Promuovere un territorio oggi. Un cambio di paradigma
INTERVISTA A
Andrea Tagliasacchi
presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana
In questo preciso momento storico, parlare di promozione di un territorio significa misurarsi con un contesto europeo ed internazionale profondamente cambiati, a causa della pandemia da Covid e della guerra in corso, che incidono fortemente sulle economie anche a livello locale. La soluzione passa per la capacità di cambiare visione, di progettare, di fare sistema. Ne abbiamo parlato con Andrea Tagliasacchi, sindaco del Comune di Castelnuovo di Garfagnana e presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana. Amministratore di grande esperienza, è stato presidente della Provincia di Lucca e direttore di importanti Fondazioni culturali (Mario Tobino e Giuseppe Pera)
Come è cambiata la fruizione turistica in questi due anni tra Covid e guerra?
«Analizzando i dati e le esperienze, al netto delle prescrizioni dei limiti alla libertà di movimento che abbiamo vissuto, abbiamo registrato che la tenuta delle aree interne, dei borghi e delle aree di campagna è stata decisamente forte. Questo significa che la gente, sia i turisti che i residenti, ha dato una risposta chiara: cerca luoghi tranquilli, sicuri, vivibili. La dimensione delle aree interne, della campagna, dei borghi acquisisce quindi oggi un valore aggiunto, un punto di forza fondamentale nella nuova idea di promozione del territorio e di turismo».
È cambiato l’approccio ai territori, alla prossimità.
«Se si crea un progetto culturale e di maturazione della consapevolezza dell’identità, questi territori, oggi più di ieri, possono vincere la scommessa dello sviluppo. Ciò significa che abbiamo bisogno di misurarci con un’idea di promozione in cui le aree interne, le campagne, non sono più marginali ma centrali: è un capovolgimento di visione dell’idea di turismo, che ci proietta in una dimensione nuova, nella quale queste aree acquisiscono un fortissimo valore aggiunto. L’idea di promozione va vista in questa questo contesto: non si promuove più il singolo territorio per se stesso, ma si promuove la sua potenzialità, il rapporto fra città e campagna in tutti i suoi aspetti, in termini di opportunità, di turismo non di massa ma di qualità.
Questo è il tema fondamentale all’interno del quale costruire una nuova politica di promozione il che implica il dover investire su questi territori. Penso alla riqualificazione dei borghi, alla residenzialità, al concetto di albergo diffuso, all’offerta in termini di servizi che bisogna costruire. È necessario riqualificare fortemente le strutture ricettive che pur mantenendo le qualità di tradizione e tipicità potranno finalmente investire per attrarre una clientela più esigente di prossimità, nazionale e internazionale.
Questo renderà gli investimenti in promozione un vero volano per l’economia del territorio È necessario anche un cambio di mentalità da parte degli amministratori delle grandi città e delle province, deve cambiare l’idea stessa di città così come quella delle aree interne, questo è il primo elemento per costruire questa offerta».
Prendiamo in esame il suo territorio di riferimento: la Garfagnana
«Il nostro ambito turistico è stato recentemente trasformato unendo i territori di Garfagnana e Valle del Serchio. È stato un passaggio storico che consente che l’intera valle si debba misurare con un nuovo scenario. Ma devo anche pensare a un contesto territoriale più vasto che tenga insieme la Valle del Serchio, la Versilia, Lucca, la piana di Lucca, il che rappresenta un’offerta enorme dal punto di vista attrattivo. Allargando ulteriormente il cerchio si può arrivare a considerare anche le aree metropolitane di Pisa, Livorno e Firenze e questo chiama in causa il tema della mobilità, delle comunicazioni, di innovazione dei processi, di infrastrutturazione. Basti solo pensare alle colonnine di ricarica elettrica per le auto che, a partire dall’aeroporto di Pisa, andrebbero realizzate fino alla Garfagnana per permettere ai turisti di noleggiare un’auto e conoscere tramite app la loro localizzazione. Occorre affrontare il tema della rivalorizzazione dell’asse ferroviario. Con la Fondazione di Pistoia abbiamo avviato un esperimento di turismo lento, con l’utilizzo di un treno storico a vapore, che ha riscosso grande successo, con circa 500 persone che hanno partecipato. Mobilità significa anche biciclette, mountain bike, sentieristica. Altro asse molto forte per noi sono le vie storiche: la Francigena, ma soprattutto la Via Matildica e la Via del Volto Santo, che significa collegare la dorsale appenninica dell’Emilia con la città di Lucca.
Punto di forza enorme per noi è la vivibilità dei borghi. Sono luoghi spesso incontaminati, con emergenze ambientali di notevole pregio: penso ad esempio al lago di Vagli a Campocatino, all’isola Santa. Sono posti che, per dirla con Maurizio Maggiani, evocano “l’altrove”. La Garfagnana è “un altrove”: per la sua connotazione geografica, la sua dimensione immaginifica del fantastico, tema quest’ultimo sui cui stiamo costruendo specifici progetti.
A Castelnuovo di Garfagnana, nello specifico, stiamo realizzando importanti lavori di ristrutturazione all’interno della Rocca Ariostesca per l’allestimento del Museo dedicato al mondo fantastico dell’Orlando Furioso e alla Garfagnana del Rinascimento. La nostra politica culturale e turistica si fondono in un’offerta di spettacoli, concerti, eventi, mostre, incontri lungo tutto il corso dell’anno, sempre molto partecipati da turisti di lontana provenienza e di prossimità.
Promuovere questi territori significa far emergere con forza il vissuto delle genti che li abitano, l’identità culturale, i valori in cui si riconoscono. Questo anche nell’ottica di voler riattrarre i giovani, che hanno scelto di studiare o lavorare in altre città, regioni, Paesi. Investire sull’infrastrutturazione telematica, garantendo l’accesso alla fibra ottica, è certamente uno dei requisiti fondamentali per rendere più competitiva la sfida che questi territori si trovano ad affrontare.
Altri investimenti vanno operati nel settore delle produzioni biologiche o a denominazione di origine di cui il nostro territorio è ricco: le farine di Formentone e di Neccio, i funghi, i fagioli, il farro, il cagio e le cagiotte, i salumi, il miele, per citarne solo alcuni. Stiamo lavorando anche per mettere in condizione gli operatori turistici di ricominciare a operare, costruendo pacchetti ad hoc, supportando l’ammodernamento e l’innovazione delle strutture ricettive più tradizionali, per poter attrarre anche i turisti che scelgono la costa per il loro soggiorno, ma sono sempre alla ricerca di esperienze autentiche, di luoghi da scoprire, con peculiarità tali da renderli unici».
MONT’ALFONSO ESTATE 2022 |
Musica, teatro e spettacoli in antiche fortezze e parchi naturali delle Alpi Apuane e dell’Appennino Tosco-Emiliano, ma anche escursioni, visite guidate, delizie da gustare e altre buone ragioni per andare a “Mont’Alfonso sotto le stelle”, il festival che andrà in scena dal 28 luglio al 21 agosto 2022.
Il Programma
Info: www.montalfonsoestate.it |