Robin Food, cibo a domicilio in modo sostenibile
Nata nel 2021 da un gruppo di quattro giovani fiorentini, Robin Food si propone come alternativa sostenibile nel settore delle consegne a domicilio
Un pettirosso tenace e melodioso per un futuro sostenibile del food delivery. È il logo della cooperativa fiorentina Robin Food, un animale tenace che affronta spavaldo le intemperie, proprio come la cooperativa affronta le sfide del mercato.
Un logo ricco di significati e valori, un’immagine evocativa, semplice ma efficace, che richiama la passione e l’energia che la cooperativa incarna.
Qualità, innovazione e impegno verso la sostenibilità. Robin Food, la cooperativa associata a Legacoop, lavora nel territorio di Firenze e collabora con vari ristoranti locali, offrendo ai clienti un’ampia varietà di scelta: pizza, hamburger, cucina vegana, etnica e molto altro ancora.
Simone Di Giulio, founder della cooperativa ci spiega come è nata, qual è il suo impegno verso la sostenibilità e quali sono gli obiettivi di Robin Food.
«L’idea di Robin Food nasce all’interno delle proteste dei rider circa un anno prima dell’effettiva fondazione – dichiara Simone di Giulio –. Il gruppo comincia a conoscersi e un passo alla volta prendiamo coscienza del fatto che a fianco delle manifestazioni può Simone Di Giulio esserci una spinta attiva alla creazione di una alternativa alla gig economy per come la conosciamo.
Che possa esistere e possa dimostrare che per far crescere un’impresa non è necessario scaricare i costi sul lavoratore».
Infatti, la mission di Robin Food è quella di creare lavoro stabile, che possa tradursi in un lavoro professionale e di qualità. Un vantaggio che però non è solo per i lavoratori, ma anche per i clienti e in generale per la microeconomia di quartiere. Tutti i rider sono soci lavoratori e aderiscono al CCNL commercio, con garanzie in termini di sicurezza, orari di lavoro e retribuzione.
«Il modello di lavoro si evolve intorno alla contrattazione collettiva. Avendo questo come centro focale strutturiamo tutta la nostra attività – ci spiega Simone Di Giulio –.
Tutti i mezzi che utilizziamo sono parte della attrezzatura che viene fornita al lavoratore, a disposizione all’interno di uno o più (attualmente 2) fondi e in controtendenza rispetto alla maggior parte degli operatori del settore, che al contrario forniscono solo il cassone per la conservazione del cibo, ma non il mezzo di locomozione, che rimane a carico del lavoratore.
Strutturiamo, seppur con qualche difficoltà, oltre ai corsi obbligatori per legge, anche alcuni incontri per la manutenzione ordinaria dei mezzi e di informazione circa il funzionamento delle piattaforme che utilizziamo, fra gli altri. Mensilmente, e se ritenuto necessario dai soci anche più spesso, ci riuniamo e ci aggiorniamo circa l’evoluzione dell’impresa».
La qualità del lavoro passa anche dalle scelte ecologiche e sostenibili per gli spostamenti nelle consegne. Le consegne vengono effettuate utilizzando esclusivamente biciclette e mezzi elettrici, azzerando l’emissione di gas serra. Inoltre, la cooperativa si avvale di packaging sostenibile, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del servizio.
«Tutti i nostri mezzi sono elettrici. Bici (food delivery) oppure cargo- bike (ciclologistica). Oltre a credere fortemente alla necessità di una rivoluzione green in conseguenza delle problematiche sul cambiamento climatico, questo tipo di mezzi risulta, secondo quanto riportato da alcuni studi statistici, più efficiente del furgone entro i 5 km dal punto di ritiro.
Questo perché, a fronte di un minor carico, risulta più veloce la consegna tanto da sopperire agli ulteriori stop necessari per ricaricare le consegne. Per questo motivo riteniamo che il nostro modello possa risultare immediatamente applicabile per la cosiddetta logistica dell’ultimo miglio. In alcuni paesi europei, come l’Olanda, le cargo- bike sono già il principale mezzo per questo tipo di attività».
Queste azioni, dalla scelta di adottare il CCNL per il commercio alla scelta dei mezzi sostenibili, hanno generato un impatto positivo verso la comunità locale.
«Questo genera fiducia ed è per noi molto importante. Nel lungo periodo riteniamo di poter diventare un punto di riferimento al quale sia il cliente finale che l’attività di quartiere possono rivolgersi. Alcuni ristoranti ci hanno scelto fin da subito.
Qualcuno ci ha scelto in esclusiva per l’asporto/food delivery. Altri ci contattano per primi quando hanno in mente una promozione, oppure scelgono di mantenere un prezzo più basso sulla nostra piattaforma. Insomma, in diversi, rispetto alle proprie necessità/possibilità, ci fanno sentire il supporto vivo». Inoltre, Simone di Giulio, ci menziona una storia molto significativa per il territorio:
«Un episodio significativo è stata la collaborazione con gli ex operai della GKN. Attraverso conoscenze comuni abbiamo stabilito un rapporto e siamo orgogliosi di poter dire di essere stati i primi committenti di un prototipo di cargo.
Speriamo che il progetto possa andare avanti, abbiamo conosciuto professionalità di altissimo livello conciliata da una umanità non comune. Davvero riteniamo possa essere importante per tutta la città».
In futuro c’è l’obiettivo di diventare un riferimento nel panorama delle consegne a domicilio: «Vogliamo diventare un punto di riferimento per la nostra città di Firenze, poter collaborare stabilmente con il Comune e con le realtà di rilievo come i mercati rionali.
Abbiamo già qualche cliente di rilievo nazionale e internazionale. Ci piacerebbe poterli utilizzare come trampolino di lancio per operare in tutti i principali centri storici italiani». Infine, aggiunge Di Giulio:
«Nel 2023 abbiamo dato il via a un processo di fusione con la nostra simile Ecopony Express, altra cooperativa del settore ciclologistico con cui condividiamo visione e obiettivi. Entro la metà del 2024 contiamo di concludere l’operazione ed entro la fine di raddoppiare il fatturato, che ci permetterebbe di ricavare qualche utile da poter reinvestire».
Il successo di Robin Food dimostra che sostenibilità ed etica possono andare di pari passo con il successo imprenditoriale, offrendo un esempio importante per il futuro del settore delle consegne a domicilio.