Marras, le nuove esigenza del turismo

Leonardo Marras
Soddisfare le nuove esigenze del turismo è l’obiettivo principale che si pone la Regione. Ne parliamo con l’assessore regionale all’Economia e al Turismo, Leonardo Marras
Una razionalizzazione delle funzioni, una più puntuale distribuzione delle varie competenze, un maggior coinvolgimento dei Comuni, una più chiara definizione del prodotto turistico omogeneo e una nuova disciplina delle strutture ricettive. Sono alcuni degli obiettivi che sono allo studio in Regione in vista della pubblicazione del nuovo Testo unico del turismo. Ne parliamo con l’assessore regionale di riferimento, Leonardo Marras.
Perché la Regione sente l’esigenza di aggiornare il Testo unico del turismo? Quali sono le istanze maggiormente avvertite dal sistema turistico e che, pertanto, richiedono un più urgente intervento?
«Ci stiamo domandando se il nostro impianto normativo sia in linea con la nuova domanda turistica, se il modello di governance attuato nel 2016 – che derivava da una fase di assestamento della riforma delle Province – sia ancora attuale e adeguato, che tipo di evoluzione c’è stata riguardo alla crescita del mondo digitale e delle attività turistiche non ancora gestite in forma imprenditoriale.
Abbiamo valutato anche l’impatto del Covid sulle abitudini di viaggio, sulle nuove domande come l’uso degli spazi per un lavoro agile, a distanza o per lunghi periodi di permanenza. Davanti a tutto questo appare chiara l’esigenza di mettere mano a un aggiornamento, anche corposo, del Testo unico sul turismo».
I singoli Comuni avranno maggiori poteri, in materia di turismo?
«Più che maggiori poteri, pensiamo a una razionalizzazione delle funzioni. Ad esempio, osserviamo che in alcune materie, che in precedenza erano attribuite alle Province e che con la riforma Del Rio sono passate a Comuni capoluogo e Città Metropolitana, sarebbe utile trasferire le funzioni ai Comuni, i quali potranno esercitarle a livello di ambito territoriale.
Credo anche che serva assegnare ai Comuni maggiori poteri per quanto riguarda l’equilibrio di funzione tra residenza e locazioni turistiche, ma tutto questo deve essere oggetto di un largo confronto prima di approdare in consiglio regionale per l’approvazione della legge».
Sono previste novità in materia di statistiche turistiche?
«Anche qui l’obiettivo è quello di una razionalizzazione delle banche dati, per una finalità non solo statistica, ma funzionale al governo del sistema. Riguardo alla raccolta dei dati occorre da un lato tenere presenti le nuove esigenze di potenziare il livello di conoscenza dei flussi, degli interessi, delle abitudini e dei giudizi dei turisti, e dall’altro riattribuire ruoli e ridistribuire i compiti che riguardano l’esercizio delle funzioni in materia di statistica turistica tra i Comuni e le agenzie regionali».
Da tempo si sente parlare di Prodotto Turistico Omogeneo: nel nuovo testo ci saranno novità, da questo punto di vista?
«Innanzitutto, la legge deve chiarire meglio che cos’è il Prodotto Turistico Omogeneo, quali sono i suoi elementi costitutivi. Crediamo che sia importante che la proposta di un PTO nasca direttamente dal territorio, dagli operatori del turismo, per poi essere gestito con una comune regia regionale per finalizzare meglio le azioni promozionali».
Il testo vigente parla di classificazione e disciplina delle strutture ricettive: in questo ambito cosa ci possiamo aspettare, anche alla luce delle novità introdotte dalle nuove forme di accoglienza?
«La disciplina delle strutture ricettive verrà snellita e semplificata. Alcune norme comuni a varie categorie di strutture ricettive possono essere accorpate, ad esempio quelle relative a procedure, vigilanza e sanzioni. Vorremmo intervenire, insomma, sull’eccessiva parcellizzazione che caratterizza il testo attuale. L’obiettivo è avere norme più chiare e omogenee per tutte le strutture, anche quelle destinate alle nuove forme di accoglienza.
Poi, è importante dare il giusto spazio all’offerta “open air” che si è imposta come un prodotto turistico in grande sviluppo e fissare alcuni principi ancora con maggiore precisione sull’offerta extra-alberghiera e sulla necessaria maggiore flessibilità nell’uso degli spazi di un albergo».
Qual è, in definitiva, l’obiettivo che si pone la Regione con la revisione del Testo unico del turismo?
«Come dicevo, la volontà di semplificare e razionalizzare la normativa deriva dalla necessità di soddisfare nuove esigenze. Dall’entrata in vigore dell’attuale Testo unico sono passati 6 anni nei quali si è affermata la Gig economy, si è diffuso capillarmente l’utilizzo delle tecnologie digitali, abbiamo affrontato e superato una pandemia che ha ridisegnato il mondo e ridefinito le priorità e le richieste dei viaggiatori.
Vogliamo rispondere al meglio a tutto questo, e ci dobbiamo provare con ogni mezzo a nostra disposizione, partendo proprio dalle regole di ingaggio con una riforma organica ed equilibrata».