Frescobaldi, la storia del vino in Toscana attraverso 30 generazioni

L’impegno nella viticoltura rappresenta da sempre l’aspetto caratteristico della famiglia Frescobaldi, che da settecento anni, precisamente dai primi anni del trecento, produce vino in Toscana. Dalle sue otto tenute nascono vini che esprimono caratteristiche differenti, figlie di ogni singolo terroir.
La storia dei Frescobaldi inizia attorno all’anno Mille, quando i primi esponenti della famiglia si trasferirono a Firenze dalla Val di Pesa, dove ancor oggi troviamo la tenuta Castiglioni, il più antico possedimento agricolo della famiglia.

I Frescobaldi si stabilirono nella parte dell’Oltrarno della città in Piazza de’ Frescobaldi dove vi costruirono la loggia, la torre e il palazzo. Nel 1252 Lamberto Frescobaldi costruì in legno il primo ponte sull’Arno, adesso chiamato Ponte Santa Trinita così da collegare i propri possedimenti con l’antico centro storico di Firenze. Con grande apertura verso il futuro, gli antenati introdussero nel 1855 in Toscana dei vitigni allora sconosciuti tra cui Carbernet Sauvignon, Merlot Pinot Nero e Chardonnay. Oggi, dopo otto secoli per la prima volta a capo della holding di famiglia c’è una donna, Tiziana Frescobaldi e un altro Lamberto, trentesima generazione, laurea in agraria e specializzazione in viticoltura, dal 2013 è alla guida di Marchesi de’ Frescobaldi a cui fanno capo otto tenute dai nobili terroir nelle zone più vocate al vino della Toscana: Castello Pomino (Pomino), Castello Nipozzano (Nipozzano), Tenuta Perano (Gaiole in Chianti), Tenuta Castiglioni (Montespertoli), Tenuta CastelGiocondo (Montalcino), Tenuta Ammiraglia (Magliano in Toscana), Remole (Sieci) e Gorgona.
L’obiettivo di Tiziana e Lamberto è quello di rafforzare l’unicità dei vini di ogni tenuta di famiglia.
«Il nostro stile è fare parlare la terra e la diversità dei territori – afferma Lamberto Frescobaldi – I differenti terreni, le cui caratteristiche variano da tenuta a tenuta, e perfino all’interno di ognuna di esse, vengono scelti sulla base della vocazione. Abbiamo profondo rispetto per la storia delle differenti zone di produzione che vogliamo rappresentare fedelmente. L’obiettivo è il più alto livello di qualità nell’assoluto rispetto della tipicità delle nostre uve, che sono l’espressione del territorio. Questo impegno è la nostra sfida quotidiana».
Per Tiziana è fondamentale la parola chiave cultura intesa non come valore statico ma come consapevolezza della

storia dell’azienda e del prodotto: «ogni generazione ha il compito di comprendere e di innovare l’azienda, con prudenza, con coraggio e capacità di visione».
Le otto tenute sono situate in zone della Toscana particolarmente vocate alla produzione di vini pregiati (doc, docg e Igt), le tenute, differiscono per terreno, ambiente e storia, dando così un carattere distinto ai vini. Ogni tenuta è gestita come una singola entità, con propri responsabili, per la viticultura, la vinificazione e l’affinamento.
“Coltivare la diversità toscana” sintetizza la filosofia aziendale, a testimonianza della stretta relazione della famiglia con le molteplici diverse sfumature di questa regione.
La missione di Frescobaldi è di comprendere e promuovere questi terroir unici, facendo in modo che diventino parte integrante dello spirito della Toscana, come l’arte del buono e del bello. I mille anni di storia della famiglia costituiscono un tesoro unico e insostituibile di conoscenza e tradizioni.
Artisti per Frescobaldi
Il progetto Artisti per Frescobaldi diretto da Tiziana Frescobaldi e dal curatore d’arte Ludovico Pratesi, iniziato nel 2013, riprende l’antica tradizione, condivisa da altre antiche e grandi famiglie che fin dal Rinascimento sono state protagoniste della vita culturale e artistica in Italia e a Firenze in particolare, come mecenati, committenti, collezionisti e apre un capitolo nuovo del rapporto che la famiglia ha sempre tenuto vivo con l’Arte grazie a un Premio di Arte Contemporanea che ha dato vita alla Collezione installata a CastelGiocondo (Montalcino). Hanno partecipato all’edizione di quest’anno, la quinta, Gian Maria Tosatti (vincitore), Erica Mahinay e Andrew Dadson. «Qui le installazioni dialogano con gli spazi in maniera precisa e suggestiva – dichiara Tiziana Frescobaldi, direttore artistico e presidente Compagnia de’ Frescobaldi – Una collezione di opere d’arte che si rafforza e che arricchirà gli spazi della cantina in un connubio tra arte e vino sempre più consolidato e di successo. Le opere sono oggi parte perfettamente integrante della tenuta e dialogano in armonia e in equilibrio col contesto e con gli ambienti di CastelGiocondo».