Puntare sulle start up innovative per favorire lo sviluppo dell’economia toscana

Leonardo Marras, assessore regionale all’Economia e al Turismo
INTERVISTA A
Leonardo Marras
assessore all’Economia e al Turismo della Regione Toscana
Difficile fare previsioni a cavallo tra pandemia mai risolta del tutto e strascichi della guerra. Il modello di economia cambia come pure le attitudini del pubblico del binomio turismo/cultura. Il direttore di Toscana Economy Giuliano Bianucci ha chiesto all’assessore regionale al Turismo Leonardo Marras come si sta preparando la Toscana a questo cambiamento
«Il sentimento che più di tutti ha caratterizzato gli ultimi anni è l’insicurezza, non c’è dubbio – ha dichiarato Marras – Prima per gli effetti della pandemia e le limitazioni che ci ha costretto ad adottare, adesso per la guerra alle porte dell’Europa che fa paura a tutti. L’economia nel suo complesso ne ha risentito pesantemente ed il turismo è stato tra i settori che più ne hanno pagato le conseguenze; è però anche quello più flessibile e ha saputo, quindi, riadattarsi al meglio nelle diverse fasi. Direi che è necessario, anche se molto complesso, fare comunque delle previsioni per poter calibrare al meglio le nostre azioni, ma soprattutto è importante portare avanti i progetti avviati e continuare a lavorare per farci trovare pronti quando tornerà l’equilibrio. Intanto, la prossima stagione estiva segnerà il ritorno a quella che fino al 2019 è stata la normalità, ovvero niente obbligo di distanziamento, niente limitazioni del numero di persone, niente obbligo di mascherine e il tanto atteso ritorno degli eventi in presenza, che sono parte integrante dell’offerta turistica dei territori. Noi ci stiamo preparando coordinando le azioni con i ventotto Ambiti Turistici tramite gli strumenti che abbiamo messo a disposizione, a partire dalla piattaforma Tuscany Together, e ultimando la progettazione della campagna 2022 che sarà una nuova declinazione di “Toscana, Rinascimento senza fine” che lanceremo nel mese di giugno».
Il ruolo di assessore alle Attività economiche implica un percorso di coprogettazione delle strategie tra pubblico e privato. Come viene svolta l’attività di concertazione con gli attori del turismo, della cultura, degli eventi?
«Il confronto con le associazioni di categoria, con i sindacati e con le amministrazioni locali è sempre aperto. Sono fermamente convinto che sia indispensabile un flusso continuo e interscambiabile di informazioni, idee, proposte e anche segnalazioni di criticità perché solo così si possono migliorare le politiche esistenti e costruirne di nuove sempre più efficaci e rispondenti alle esigenze dei diversi attori del nostro sistema economico. E tutto ciò è ancor più vero alla luce del periodo, difficilissimo, che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. Inoltre, per quanto mi è possibile, cerco di stare in contatto con le realtà produttive anche personalmente e fisicamente: mi piace andare a visitare le imprese per conoscere da vicino peculiarità e caratteristiche dei diversi processi di produzione; anche questi sono momenti molto importanti perché permettono di avere uno scambio diretto ed immediato con gli imprenditori dal quale spesso nascono spunti interessanti di lavoro».
Il PNRR ha messo tutti al lavoro per lo sviluppo di un parco progetti realizzabile in lotti predefiniti. Come si riesce a far sì che non sia un puzzle di finanziamenti a pioggia? Qual è la regia?
«Il PNRR è stato pensato come strumento complessivo per aiutare la ripresa post pandemia, sostenendola con risorse molto importanti. L’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime, e poi il panorama di incertezza legato allo scoppio del conflitto in Ucraina, rischiano di indebolire in partenza tutte le misure previste, se non riusciremo ad avere una regia coordinata di tutti gli interventi. Non dobbiamo dimenticare che per l’Italia il PNRR vale più di 190 miliardi di euro, che possono rappresentare un punto di svolta in tutti i settori, in grado di cambiare il volto del Paese. Per la Toscana, che rimane una regione a forte vocazione internazionale, ci sono molte occasioni da cogliere, puntando su digitalizzazione, sostenibilità, inclusione. A breve partirà anche la nuova programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 che ci presenterà il quadro degli strumenti e delle risorse pubbliche per il sostegno al sistema produttivo regionale. Le imprese, però, devono essere accompagnate di più anche verso l’offerta nazionale per cogliere le tante occasioni di incentivo che il Governo mette a disposizione degli investimenti produttivi. In questo quadro la Regione, oltre ad allocare risorse utili al cofinanziamento delle varie misure, sta lavorando in coordinamento con le associazioni di categoria alla creazione di uno sportello dedicato, che abbiamo chiamato “Unlock Toscana”, specializzato nell’orientamento all’offerta pubblica di aiuto agli investimenti e capace di affiancare le imprese nel rapporto non sempre facile con la pubblica amministrazione».
La next generation è chiamata in causa dal nuovo spirito europeo insieme alle politiche di genere. Tra le sue deleghe figura l’imprenditoria giovanile e femminile. Cosa sta facendo per dare un ruolo alle startup?
«La legge toscana per aiutare le start up a nascere e a crescere, approvata due anni fa, è una tra le più innovative in Italia. Oltre ai contributi a fondo perduto e ai sostegni diretti, essa prevede sconti fiscali, l’idea di un ecosistema di distretti tecnologici da rafforzare nel suo complesso, aiuti mirati anche per l’accesso al credito. C’è pure una revisione programmata sugli interventi fatti, le tipologie di imprese che hanno utilizzato i finanziamenti e come li hanno utilizzati. Insomma, una legge decisamente innovativa in un settore determinante come quello delle start up innovative su cui dobbiamo puntare per favorire lo sviluppo della competitività e dell’economia toscana, ed incrementare anche l’occupazione giovanile e femminile. La Toscana è ricca di realtà di assoluto livello in Europa per le attività di ricerca, che però non sempre sono in grado di tradursi in imprese capaci di passare la fase iniziale dello sviluppo. Colmare questo gap è l’obiettivo su cui stiamo lavorando».
Per approfondimenti:
visita la pagina dedicata all’assessorato sul sito della Regione Toscana