Isola d’Elba: GAT, vacanza in chiave napoleonica
Le idee per un turismo innovativo e in chiave napoleonica raccontate da Niccolò Censi, coordinatore della GAT – Gestione Associata del Turismo dell’Isola d’Elba
L’Elba è l’isola degli etruschi. Ma è anche l’isola dalle spiagge incantevoli, dai panorami mozzafiato, dalle scogliere a picco sul mare e dai borghi pittoreschi. Ed è stata, inoltre, anche il luogo d’esilio di Napoleone. È, insomma, un’isola dalle tante facce tutte da scoprire e non è un caso che Portoferraio, primo comune per popolazione e secondo per estensione dell’Elba, sia in vetta alla classifica delle mete più richieste in Italia per le vacanze estive 2023 secondo Airbnb, il portale di prenotazione di case vacanze diffuso in tutto il mondo.
In un anno da record per il turismo in Italia, quali sono le previsioni per l’estate sull’isola d’Elba?
«È sempre difficile fare delle previsioni e indicare dei numeri basati solo sui trend. Sicuramente l’andamento negli ultimi anni è positivo e questo ci porta a essere ottimisti anche per quest’anno. Le caratteristiche dell’Isola d’Elba – la natura, la vita outdoor, gli ampi spazi – hanno sempre attirato i turisti, ancora di più durante il covid, e i numeri in questo caso sembrano dimostrarlo: nel 2022 sono sbarcati sull’isola, pagando la tassa di soggiorno, 1.096.000 persone, in linea con il 2019 pre-covid che aveva segnato 1.042.000 turisti.
Negli anni contrassegnati dalla grande flessione del turismo, questo è un risultato che ci inorgoglisce e premia il lavoro di tutti».
Il 2022 è stato l’anno degli etruschi con mostre, trekking archeologici, ricostruzioni storiche, cene archeogourmet e laboratori alla scoperta del popolo e della sua cultura. Il 2023, invece, è l’anno segnato da un calendario ricco di eventi dedicati alla figura dell’ospite più illustre dell’isola: Napoleone Bonaparte. Quali sono le iniziative in programma?
«Napoleone non è solo un personaggio, ma è un brand che stiamo cercando di legare in modo permanente ai luoghi più belli dell’isola segnati dal suo passaggio: l’Elba ha ospitato l’imperatore per 10 mesi, un periodo tanto breve quanto intenso, che ha inciso profondamente la vita dell’isola.
Siamo partiti nel 2021 con le celebrazioni del bicentenario della morte, abbiamo proseguito nel 2022 e poi quest’anno con un anno di attività, ma l’obiettivo è costruire una vera e propria offerta turistica, la Napoleone Experience, con la creazione di pacchetti viaggio turistico-esperienziali che porteranno ad immergersi nel clima dell’epoca, vivendo una vacanza a 360 gradi in chiave napoleonica tra cultura, enogastronomia, natura, folklore e mare. Si tratta di un progetto di turismo innovativo, nato da una partnership tra pubblico e privato.
In attesa di lanciare questi pacchetti di viaggio personalizzabili, quest’anno abbiamo organizzato tante iniziative che hanno riscosso grande successo, come la ricostruzione dell’accampamento napoleonico con rievocatori in divisa e la messa in scena di spaccati di vita del quotidiano dell’imperatore, dall’incontro segreto con Maria Walewka alla storia d’amore con Josephine, oltre alla proiezione del docufilm L’esilio dell’aquila di Stefano Muti, realizzato in occasione del bicentenario dell’Elba napoleonica del 2014, e alla mostra Moda al tempo di Napoleone. A settembre, poi, si continua con rappresentazioni teatrali e spettacoli tra musica classica e parole».
Nel 2021, in occasione del bicentenario di Napoleone è nato il Passaporto Napoleonico, un percorso alla scoperta dei luoghi legati al soggiorno di Napoleone sull’isola per conquistare il titolo di cittadini onorari del Principato Napoleonico. Quanti attestati sono stati emessi fino ad oggi?
«Tanti! Abbiamo creato il Passaporto Napoleonico per portare i turisti a visitare alcuni dei luoghi più belli dell’isola: dalla Palazzina Napoleonica dei Mulini, residenza di città dell’imperatore durante la permanenza sull’isola, alla Villa Napoleonica di San Martino, residenza estiva; dal porto di Marciana Marina, dove approdò la sua amante Maria Walewska, alla spiaggia della Paolina; dal Santuario di Monserrato (Porto Azzurro) alle miniere di Rio Marina. L’iniziativa ha avuto così successo che ora la stiamo rielaborando in una chiave più smart e digital».
Chi è il turista tipo dell’Isola d’Elba?
«Abbiamo individuato, in questi ultimi anni, due tipologie di turisti. Da un lato, l’Elba richiama da sempre un turismo famigliare che ricerca la natura, la vita all’aria aperta, le escursioni in bicicletta, la tranquillità; dall’altro, stiamo riscontrando un incremento di turisti nella fascia di età compresa tra i 25 e i 35 anni: coppie, in particolare, che non hanno ancora figli e che scelgono l’isola per una vacanza diversa, fuori dal caos, dove puoi nello stesso giorno trascorrere una giornata al mare, rilassarti con un aperitivo al tramonto, immergerti nella natura e fare sport».
Con tanti campeggi, ma due soli hotel a cinque stelle, l’Isola d’Elba risponde alle richieste e alle esigenze turistiche?
«Storicamente, l’isola ha tanti campeggi perché ha sempre attirato un turismo straniero, prevalentemente di tedeschi. Nel tempo, però, i campeggi sono cambiati e sono diventati strutture attrezzate a cinque stelle e lo stesso si può dire dei nostri hotel a tre stelle, che offrono attività e servizi di alto livello.
Gli hotel a 4 e 5 stelle rappresentano una nicchia perché chi viene all’Elba non ricerca il lusso. Siamo vicini al continente e questo avvantaggia un mercato di seconde case e di ville, soprattutto per l’alta fascia. In questo modo riusciamo a coprire e soddisfare tutte le fasce di mercato».