• 08/09/2024

Moda e sostenibilità: ridurre l’uso di sostanze chimiche nella produzione – Intervista ad Azzurra Morelli, vice presidente Confindustria Firenze

 Moda e sostenibilità: ridurre l’uso di sostanze chimiche nella produzione – Intervista ad Azzurra Morelli, vice presidente Confindustria Firenze

Azzurra Morelli – vice presidente Confindustria Firenze

Essere imprenditori nel 2022 vuol dire affrontare delle sfide globali adattandole al proprio territorio di riferimento. L’impatto che le aziende hanno sull’ambiente è un tema valido a ogni latitudine e lo è ancor di più in alcuni settori. La moda è uno di questi e i dati purtroppo parlano chiaro: le emissioni di CO2 prodotte dall’industria tessile rappresentano il 10% delle emissioni globali. Ne abbiamo parlato con Azzurra Morelli, imprenditrice alla guida dell’azienda empolese Pellemoda srl, con un incarico al vertice di Confindustria Firenze

 

Passi avanti sono stati fatti recentemente con il Fashion Pact, firmato nel 2019 da più di 60 aziende globali leader nel settore della moda e del tessile e che insieme rappresentano 1/3 dell’industria della moda: l’impegno è di ridurre le emissioni del 30% entro il 2030 e di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.

A Empoli c’è un’imprenditrice che sui temi ambientali ha precorso i tempi e che proprio da un’industria impattante come quella della moda ha fatto emergere delle buone pratiche che possono essere di esempio per tutti gli altri settori: si chiama Azzurra Morelli e insieme al fratello Giampaolo dirige l’impresa fondata nel 1979 dal padre Bruno.

«In azienda – racconta – facciamo ricerca, sviluppo e produzione per i brand internazionali del lusso, nello specifico abbigliamento in pelle e outerwear. Spinti dai brand con cui collaboriamo, già nel lontano 2015 è cambiata la nostra visione nei confronti dell’ambiente e del pianeta: abbiamo aderito al protocollo ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), un rigoroso metodo di requisiti in base al quale viene operata la riduzione progressiva dell’utilizzo di sostanze chimiche nocive nei processi produttivi e nella catena di fornitura. Negli ultimi due anni abbiamo stilato un nostro piano di sostenibilità che mira all’eliminazione della plastica, all’uso integrale della carta riciclata e alle emissioni zero entro il 2025. Abbiamo anche molte politiche a livello sociale, come testimonia la nostra certificazione SA8000, acquisita nel 2013: ci impegniamo a migliorare le condizioni del personale, promuovendo trattamenti etici ed equi e controllando tutta la catena di fornitura in base all’etica sociale dalla correttezza delle buste paga alla sicurezza dei laboratori con cui collaboriamo). Per noi, infatti, la sostenibilità ambientale deve essere intesa come responsabilità sociale di impresa».

Nel 2021 l’azienda si è fatta conoscere sulla tv pubblica per un progetto in collaborazione con una start up: la produzione di capi di abbigliamento a base di pelli conciate con una molecola che proviene dall’acqua di frangitura delle olive. Dopo una rifinitura e una colorazione anch’esse naturali, la pelle risulta biodegradabile al 98% in tre mesi ed anche compostabile.

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Al fianco del presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi, Azzurra Morelli ha assunto le deleghe relative a capitale umano, formazione e sostenibilità, forte della sua esperienza aziendale su questi temi. Sul tema della sostenibilità Confindustria Firenze ha in corso un progetto, che è il Tavolo Innovazione e Sostenibilità, al quale partecipano gli associati dell’Associazione fiorentina. «L’obiettivo – precisa – è mettere a sistema progetti ed esperienze, uno scambio di riflessioni utili sia per chi si approccia per la prima volta al tema che per chi ha già progetti in corso. Abbiamo anche una collaborazione con l’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa, con il quale abbiamo creato uno strumento di autovalutazione: attraverso domande mirate, gli associati possono misurare il livello di circolarità all’interno delle filiere produttive e progettare un proprio percorso futuro. E poiché ogni territorio e ogni settore produttivo ha delle sue specificità, il progetto ha prima coinvolto tutte le imprese di Confindustria Firenze che ne volevano far parte e adesso ha in corso anche una sperimentazione territoriale. Lo stiamo anche declinando in base alle varie categorie merceologiche, dall’alimentare, che è il settore dal quale siamo partiti, alla moda, che sarà il prossimo».

Nel percorso di ogni impresa ci deve essere un’attenzione particolare alla formazione. Morelli, che come vice presidente di Confindustria Firenze detiene una delega specifica in materia, è particolarmente sensibile al tema: «Come Confindustria Firenze portiamo avanti diversi programmi in base ai quali vengono fatte testimonianze aziendali già a partire dalle scuole medie e abbiamo una collaborazione molto stretta con gli istituti tecnici. Ci stiamo impegnando in progetti di orientamento per i ragazzi in uscita dalle scuole, perché oggi le figure tecniche altamente qualificate sono quelle più difficili da trovare e non solo nel settore della moda. Nello specifico poi, sulla sostenibilità, mancano persone con una consapevolezza tale da individuare e implementare queste tematiche e questo gap può essere colmato solo con una adeguata formazione».

Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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