Open Data e Pubblica Amministrazione. L’esempio della Regione Toscana
Ogni Pubblica Amministrazione deve improntare alla trasparenza, all’accessibilità e alla partecipazione la propria relazione con gli utenti. Rispetto a questo modello, gli Open Data possono essere considerati uno strumento importante nel rafforzare il dialogo tra uffici pubblici e cittadini, dando la possibilità di semplificare l’accesso ai servizi on line e di fare da casa una serie di operazioni che riguardano il lavoro e la vita di tutti i giorni. Tutte situazioni che durante le fasi più acute della pandemia avevano carattere di eccezionalità e che sempre più dovranno invece diventare abituali, nell’ottica di una pubblica amministrazione digitalizzata e moderna. Inoltre, gli Open Data permettono di avere a disposizione documenti amministrativi come i bilanci comunali oppure informazioni che riguardano temi di pubblico interesse come traffico, ambiente, salute o istruzione.
Con il termine Open Data si fa riferimento ad alcuni tipi di dati (informazioni, dati numerici, ecc.) che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e redistribuiti, secondo le indicazioni presenti nella licenza d’uso. In pratica, sono dati disponibili in un formato aperto, standardizzato e leggibile da un’applicazione informatica per facilitare la loro consultazione e incentivare il loro riutilizzo anche in modo creativo. A loro volta devono essere rilasciati attraverso licenze libere che non ne impediscano la diffusione e il riutilizzo da parte di tutti i soggetti interessati.
Oltre alla trasparenza sarà garantito un migliore accesso alle informazioni da parte dei cittadini e sarà possibile realizzare nuovi prodotti e nuovi servizi da parte delle imprese, le quali possono per esempio trasformare le banche dati della pubblica amministrazione in app per dispositivi mobili,
Il concetto di dato in formato aperto compare per la prima volta nel Codice dell’Amministrazione Digitale, istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Tale norma assume la natura di carta di cittadinanza digitale con disposizioni volte ad attribuire a cittadini e imprese i diritti all’identità e al domicilio digitale, alla fruizione di servizi pubblici online e mobile oriented, a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e a effettuare pagamenti online. Grazie ad esso è stata promossa l’integrazione e l’interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni in modo da garantire a cittadini e imprese il diritto a fruirne in maniera semplice ed è stata garantita maggiore certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici prevedendo che non solo quelli firmati digitalmente – o con altra firma elettronica qualificata – ma anche quelli firmati con firme elettroniche diverse possano, a certe condizioni, produrre gli stessi effetti giuridici e disporre della stessa efficacia probatoria senza prevedere l’intervento di un giudice caso per caso. Infine, il CAD ha promosso l’innalzamento del livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale, sia istituendo presso l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) l’Ufficio del Difensore civico per il digitale, sia aumentando la misura delle sanzioni irrogabili qualora i fornitori di servizi fiduciari violino le norme.
Se l’insieme degli open data diffusi dalle pubbliche amministrazioni italiane viene raccolto nel portale www.dati.gov.it, la Regione Toscana ha messo a disposizione i dati pubblici di interesse per i cittadini sulla piattaforma Open Toscana e ha regolato le modalità di pubblicazione degli open data con la delibera della Giunta regionale n. 23/2013.
Open Toscana è strutturato in tre canali: uno dedicato ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione del territorio, uno alle politiche ed azioni messe in campo per la comunità toscana e uno all’Agenda digitale, agli open data e ai servizi per l’innovazione.
Attualmente i servizi della PA toscana censiti sono più di 900 ed è possibile cercarli per ente, titolo, descrizione o argomento: da quelli della Regione a quelli di ASL, Comuni, Province e Unioni di Comuni. È possibile prenotarsi a esami e prestazioni tramite il CUP, accedere al proprio Fascicolo sanitario elettronico che raccoglie i documenti clinici digitali delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario della Toscana, cambiare medico di famiglia o effettuare pagamenti online.
Gli open data disponibili all’indirizzo http://dati.toscana.it/dataset?groups=statistica&organization=regione-toscana del sito Open Toscana, si riferiscono alle seguenti aree tematiche:
– Imprese (numero unità e addetti per comune e categorie economiche)
– Demografia (struttura della popolazione per età e sesso, movimento della popolazione, popolazione straniera per cittadinanza, densità)
– Turismo (movimento dei clienti e struttura dell’offerta ricettiva)
– ultimi Censimenti della Popolazione, delle Imprese, delle Istituzioni, e dell’Agricoltura.
Anche i dati del PNRR toscano, raccolti sul portale dedicato, da quest’anno sono liberamente scaricabili in open data in un dataset (https://dati.toscana.it/dataset/regione-toscana-pnrr), che contiene i progetti finanziati in Toscana, comprensivi di coordinate geografiche e stato di avanzamento. La frequenza di aggiornamento è di norma mensile.
È l’Ufficio regionale di Statistica a mettere a disposizione gli open data, disponibili in file formato “aperto” .csv e alimentati da dati sia di fonte statistica (Sistan), sia di fonte amministrativa. Un file .csv può essere aperto con un qualsiasi editor di testo (ad esempio Blocco Note, TextEdit, gEdit, Notepad e altri) o con un gestore di fogli di calcolo (Microsoft Excel, LibreOffice Calc, Open Office Calc, Google Sheets). Può anche essere utilizzato come sorgente di dati in un database.
CSV sta per comma-separated values, cioè valori separati da virgola, ossia indica un file di testo progettato per ospitare lunghe liste di dati.
Tutti i servizi di Open Toscana sono raggiungibili tramite la nuova app ufficiale “OT”, disponibile sia per Android che per iOS.
Per accedere ai dati sensibili e a funzioni delicate è necessario disporre di un account SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale – che permette di ricevere notifiche personalizzate collegate al proprio codice fiscale, per esempio del bollo auto. Per molte altre sezioni l’accesso è comunque libero e non occorre disporre di una identità digitale.
Per proposte, segnalazioni e osservazioni: opendata@regione.toscana.it