Museo del Tessuto: una nuova guida digitale per visitare la mostra
A partire da marzo il Museo presenta alcune novità interessanti per rendere la visita alle proprie collezioni sempre più piacevole e stimolante.
La prima riguarda una nuova innovativa guida digitale che permette di visitare “Due secoli di Textile e Fashion design”, la mostra sulla storia del design tessile e di moda attraverso le collezioni del Museo dal Settecento al Novecento.
Si tratta di una APP completamente gratuita, scaricabile su IOS e Android, utilizzabile sia su smartphone che su tablet, adoperabile anche semplicemente come web app scannerizzando un qrcode all’ingresso del museo.
Grazie alla particolare tecnologia dell’app, basta inquadrare le teche con la fotocamera del proprio cellulare per avere a disposizione una “assistente digitale” che, durante la visita, spiegherà i contenuti delle teche e degli oggetti esposti proprio come farebbe una vera guida professionale. I contenuti audio sono disponibili in italiano, inglese e spagnolo.
L’app è stata ideata da InQuadro, azienda riconosciuta per la valorizzazione dei beni culturali attraverso l’uso di nuove tecnologie, che ha messo a disposizione del Museo la propria tecnologia per una fase di sperimentazione.
Un’altra novità riguarda la collaborazione con Schiaccino, il gestore della caffetteria del Polo Campolmi con cui è nata una nuova collaborazione “Brunch & Museo”.
A partire da marzo, per tutti i fine settimana, chi prenota il brunch da Schiaccino avrà la possibilità di visitare il museo ad un prezzo scontatissimo, solo 5 euro al posto del biglietto intero di 8 euro. L’iniziativa prevede inoltre che il visitatore del museo possa prenotare il proprio brunch con uno sconto del 10%.
Infine, si segnalano alcune novità nel percorso espositivo.
Dopo un accurato intervento di pulitura e restauro, è tornato esposto nella sezione “Prato Città Tessile” il Tappeto Peyron, un raro esemplare di tappeto Mercatal degli anni Venti del Novecento, uno dei prodotti di maggior successo del Lanificio Val Bisenzio, manifattura Angelo Peyron.
L’area tematica dedicata a Francesco di Marco Datini si arricchisce invece grazie all’allestimento della restituzione della veste e del mantello del mercante, confezionati con il panno ricostruito a seguito del lungo e articolato lavoro di ricostruzione sperimentale che ha coinvolto esperti di diverse discipline, storici dell’economia, tecnici di settore, storici del tessuto e del costume con l’obiettivo ricostruire questo singolare prodotto tessile – il panno appunto – che nei secoli ha rappresentato l’identità di Prato e del territorio.
Alle vesti restituite del mercante si affiancano le campionature di panno nei colori scarlatto, verde, blu, paonazzo, la riproduzione e la trascrizione di alcune lettere dell’Archivio di Stato di Prato – studiate per questo progetto – che raccontano dell’attività tessile delle aziende pratesi di Francesco Datini.
Da Ufficio stampa Museo del Tessuto