La Toscana e la sostenibilità
L’impegno della Regione Toscana per guidare il sistema economico verso un modello improntato alla decarbonizzazione e all’economia circolare
La Toscana è una delle otto Regioni che insieme alla Provincia Autonoma di Trento si sono dotate di una Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Le Regioni in questione sono Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna e Veneto.
La Regione, riconoscendo la gravità del cambiamento climatico e consapevole dell’urgenza con cui è necessario mitigarlo, ha definito anche la strategia di Toscana Carbon Neutral 2050. Questo documento individua le priorità su cui la Toscana dovrà basare le linee di sviluppo dei prossimi 25 anni e formalizza la volontà e l’impegno a rendere la regione neutra dal punto di vista emissivo entro il 2050.
La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Toscana ha la finalità di definire il posizionamento della Regione Toscana rispetto agli obiettivi della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e ai 17 Goal dell’Agenda 2030 dell’ONU e di individuare le metodologie per avvicinare la Regione Toscana alle scelte di questi strumenti nazionali e internazionali.
La necessità di fornire un contributo locale agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti nel 2015 dalle Nazioni Unite e il necessario raccordo con la SNSvS, ha portato inoltre la Regione Toscana a lanciare il progetto Toscana Sostenibile, il quale ha come suo obiettivo finale quello di disegnare una strategia di medio-lungo periodo per trasformare la Regione in un organismo sostenibile.
Il progetto Toscana Sostenibile ha visto la collaborazione delle Università di Firenze, Siena e Pisa coordinate dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la quale, attraverso l’Istituto di Management, ha selezionato gli indicatori per la determinazione del posizionamento della Toscana rispetto ai 17 SDGs.
L’Università di Pisa, grazie al Dipartimento di Economia e Management, si è focalizzata sul SDG 12 (Consumo e produzione responsabili); l’Università di Firenze, attraverso il Dipartimento DISEI, si è focalizzata sul SDG 11 (Città e comunità sostenibili); l’Università di Siena, attraverso il SantaChiaraLab, si è focalizzata sul SDG 2 (Porre fine alla fame). Ciascuna di queste tematiche, rappresentata dai goal sopra elencati, è stata letta dall’università assegnata sotto la lente del Goal 13 (lotta al cambiamento climatico) per la centralità e l’urgenza della crisi climatica.
Al fianco della collaborazione accademico- amministrativa, la Regione Toscana ha ritenuto opportuno avviare un processo di partecipazione volto tanto alla disseminazione delle iniziative regionali in atto in relazione al Progetto Toscana Sostenibile, quanto al vero e proprio coinvolgimento dei cittadini. La partecipazione dei cittadini ha avuto lo scopo di renderli partecipi di un processo di “sostenibilizzazione” che riguarda l’intero territorio regionale e tutti i suoi cittadini.
Il processo di partecipazione è avvenuto grazie alla creazione di tavoli tecnici nelle città di Firenze, Pistoia, Lucca e Grosseto. Durante gli eventi, in ciascuna delle città citate, sono stati discussi i seguenti argomenti: cambiamenti climatici ed energia; smart-city, città e comunità sostenibili; mobilità, innovazione e infrastrutture; verde urbano e forestazione; economia circolare.
Oltre al canale “fisico” dove i cittadini hanno potuto partecipare attivamente apportando le proprie idee e opinioni, la Regione ha inoltre predisposto il portale online Open Toscana dove, tra le varie opzioni, i cittadini possono scrivere direttamente alla Regione o dibattere con altri cittadini.
Il Rapporto di posizionamento, strumento che consente di misurare il proprio “livello di sostenibilità”, è stato il primo risultato sul versante scientifico: partendo da più di mille indicatori iniziali, a seguito di più “raffinamenti”, la Scuola Sant’Anna e la Regione Toscana sono arrivate a definire un set di 69 indicatori che offre un raccordo tra i diversi livelli e consente di avere una fotografia puntuale dello status quo.
Il set di indicatori di monitoraggio proposto assicura una coerenza con la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, declinandosi sia secondo le 5P (Persone, Prosperità, Pace, Partnership, Pianeta) che secondo i 17 SDG. Gli indicatori selezionati per valutare il posizionamento in termini di sostenibilità della Regione Toscana coincidono per il 37 per cento (16 indicatori sul totale) con gli indicatori proposti dalla SNSvS.
Il rapporto GreenItaly 2023 di Fondazione Symbola e UnionCamere ha misurato gli sforzi che la Regione Toscana ha fatto durante questo percorso verso la sostenibilità. Secondo il report, la Toscana si trova ottava in Italia per imprese che hanno fatto investimenti green tra il 2018 e il 2022.
In Toscana più di 224mila posti di lavoro sono ad alto tasso ecologico, con 35.623 imprese che hanno investito o pensano di farlo a breve in tecnologie verdi. 84.340 sono i contratti per green job programmati entro l’anno, dei quali 30.945 sono quelli previsti in provincia di Firenze.
Il maggior numero di imprese green si conta nell’area metropolitana fiorentina che, con 9.463 realtà produttive verdi, si piazza anche come decima provincia a livello nazionale. Seguono Prato (4.127), Pisa (4.016), Lucca (3.473), Arezzo (3.046), Livorno (2.688), Siena (2.328), Pistoia (2.326), Grosseto (2.274) e Massa-Carrara (2.006). In provincia di Pisa, da qui a fine 2023, sono previste 11.389 attivazioni contrattuali, a Lucca 10.333, ad Arezzo 9.261, a Livorno 8.475, a Prato 7.161, a Siena 6.683, a Pistoia 5.574, e ancora a Massa-Carrara 4.763 e a Grosseto 4.153.
Infine, in Toscana l’incidenza degli occupati green sul totale degli occupati della Regione è del 13,9 per cento. Un significativo passo avanti verso la transizione ecologica è stato compiuto dalla Regione Toscana con l’assegnazione di 84 assegni di ricerca che sosterranno progetti di ricerca biennali su un’ampia gamma di temi, dalla neutralità carbonica all’economia circolare, dallo sviluppo di sistemi agricolo-forestali intelligenti alle produzioni ambientalmente sostenibili.
Il bando regionale è stato pubblicato lo scorso aprile ed è diretto a finanziare assegni di ricerca nell’ambito di progetti di collaborazione tra università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici o privati. Dei complessivi 3 milioni e 900mila euro previsti dal bando beneficeranno le Università di Firenze, Pisa e Siena, l’Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’IMT di Lucca, il CNR e il Crea.
I progetti spaziano sugli ambiti applicativi individuati dalla Strategia di Specializzazione Intelligente adottata dalla Regione Toscana e nello specifico sui seguenti: ambiente, territorio, energia, smart agrifood, impresa intelligente e sostenibile. Sono inoltre finanziati, indipendentemente dall’ambito di applicazione, i progetti relativi alle tecnologie per il risparmio energetico, per l’economia circolare e la bioeconomia, per la decarbonizzazione, per la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, per la resilienza ambientale e i sistemi di propulsione green.
Come previsto da una riserva inserita nel bando, verranno finanziati anche otto progetti che non hanno al centro una declinazione di matrice tecnologica, ma lo sviluppo di attività di educazione o comunicazione ambientale e di animazione territoriale sui temi del risparmio energetico e dell’economia circolare.