Innovazione e giovani al centro della nuova mission di Fondazione CR Firenze
Toscana Economy incontra Luigi Salvadori, presidente della Fondazione CR Firenze. L’idea da condividere è che il cambiamento che tutti annunciano verso un’economia plurale passa attraverso un impegno di Istituzioni, Imprese, Fondazioni, Associazioni, Mondo della formazione di sviluppare strategie condivise e progetti partecipati facendo leva sull’innovazione e la Next Generation. Toscana Economy ha come mission quella di offrirsi come facilitatore, territorio per territorio, di questo modello
Con due miliardi di capitale e circa il 2% di Banca Intesa, Fondazione CR Firenze è tra le prime cinque fondazioni italiane. «Nel territorio – esordisce Luigi Salvadori – siamo certamente dei leader tra gli stakeholders; abbiamo infatti competenze e possibilità progettuali strategiche che nessuno ha e, da molto tempo, facciamo squadra con la parte pubblica in una vera e propria partnership. Di recente, con il Comune di Firenze, abbiamo realizzato numerosi progetti che permetteranno la costruzione di nuovi edifici scolastici e sportivi e di spazi verdi. Abbiamo finanziato noi i progettisti per ottimizzare tempo e dare un aiuto concreto a Palazzo Vecchio».
A livello regionale la Fondazione si è resa protagonista di un vero e proprio Recovery Plan toscano, presentando diciannove progetti cantierabili, del valore complessivo di 20 milioni di euro e pienamente in linea con gli obiettivi NextGenEu.
Per le sei missioni di cui si compone il PNRR (Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura, Rivoluzione Verde, Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e Ricerca; Inclusione e Coesione; Salute) la Fondazione ha coinvolto personalità provenienti dal mondo dell’impresa, accademico e sociale che hanno operato a titolo completamente gratuito, dando così un forte impulso alla progettazione.
Il sostegno al territorio di riferimento della Fondazione è testimoniato anche dall’apertura dello Sportello
Europa nato proprio per aiutare, grazie alle competenze che essa ha, gli enti beneficiari della Fondazione e i piccoli comuni sulle opportunità di finanziamento messe a disposizione dal PNRR e dalla Programmazione europea 2021-2027.
«Penso in particolare – aggiunge il presidente – ai ‘Piccoli Borghi’, uno degli ambiti compresi nel PNRR, che vogliono presentare candidature per il finanziamento di progetti di rigenerazione socio-culturale e di rilancio turistico ma che non sono dotati delle competenze necessarie per poterlo fare. Per gli enti che invece hanno già creato progetti spendibili per il PNRR la Fondazione è disponibile a un ruolo di advisor, per la valutazione di fattibilità».
Dai borghi alla città, dal passato al futuro: è a Firenze, nel Granaio dell’Abbondanza di epoca medicea che si affaccia su Piazza del Castello, che la Fondazione ha deciso di creare l’Innovation Center, uno spazio in cui attirare e far crescere giovani e startup.
Da dicembre, oltre all’acceleratore di imprese Nana Bianca e all’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, anche Cisco Italia ha aperto un suo ufficio nel complesso con l’obiettivo di favorire la crescita digitale delle imprese e migliorare la qualità della partecipazione e dei servizi ai cittadini.
«È il primo grande passo verso il futuro, per una città come Firenze, abituata a viaggiare sempre con lo specchietto retrovisore», commenta il presidente Salvadori. Il frutto più recente dell’Innovation Center è 42 Firenze, una scuola completamente gratuita per giovani programmatori, creata in collaborazione con l’Università Luiss.
Il modello, già riprodotto nella capitale con 42 Roma Luiss e a Parigi con Ecole 42, si fonda su un sistema di auto-apprendimento e ha lo scopo di formare 150 giovani professionisti digitali ogni anno, da impiegare nelle aziende toscane e dell’area metropolitana, come auspica il presidente. I giovani si confermano target fondamentale della Fondazione anche attraverso il Progetto Faber e il Progetto Hubble. Il primo, realizzato in collaborazione con Confindustria e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione, prevede l’inserimento di giovani laureati e ricercatori universitari all’interno di aziende del territorio, per sviluppare nuovi progetti strategici e innovativi.
Il secondo si rivolge a startup innovative, dal forte impatto sul mercato digitale, che la Fondazione seleziona e supporta, in numero massimo di 15 ogni anno, mettendo a loro disposizione risorse finanziarie, risorse umane e spazi fisici.
«Firenze – conclude il presidente di Fondazione CR Firenze – sta dunque cambiando volto e missione. Non vuole dimenticare il proprio passato ma crede fortemente nel proprio futuro attraendo i giovani da tutto il mondo».
Per approfondimenti:
www.fondazionecrfirenze.it