come mezzo utile per disinnescare un meccanismo di crescita forzosa, perché non ritengo giusto misurare sempre tutto in termini di pil, così come noi in azienda non misuriamo la nostra attività esclusivamente in termini di fatturato. Sono necessari anche altri indici».

 

TOSCANA ECONOMY Royal Tea, azienda sostenibile nel cuore della Toscana
All packs

 

Quindi per Royal Tea essere green e sostenibili è una scelta etica?

«Sì, perché per noi è importante essere sostenibili verso l’ambiente ma anche nei confronti di tutti gli attori che fanno parte della filiera produttiva, dall’agricoltore, ai dipendenti, al cliente finale. Per Royal Tea ad essere sostenibile non è solo la tisana Bio, a chilometro zero, contenuta in una bustina certificata, compostabile, priva al 100% di microplastiche e sostanze nocive, con un packaging riciclabile e senza involucro esterno. È l’intera storia del prodotto a dover essere sostenibile, così come tutta la rete di persone e aziende che vi ruotano attorno e che hanno la stessa sensibilità, unita ad una visione condivisa».

 

In termini di gestione e sviluppo, quanto è impegnativo portare avanti un’azienda sostenibile?

«Sicuramente ci sono dei costi maggiori e quindi anche il prodotto finale ha un prezzo più alto. Però sono consapevole che producendo tisane, non vado a gravare troppo sul carrello della spesa quotidiana delle famiglie. Una tisana è un premio, un momento che ci regaliamo ogni tanto per rilassarci e prenderci cura di noi stessi. Diverso se producessimo grano, per esempio. Per come la vedo io però, bisogna anche cambiare il modo di nutrirsi, di acquistare e tornare ad una filosofia di vita che preveda non l’abbondanza ma la qualità. Ne guadagneremmo anche in termini di salute».

 

Quali sono quindi i punti di forza dell’azienda?

«Innanzitutto la profonda conoscenza del settore, dalla produzione alla riparazione dei macchinari, ma anche la flessibilità. È necessario infatti saper ascoltare le necessità e le preoccupazioni di fornitori e clienti. Non dimentichiamoci mai che l’empatia è un valore fondamentale per fare impresa sostenibile».

 

Cosa c’è nel futuro dell’azienda?

«Vogliamo ampliare la gamma di tisane e raccontare di più il nostro prodotto. Sentiamo la necessità di far capire i vantaggi del bere una buona tisana, vogliamo accompagnare le persone ad una scelta ancora più consapevole. Nel frattempo stiamo lavorando anche ad una startup, con la quale sperimenteremo molto nell’ambito della produzione vegetale, sempre con una visione 100% eco-sostenibile».

Irene Tempestini

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