La mission di Interporto Toscano

Integrare in un unico ambiente le quattro modalità di trasporto: è la mission di Interporto Toscano Amerigo Vespucci. La presidente Monica Bellandi: «Trasferimento delle merci efficiente e sostenibile»
Connettività e multimodalità. Una piattaforma logistica internazionale connessa con i principali hub mondiali. E un luogo – al centro dell’Italia – dove gli scambi e le interconnessioni diventano nuove opportunità di business. È l’Interporto Toscano Amerigo Vespucci, struttura nella quale operano oltre 1.200 lavoratori, che conta 600mila transiti annui (in e out) ai varchi interportuali e oltre 500 treni che fanno tappa nel terminal ogni anno. Ne parliamo con la presidente Monica Bellandi.
Una delle caratteristiche (e dei punti di forza) di Interporto Toscano è la “multimodalità”: ci può spiegare di che cosa si tratta?

«La multimodalità è la possibilità per gli operatori del trasporto merci di utilizzare e combinare le diverse modalità di trasporto, via mare, via aerea, via ferroviaria e via stradale, per rendere efficiente e sostenibile il trasferimento delle merci dal luogo di partenza a quello di arrivo. Per rendere questo possibile è necessario avere delle piattaforme logistiche che permettano di combinare tra loro le diverse modalità di trasporto in modo facile ed efficace.
La posizione ideale dal punto di vista logistico dell’Interporto Vespucci, a soli 6,5 Km dal porto di Livorno, a 12 Km dall’aeroporto di Pisa, direttamente collegato alla rete autostradale e con un proprio terminal ferroviario, rende possibile l’integrazione di tutte e quattro le modalità di trasporto, ampliando il concetto classico di intermodalità ferro-gomma a quello di multimodalità.
L’Interporto integra quindi in un unico ambiente le quattro modalità di trasporto, consentendo una gestione dinamica, fluida, efficiente e sostenibile del flusso logistico delle merci».
Come si pone Interporto Toscano nella vasta rete che collega i nodi logistici europei?
«Con una struttura dedicata alla logistica di 2,8 milioni di metri quadri e la sua posizione strategica per i traffici marittimi, terrestri e aerei, l’Amerigo Vespucci è una delle piattaforme logistiche più grandi d’Italia ed è inserito a pieno titolo tra gli Interporti di rilevanza nazionale, secondo la legge 240/90, e, in qualità di “Interporto core” del corridoio Mediterraneo Scandinavo, come uno di nodi principali delle Reti Ten-T.
Importante è anche il network con gli altri interporti nazionali, che costituisce una vera e propria rete ferroviaria a disposizione della movimentazione delle merci sul territorio nazionale ed europeo».
Sono molte le infrastrutture logistiche e di trasporto merci in fase di progettazione e di realizzazione in Toscana. Ci può fare una panoramica degli interventi e di cosa potrà cambiare una volta ultimati?
«L’area di insediamento di Interporto è al centro di una serie di importanti investimenti infrastrutturali in corso di realizzazione, che potenzieranno il sistema logistico toscano, migliorando i collegamenti alle infrastrutture stradali e ferroviarie regionali e nazionali.
L’adeguamento in corso d’opera della sagoma delle gallerie appenniniche sulla direttrice Prato-Bologna, che permetterà il transito di vagoni per il trasporto dei rimorchi stradali; la realizzazione del raccordo ferroviario tra Interporto e la linea Collesalvetti-Vada, in fase di progettazione esecutiva; il completamento dello scavalco ferroviario con collegamento ferroviario diretto tra Porto di Livorno e Interporto; e la realizzazione della nuova Darsena Europa, i cui lavori proseguono a ritmi serrati, sono un insieme di investimenti infrastrutturali di grandissima portata che miglioreranno in modo sostanziale il sistema logistico porto-interporto, il trasporto logistico toscano e la distribuzione delle merci a livello nazionale ed europeo».
Nel vostro settore è di primaria importanza il tema della cybersicurezza: come si muove in questo campo Interporto Toscano?
«La sicurezza informatica è ormai diventata una priorità anche per la filiera della supply chain. Azioni illecite di hackeraggio, furti di dati, manomissioni delle informazioni sono sempre più frequenti e minacciano di rallentare o bloccare del tutto le spedizioni e i trasporti, causando disservizi che potrebbero avere gravi impatti economici e sociali.
Le aziende operanti in questo settore, al fine di evitare danni economici e reputazionali, devono quindi necessariamente attrezzarsi per garantire la protezione dei propri sistemi digitali, dimostrando ai propri clienti di avere adottato le misure necessarie a garantire i requisiti di sicurezza previsti per la gestione appropriata dei dati sensibili e interventi coordinati in casi di attacchi informatici.
Interporto si è quindi dotata, per la parte di propria competenza, di protocolli di controllo e di soluzioni tecniche, allineate ai requisiti normativi e in grado di limitare i rischi di cyber attack».
Innovazione e sostenibilità: qual è il vostro impegno in queste sfide che riguardano il futuro, ma anche il presente?
«In tema di infrastrutture di supporto a un trasporto sostenibile, Interporto Vespucci inaugura alla fine di marzo il nuovo Truck Village, un’area di sosta di 190 stalli, attrezzata secondo gli standard europei del progetto Pass4Core, che offrirà agli autotrasportatori la possibilità di godere di una sosta sicura e di qualità nelle aree di Interporto.
Dal punto di vista degli investimenti in energia sostenibile, l’Amerigo Vespucci si è già dotato di impianti di produzione di energia solare in grado di garantire la copertura di circa il 40 per cento delle necessità delle aziende insediate nelle aree interportuali.
A completare il quadro, c’è l’entrata in funzione nel mese di marzo di un sistema di cogenerazione che produrrà energia grazie anche al riutilizzo dell’energia utilizzata per il raffreddamento del magazzino del congelato, investimento questo che permetterà di coprire il 100 per cento del fabbisogno dell’interporto nel suo complesso.
L’attenzione per il futuro è rivolta alla possibilità di sfruttare l’idrogeno sia nel campo energetico che in quello trasportistico.
Interporto si sta quindi attivando, in collaborazione con l’autorità di Sistema portuale e la Regione Toscana, su progetti pilota diretti a verificare la possibilità di sfruttare l’idrogeno sia per lo stoccaggio di energia, che per l’alimentazione di mezzi di movimentazione merci di nuova generazione».