PMI e patrimonio culturale in Toscana
Amore per le tradizioni ed entusiasmo per il futuro: PMI e patrimonio culturale in Toscana
Quando parliamo di bellezza e patrimonio culturale, l’Italia ha ben più di una carta da giocarsi. È infatti riconosciuta a livello globale come una delle nazioni più affascinanti, meta privilegiata di turisti da ogni parte del mondo.
Sul suo territorio, ogni regione ha una sua storia da raccontare, fatta di aneddoti, ricette, convivialità e personaggi illustri in campo artistico. In questo scenario, la Toscana brilla per fama e fascino: le sue colline, i suoi borghi e le sue città d’arte, i suoi prodotti enogastronomici e il suo lifestyle sono ormai icone a livello nazionale e mondiale.
Se questa ricchezza è certamente il prodotto di secoli di storia e impegno da parte dei suoi tenaci abitanti, al giorno d’oggi un ruolo chiave nella sua protezione e promozione va riconosciuto alle PMI che costituiscono il suo tessuto economico.
Le aziende piccole e medie sono infatti quelle più strettamente correlate al luogo e alle comunità locali: in questi contesti storie familiari e imprenditoriali si intrecciano, micro indotti produttivi garantiscono un buon grado di occupazione e ogni realtà gioca un ruolo fondamentale nel variegato puzzle territoriale.
Negli anni si è fatta sempre più forte e condivisa la consapevolezza di voler preservare un patrimonio che, a causa del naturale scorrere del tempo e talvolta anche di incuria o gestione superficiale, ha rischiato negli anni di andare in parte perduto.
Ma in che modo le PMI hanno potuto e possono proteggere e valorizzare il territorio Toscano e tutte le eccellenze che lo costellano? Vediamolo in 5 punti.
- Le PMI custodiscono e tramandano l’artigianalità
L’artigianato regionale rappresenta una delle principali ricchezze dei territori italiani, e la Toscana ne è un buon esempio. Distretti come quello Pratese dei tessuti o quello del cuoio nel Pisano sono solo due esempi di come lavori strettamente legati alla manualità e al know-how di generazioni di artigiani siano sopravvissuti nei decenni, sebbene arricchiti e implementati attraverso strumenti moderni.
E le protagoniste di questi settori (abbiamo citato cuoio e tessuti, ma pensiamo anche alla ceramica di Montelupo, all’alabastro Volterrano, al marmo di Carrara, alla tradizione orafa dell’Aretino e molto altro) sono quasi sempre piccole aziende locali e botteghe che da anni uniscono sapientemente conoscenze antiche e metodi nuovi per creare prodotti “Made in Tuscany”, il cui pregio e valore è riconosciuto e apprezzato ovunque.
È anche grazie al lavoro instancabile di queste realtà locali che il fascino delle lavorazioni artigianali sopravvive all’avvento del mercato globale e a fenomeni come fast-fashion e contraffazione (tra l’altro con non poche difficoltà, e in questi contesti un maggior supporto a livello statale sarebbe fondamentale).
Molte aziende si spingono ancora più in là, e non solo basano tutta la loro attività produttiva sull’unicità del prodotto artigianale, ma si appropriano con orgoglio del ruolo di “custodi delle tradizioni”, organizzando workshop, corsi, eventi on-site e iniziative a vari livelli per avvicinare giovani e curiosi alla bellezza del “fatto a mano”.
- Le PMI aiutano a proteggere edifici storici e beni artistici
Un altro settore nel quale sono molto attive aziende medio-piccole è quello edile, correlato ad altre piccole realtà locali come studi di architettura e design. Queste realtà estremamente radicate sul territorio sono spesso protagoniste e/o sponsor di interessanti progetti di recupero di edifici di valore storico e beni artistici come parchi e giardini minacciati dall’incuria e dalla cultura del cemento.
Capita ad esempio che ville e casali vengano riconvertiti in strutture ricettive: è importante sottolineare che queste ristrutturazioni avvengono sempre con un enorme rispetto per la struttura originaria e per la sua storia. Architetti e restauratori operano con cura spesso certosina per dare risalto ai dettagli artistici già presenti, con un grandissimo lavoro di recupero e valorizzazione.
Ancora, giardini e parchi trascurati vengono riqualificati e resi fruibili per il pubblico cittadino, grazie ad una proficua collaborazione tra amministrazioni locali e PMI. Per non parlare di aziende che finanziano di tasca propria piccoli progetti volti a restaurare angoli o monumenti di minuscoli comuni e paesi, che forse non finiranno sulle principali guide turistiche, ma che hanno immenso significato per le comunità locali.
- Le PMI valorizzano la ricchezza eno-gastronomica
Toscana è sinonimo in tutto il mondo di buon cibo e buon vino. E se questa fama si tramanda negli anni senza mai deludere le aspettative di chi visita quei territori, il merito è in buona parte delle tantissime PMI attive nel settore dell’agricoltura, del vino e della ristorazione.
I protagonisti sono tanti.
Agricoltori che si prendono cura di campi e colture con passione e fatica, rinunciando spesso a metodi invasivi a favore di un ritorno a tecniche più in armonia con l’ambiente (il settore del biologico è in costante crescita).
Piccoli caseifici che non si piegano alle logiche industriali e continuano a produrre “in piccolo” garantendo prodotti dai sapori autentici.
Aziende vinicole ed enologi che dedicano tutti i loro sforzi alla cura dei vigneti e alla tutela di un terroir unico al mondo, che ci ripaga con vini apprezzati ovunque.
E ancora, ristoranti e agriturismi che uniscono in maniera sapiente tutti i prodotti del territorio, sia tramandando antiche ricette sia creando nuovi piatti e abbinamenti destinati ad arricchire una cultura enogastronomica che narra la storia di una regione.
- Le PMI organizzano eventi che raccontano e promuovono il patrimonio culturale
Mercati, fiere, festival: in qualunque periodo dell’anno piccoli e grandi centri cittadini brulicano di attività. Questi eventi, realizzati in stretta collaborazione con amministrazioni locali e piccole istituzioni culturali, sono un’incredibile vetrina delle infinite ricchezze del patrimonio regionale. Protagoniste di queste manifestazioni sono ancora una volta piccole e medie aziende che si adoperano per “portare in giro” i frutti del loro lavoro e per far conoscere ad un pubblico più ampio possibile tesori culturali locali.
Iniziative dedicate alle eccellenze gastronomiche (pensiamo alla Mostra Mercato Nazionale del tartufo bianco di San Miniato o alle innumerevoli fiere nel settore del vino), a quelle artigianali come la rinomata Fiera dell’Artigianato a Firenze, per non parlare di eventi culturali che promuovono la storia e la conoscenza di figure chiave come Dante Alighieri, Boccaccio, Leonardo da Vinci e tantissime altre.
Le PMI sono protagoniste di questi eventi sia attraverso la loro presenza fisica, sia attraverso progetti di finanziamento e sponsorizzazione che contribuiscono alla trasmissione del sapere e alla stimolazione dell’economia locale a più livelli.
- Le PMI creano nuovi strumenti per garantire fama e lunga vita al patrimonio culturale
Se quando si parla di patrimonio culturale è immediato il collegamento con realtà legate alla tradizione, non dobbiamo dimenticare che la protezione dei beni materiali e umanistici di una regione passa anche attraverso una sua gestione al passo con i tempi.
Da questo punto di vista ricoprono un ruolo primario le PMI Toscane che operano nei settori di sviluppo tecnologico e marketing.
Pensiamo alle app per la fruizione ottimale di contenuti culturali (guide su smartphone per la visita di un museo o per la consultazione di mappe e itinerari di siti di interesse storico/gastronomico), alle implementazioni tecnologiche in tema di archiviazione e gestione di tesori artistico/letterari o ancora a soluzioni digitali per rendere gli accessi ai monumenti e ai luoghi più “fragili” tracciabili e controllabili.
A supporto di tutto questo, le PMI del settore marketing mettono a disposizione gli strumenti e le strategie per far sì che i tesori grandi e piccoli del territorio abbiano visibilità nel panorama nazionale ed internazionale.
Se le tradizioni sono un bene da preservare, infatti, non si devono mai perdere di vista il contesto globale e lo scenario contemporaneo: sapersi raccontare, far percepire il valore della propria azienda, trasmettere emozione e passione attraverso immagini e contenuti virtuali sono elementi fondamentali.
Questi sono solo alcuni spunti che ci invitano a riflettere su quanto sia importante il ruolo delle PMI nella difesa e valorizzazione di un patrimonio culturale vastissimo. Si tratta di un dialogo continuo tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di creare e supportare un modello economico sempre orientato al futuro ma con le radici ben salde al proprio territorio e alla propria storia.