Nasce il primo corso di laurea italiano in Cybersecurity
In un mondo interconnesso e altamente digitalizzato, la sicurezza informatica è una priorità insieme etica e giuridica, oltre che un promettente sbocco professionale. L’istituzione del corso di laurea dell’Università di Pisa risponde a queste esigenze, inquadrando la disciplina sia nel contesto aziendale, sia in quello più propriamente legale
Ottobre 2020: la facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa inaugura il corso di laurea in Cybersecurity, il primo in Italia.
Il suo obiettivo è rispondere alla crescente esigenza di formazione di specialisti della sicurezza informatica e dei dati.
Nella società dell’informazione, il rischio di attacchi informatici rappresenta una minaccia concreta, e costosa, all’ecosistema digitale che connette utenti, imprese ed enti governativi a livello globale. Phishing, spyware, malware, social engineering, sono solo alcuni degli strumenti di cui si avvale il cyber crime per carpire informazioni a scopo illecito. Manipolare informazioni per trarne tornaconto economico non è certo invenzione dei tempi moderni, ma è solo nell’età industriale che il fenomeno diventa vistoso. Ne Il conte di Montecristo, Edmond Dantès ricorre al telegrafo per diffondere una notizia falsa e indurre il banchiere Danglars, suo nemico, a un’azzardata mossa finanziaria che lo porterà al tracollo. Dieci anni prima della pubblicazione del romanzo, due finanzieri di Bordeaux, i fratelli Blanc, avevano carpito il linguaggio cifrato dei telegrafi ottici francesi per conoscere in anticipo le fluttuazioni della Borsa di Parigi e battere sul tempo i competitori. Scoperti e sottoposti a processo, non poterono subire una punizione più severa del semplice rimborso delle spese processuali, a causa dell’assenza di norme specifiche. La diffusione della Rete ha aggiunto caratteri inediti a questa tipologia di crimine, accrescendo enormemente la distanza tra esecutore materiale e luogo del reato e offrendo a un singolo soggetto la possibilità di attaccare simultaneamente un numero elevatissimo di dispositivi interconnessi: un documento può essere infatti intercettato sia nell’hardware ospite, sia nel suo tragitto virtuale. Contagi da coronavirus e contagi informatici sono cresciuti di pari passo nell’ultimo anno, complici il ricorso massiccio allo smart working e le operazioni commerciali effettuate da remoto. Nella prevenzione dei crimini informatici, l’Italia si mostra in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Unione.
Il DPCM del 30 luglio 2020, con la regolamentazione del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, introduce misure all’avanguardia in materia, ma per risultare pienamente funzionale l’architettura della cybersicurezza necessiterebbe dell’Istituto nazionale previsto già nel 2017 e stralciato dalla legge di bilancio del 2020.
In un mondo interconnesso e altamente digitalizzato, la sicurezza informatica è una priorità insieme etica e giuridica, oltre che un promettente sbocco professionale. L’istituzione del corso di laurea dell’Università di Pisa risponde a queste esigenze, inquadrando la disciplina sia nel contesto aziendale, sia in quello più propriamente legale. Il continuo progresso tecnologico legato alla cosiddetta quarta rivoluzione rende strategico il settore della sicurezza informatica anche sul piano occupazionale: il numero dei laureati con competenze di questo genere è infatti ben al di sotto delle richieste del mercato. Richieste, queste, destinate ad aumentare anche in conseguenza dei finanziamenti del Next generation EU, che considera prioritaria la difesa dello spazio informatico.
Ancora prima dell’istituzione di un corso di laurea specifico, l’Università di Pisa si era affermata come eccellenza a livello nazionale, e non solo, nel campo delle tecnologie digitali. Il primo calcolatore elettronico italiano, il CEP, è stato progettato nell’ateneo pisano e inaugurato nel 1961. Ad alcuni anni dopo risale la fondazione del Centro di calcolo elettronico nazionale, successivamente confluito nel CNR, del primo corso di laurea italiano in informatica, e della prima connessione a internet, nel 1986. Dal 2017, inoltre, è attivo il master in sicurezza informatica.
Tale eccellenza, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, ha portato una squadra composta da quattro studenti dell’Ateneo e due delle Superiori a trionfare nella quarta edizione di CyberChallenge, il programma nazionale di formazione in cybersecurity, proprio il primo ottobre. Pisa rappresenterà, dunque, l’Italia nella European Cybersecurity Challenge, che si svolgerà a Praga nel corso del 2021. La competizione richiede competenze elevate nell’ambito della cifratura, della gestione dei server, dell’analisi dei codici sorgente, e costituisce un’ulteriore conferma dell’alto valore formativo dell’Università di Pisa e della sua capacità di prevedere e pilotare il cambiamento.
Letture consigliate
Contaldo – D. Mura, Cybersecurity law. Disciplina italiana ed europea della sicurezza cibernetica anche alla luce delle norme tecniche, Pacini giuridica, 2020
P. Limatola, La protezione dei dati personali nelle imprese. Conoscere e applicare la normativa sulla privacy e il GDPR, Tecniche nuove, 2020
L. Floridi, La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo, Raffaello Cortina Editore, 2017
APPROFONDIMENTI
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