FUTURARTI: Incrocio tra domanda e offerta di lavoro
Nasce il progetto e l’indagine online FUTURARTI per conoscere i fabbisogni professionali delle imprese di Prato e Pistoia
La carenza di manodopera a Prato e Pistoia è una certezza che rischia di incrinare seriamente il futuro delle imprese e dello stesso sistema economico territoriale. In cifre, secondo l’ultimo rapporto Mismatch realizzato da CNA Toscana Centro, è emerso infatti che nei prossimi 5 anni mancheranno sul mercato del lavoro delle due province ben 13.000 figure: 10.000 operai, 3.000 tecnici e 1.000 impiegati.
Un numero enorme che lascia interi settori produttivi del tutto scoperti e senza risorse umane a cui attingere. A contribuire al fenomeno del mismatch si aggiungono poi la diminuzione numerica delle giovani generazioni – che tocca il dato più basso registrato rispetto all’età in uscita dal mondo del lavoro, con un gap di oltre 28.000 persone tra Prato e Pistoia nel passaggio generazionale tra i giovani e i “pensionabili” – l’evidente mancato ricambio generazionale e la progressiva diminuzione della popolazione in età scolastica e lavorativa sul nostro territorio.
Il tutto, in un quadro economico che nel manifatturiero vede invece numeri e prospettive che permetterebbero un’ulteriore crescita.
CNA Toscana Centro propone da tempo sui tavoli istituzionali delle soluzioni al problema del mismatch e interventi di carattere collettivo, a partire da un miglioramento della regolamentazione dell’apprendistato, una più efficace alternanza scuola lavoro e la rapida attivazione dei fondi regionali per formazione e lavoro”, ma ora fa un passo avanti per tentare di capire a fondo le esigenze di manodopera delle imprese, e lancia, in collaborazione con CNA regionale e Simurg Ricerche il progetto FUTURARTI, che punta a creare un ponte tra domanda e offerta di lavoro a partire da un’importante indagine online rivolta a tutte le imprese.
Gli obiettivi del progetto FUTURARTI – che parte con un questionario online che ogni imprenditore può compilare a questo link – sono molteplici: comprendere i fabbisogni professionali delle aziende, costruire una stretta collaborazione con gli istituti scolastici, agevolare il passaggio generazionale e dar vita ad un osservatorio permanente sulle piccole e medie imprese.
Secondo uno studio di Unioncamere in Toscana infatti, con l’attuale offerta formativa nei prossimi 5 anni si arriverà a soddisfare solo il 60% della domanda potenziale, con criticità maggiori nei settori trasporti e logistica, costruzioni, sistema moda, meccatronica, meccanica ed energia. Ecco perché sono necessarie azioni mirate per evitare l’enorme gap di manodopera che rischia di crearsi per la massiccia uscita dal mondo del lavoro dei nati negli anni 60-70 che sono il doppio di coloro che, nati dal 1990 al 2010, dovrebbero sostituirli.
Per capire a fondo il fenomeno mismatch vanno quindi compresi a fondo i fabbisogni delle aziende artigiane e vanno messi in gioco tutti gli attori coinvolti: imprese, scuole e istituzioni, e a questo serviranno i dati raccolti con l’indagine FUTURARTI che ogni imprenditore può compilare online, in pochi minuti, al link.