Il grande spettacolo dal vivo è tornato
Ottomila spettatori per il Teatro del Silenzio
Il grande spettacolo dal vivo è tornato. Giovedì 22 e sabato 24 luglio si è svolta la sedicesima edizione del Teatro del Silenzio, a Lajatico.
Ottomila spettatori, nelle due giornate, hanno assistito allo spettacolo che ha visto protagonista Andrea Bocelli e i suoi ospiti: da Bryan McKnight, Annalisa, Ilaria della Bidia, Clara Barbier, Pretty Yende e molti altri fino a “my little Virginia“ – come il maestro ha affettuosamente introdotto la figlia 8enne – con la quale ha duettato nel brano Hallelujah, sotto una pioggia che ha minacciato più volte di far concludere bruscamente la serata, ma che non ha scoraggiato il pubblico, che è rimasto coriaceo incollato alla sedia fino alla fine.
L’evento è stato prodotto e organizzato da City Sound & Events con la direzione artistica di Alberto Bartalini, le coreografie di Kristian Cellini e il dancer management di Antonio Desiderio.
Ad aprire la kermesse il regista Armando Punzo che ha riportato questa affermazione di Jean Genet: «La bruttezza è bellezza in riposo» proprio a voler sottolineare il sentimento di speranza che ha animato fin dall’inizio la rappresentazione e il messaggio che ha inteso lanciare ovvero la necessità di tornare a vivere la bellezza mediata dall’arte e dalla musica.
«Siamo finalmente qui. Tutti insieme. – ha affermato Bocelli accogliendo il pubblico – è stato un anno difficile e doloroso, ma ce l’abbiamo fatta. Questo concerto è simbolo di speranza e di vittoria. Se siamo qui vuol dire che ce l’abbia fatta. Non siamo ancora tutti, ma l’anno prossimo saremo tutti quelli con cui ci siamo lasciati due anni fa». Il riferimento è ai molti fans affezionati che sarebbero dovuti arrivare da varie parti del mondo e che hanno rinunciato a causa delle molte difficoltà che si incontrano ancora oggi negli spostamenti.
Protagonista dello spettacolo, come sempre, la grande musica: il maestro Bocelli ha cantato le arie più famose da “Otello“, dalla “Tosca” chiudendo con la “Turandot“, oltre ai brani del suo ultimo album ‘Believe’, nella serata di sabato ha regalato al pubblico due improvvisazioni alla chitarra: “Yesterday” e “Che Sarà” nel momento in cui è stato necessario mettere al riparo della pioggia gli strumenti dell’orchestra diretta da Marco Marchesi.
A stagliarsi sullo sfondo la monumentale scultura Clio Dorada di Manolo Valdes, magicamente impreziosita da luci e colori, le colline di Lajatico, la luna piena, qualche lampo in lontananza, presagio minaccioso di una tempesta che alla fine fortunatamente non è arrivata. L’evento si è chiuso col “Nessun dorma“, la celebre romanza della Turandot di Giacomo Puccini e la sua celebre evocazione alle stelle “che tremano d’amore e di speranza” per un attimo sembra far tremare i cuori di tutti della speranza che quella normalità tanto a lungo agognata e ritrovata in occasione dell’evento possa tornare a fare da cornice naturale alla nostra vita.
APPROFONDIMENTO
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