I Baustelle al Pistoia Blues Festival
Unica tappa toscana per i Baustelle, il gruppo di Montepulciano, che ha vestito la medievale piazza Duomo di atmosfere e suggestioni eclettiche e nulla affatto convenzionali
Dopo una lunga pausa, durata quasi cinque anni, i Baustelle tornano sulle scene con l’album “Elvis” confermando la loro cifra stilistica eclettica, che fa del gruppo toscano un prezioso unicum nel panorama musicale italiano contemporaneo. Caratterizzati da una grande versatilità nello sperimentare sonorità e generi musicali differenti, e da testi inconfondibilmente originali, con questi nuovi pezzi Bianconi & Co. tralasciano il pop e l’elettronica che hanno distinto il dittico “L’amore e la violenza” per abbracciare una grinta rock che trova felicissima espressione nel singolo “Contro il mondo” che ha inaugurato sia il 2023, essendo il primo estratto dall’album “Elvis”, sia il concerto che si è tenuto a Pistoia sabato 8 luglio, in un’affollata piazza del Duomo.
Il pubblico dei Baustelle ha partecipato con calore e affetto alla performance che ha visto in scaletta diversi brani nuovi, come la dolente ballata di stampo quasi soul “Andiamo ai rave”, una critica ai ritrovi musicali che diventano solo occasione di vuoto conformismo sociale, e il pezzo ironico e divertente, ancora d’ispirazione rock, “Betabloccanti cimiteriali blues”.
Come sempre nei lavori dei Baustelle, i vari filoni dei loro temi e atmosfere si alternano però con grande inventiva anche in questo album, per cui poi eseguono “La nostra vita”, forse una delle più belle del loro intero repertorio, che convince per il testo intensamente poetico e commovente, molto diverso dalle precedenti canzoni e comunque distante dalla brillante “Milano è la metafora dell’amore” dove il gruppo, oltre a celebrare la propria città d’adozione, lucida l’immancabile vena ludica con una serie di rime giocose e inaspettate.
Il gusto per la citazione, un altro dei marchi di fabbrica dei Baustelle, contribuisce a fare di “Los Angeles” un ardito connubio, ma riuscito, tra Umberto Tozzi (quello più sperimentale di “per Angela”) ed Eugenio Montale (“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino”).
Da ultimo, Bianconi e i suoi hanno gratificato il pubblico con alcuni pezzi ormai iconici della loro carriera, tra cui “Amanda Lear” e “Charlie fa surf”.
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Marco Piani