• 19/01/2025

ICStudio, innovazione sostenibile nei distretti industriali con iniziative pubblico-private

 ICStudio, innovazione sostenibile nei distretti industriali con iniziative pubblico-private

Fabrizio Cananzi

ICStudio Srl, società di Calenzano, vanta un’esperienza ventennale nella consulenza di management sui temi dell’innovazione sostenibile. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Cananzi, presidente

ICStudio Srl (sito web) realizza progetti per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo competitivo e sostenibile delle organizzazioni pubbliche e private, accompagnando il cliente in tutte le fasi del cambiamento: dall’analisi dei fabbisogni, alla scelta delle soluzioni, al reperimento dei fondi per il co-finanziamento degli investimenti, fino alla consulenza tecnico-gestionale e alla formazione continua del personale per l’attuazione delle innovazioni.

La sua forza risiede nel concepire soluzioni “su misura” per ogni specifico cliente. Abbiamo chiesto a Fabrizio Cananzi di raccontarci della sua realtà e del “Modello Calenzano”, una best practice di cooperazione pubblico- privata tra l’amministrazione comunale e le imprese del distretto industriale per perseguire gli obiettivi europei di contrasto al cambiamento climatico.

Qual è il segreto del vostro successo e com’è cambiato il vostro modo di lavorare in questi 20 anni?

«Nel corso degli anni abbiamo accumulato una notevole competenza sui temi della sostenibilità ESG (Environmental, Social and Governance) e una profonda conoscenza delle dinamiche che favoriscono o limitano lo sviluppo delle organizzazioni, avendo osservato da vicino i fattori di successo e le buone pratiche attuate da centinaia di imprese italiane, nonché grazie a un dialogo trasparente e costante con la pubblica amministrazione preposta al controllo dei progetti o delle attività dei nostri clienti. Il contesto normativo e organizzativo in cui operano le organizzazioni italiane si è radicalmente trasformato negli ultimi 20 anni e continua a mutare rapidamente.

Questa è la motivazione che ci spinge a investire costantemente nella ricerca e sviluppo, per innovare i nostri modelli e servizi da proporre al mercato, cercando di “leggere in anticipo” le esigenze e la domanda latente. Quello che ci teniamo a mantenere immutato è, invece, il nostro modo di gestire la relazione con il cliente: proattivamente al suo fianco e tutelando i suoi interessi, con un dialogo diretto, sincero e costruttivo».

Il Comune di Calenzano ha intrapreso un percorso virtuoso per la transizione ecologica del proprio territorio. In che modo l’avete supportato?

«La visione del Comune era chiara: disporre di un modello organizzativo in grado di orientare le politiche di gestione ambientale del territorio e di contrasto al cambiamento climatico, con una base dati affidabile e confrontabile per monitorare i risultati e comunicarli ai cittadini e alle parti interessate.

Abbiamo così ideato, proposto e sviluppato il Modello Integrato per la Gestione Ambientale del Territorio, mettendo in relazione tra loro il Sistema di Gestione Ambientale ISO14001:2015, il Regolamento EMAS 1221/09, con il Protocollo del Patto dei Sindaci per il clima e l’energia e un modello di misurazione dell’impronta di carbonio applicato a tutto il territorio amministrato basato sullo standard internazionale ISO 14064-1:2019.

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Calenzano è infatti il primo Comune che, adottando la ISO 14064-1:2019, ha calcolato e certificato, con un ente terzo indipendente, l’impronta climatica del proprio territorio. Il Modello agisce come “sistema di supporto alle decisioni” nell’applicazione delle politiche ambientali territoriali dell’Amministrazione, utilizzando il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) per l’azione politico-programmatica degli investimenti ambientali, il Sistema di Gestione Ambientale per il governo dei processi amministrativi e il monitoraggio dei dati ambientali del territorio e la ISO 14064-1:2019 per valutare periodicamente in termini di CO2eq gli effetti che le politiche ambientali determinano sulla transizione ecologica del territorio.

Il Modello è reso partecipativo attraverso i processi di comunicazione e coinvolgimento dei city users – cittadini, imprese, public utilities, altri enti territoriali – nelle azioni ambientali. Per l’attuazione del Modello, il Comune di Calenzano ha ottenuto da parte di ISPRA il riconoscimento del Premio Emas 2021, nella categoria Iniziative di contenimento dell’impronta di carbonio – sezione Pubblica Amministrazione».

Il Comune della Piana Fiorentina è pioniere di un partenariato pubblico-privato per lo sviluppo sostenibile del territorio, di cosa si tratta?

«Aderendo all’iniziativa del Patto dei Sindaci, l’amministrazione comunale si è data l’obiettivo volontario di attuare le azioni di contrasto al cambiamento climatico previste dal protocollo, tra cui quella di ridurre l’impronta di carbonio del territorio del 40 per cento entro il 2030.

La certificazione ISO 14064 dell’inventario dei gas serra del territorio ha evidenziato che solo circa il 2 per cento delle emissioni sono di tipo “diretto”, ossia direttamente determinate o controllabili dall’organizzazione pubblica: era quindi necessario che anche le imprese del territorio diventassero protagoniste del cambiamento.

Il confronto tra l’inventario delle emissioni GHG (Greenhouse Gas Emissions) della ISO 14064 con i dati dell’Inventario di Base delle Emissioni (IBE) del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) ci ha permesso di identificare le fonti e i settori merceologici con maggior influenza sulle emissioni di CO2eq nel distretto e, quindi, di sviluppare una strategia mirata.

Per questo abbiamo ideato e suggerito lo strumento del Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio, che consiste in un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione e le principali aziende del territorio, in cui sono definiti gli impegni di collaborazione reciproca per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal PAESC entro il 2030.

Il Patto testimonia l’applicazione pratica su un territorio industrializzato della visione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e, in particolare dell’Obiettivo 17 (Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile), che concepisce il settore privato non più come uno ‘strumento’ per lo sviluppo, ma come un ‘agente’ di sviluppo sostenibile».

Qual è la differenza nel guidare la transizione ecologica di un ente pubblico come può essere un comune e farlo per un’azienda?

«Gli enti pubblici e le imprese hanno, per loro natura, scopi e processi decisionali differenti; dal punto di vista puramente tecnico le metodologie di lavoro attuate dai nostri consulenti ambientali non cambiano. Per entrambe le tipologie di organizzazione è necessario che i consulenti siano dotati di competenze tecniche specialistiche e di un consolidato know-how di project management.

Sebbene anche nel settore privato, principalmente per effetto delle nuove normative internazionali in materia di sostenibilità, si inizi a osservare una crescente attenzione alle interazioni con l’ambiente esterno, quando si guida un progetto di transizione ecologica in una pubblica amministrazione locale è sempre bene dedicare una particolare attenzione al sistema relazionale dell’ente perché questo può rappresentare il fattore chiave di successo dell’iniziativa.

Le pubbliche amministrazioni locali sono e saranno sempre più chiamate a realizzare gli obiettivi europei per la transizione ecologica e digitale attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche comunitarie. Esiste una “dimensione territoriale” fisica e relazionale in cui il sistema pubblico e quello produttivo si possono incontrare con interessi convergenti per collaborare in maniera sinergica e win-win per lo sviluppo sostenibile economico e sociale del territorio».

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Intervento di Irene Padovani, assessora all’Ambiente del Comune di Calenzano

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Trasformare un territorio comunale in un luogo eco-sostenibile agevola le aziende che vi operano. Primariamente perché le aziende sono fatte di persone e, quindi, anche la popolazione lavorativa beneficia di un ambiente più sano e inclusivo, capace di adattarsi alle sfide future. In più, fare business in un distretto industriale ecosostenibile significa poter contare sulla resilienza del territorio di fronte a eventi climatici estremi sempre più frequenti, essere più attrattivi per i lavoratori e i consumatori sempre più attenti al valore ambientale dei prodotti e del sistema produttivo che li genera, operare in un contesto innovativo e con costi energetici ridotti, e fare rete per accedere a opportunità di co-finanziamento degli investimenti privati anche di carattere collettivo. Se vogliamo dirla in poche parole, investire in un luogo ecosostenibile significa garantire alla propria azienda le condizioni di base per una crescita duratura nel tempo. In questa logica, il Comune ha già costituito la CER – Comunità Energetica Rinnovabile di Calenzano e individuato il global partner che si occuperà della gestione operativa del progetto. Promuoviamo l’installazione sul territorio di nuovi impianti di energia rinnovabile e la condivisione dell’energia green tra imprese e cittadini, che potranno aderire gratuitamente alle CER e ridurre i costi energetici che attualmente sostengono. Sono 30 le aziende del distretto industriale di Calenzano che ad oggi hanno sottoscritto il protocollo di intesa del Patto per lo Sviluppo Sostenibile con il Comune e ci aspettiamo che molte altre seguiranno. Le aziende aderenti al Patto stanno seguendo un percorso partecipativo, che si sta attuando con il supporto tecnico-operativo di ICStudio Srl, finalizzato a promuovere e sostenere iniziative e progetti di carattere privato che possono contribuire alla riduzione della CO2eq emessa dalle imprese. Il programma affronta tematiche strategiche per il nostro territorio come la mobilità sostenibile di merci e persone, la gestione energetica efficiente e lo sviluppo di un’economia circolare di distretto. Il percorso è strutturato in azioni di informazione e aggiornamento tecnico sui modelli innovativi e sulle nuove norme internazionali per la transizione ecologica, eventi e tavoli tematici di confronto tra imprese e pubblica amministrazione per la progettualità di investimenti d’interesse per il territorio nonché indagini qualitative e quantitative per l’analisi e la misurazione dei fattori ambientali che governano il sistema produttivo locale. La qualità dell’ambiente riguarda tutti e le imprese del territorio di Calenzano, con la loro partecipazione alle nostre iniziative, dimostrano un forte senso di appartenenza al territorio e un comportamento responsabile.

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Martina Rossi

Coordinatrice editoriale

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