Formula Campus, nuove figure del turismo
Parla la direttrice di Accademia del Turismo di Fondazione Campus Enrica Lemmi: «Formiamo nuove figure professionali come richiesto dal mercato»
Una realtà formativa nel settore del turismo, dell’ospitalità e dell’accoglienza. È l’Accademia del Turismo di Fondazione Campus, struttura con base a Lucca e diretta da Enrica Lemmi, professoressa ordinaria all’Università di Pisa. L’offerta dell’Accademia prevede percorsi a vocazione professionalizzante a partire da: i corsi Its (Istituto tecnico superiore); corsi biennali attivati in collaborazione con la Regione Toscana (per chi desidera conseguire una qualifica professionale riconosciuta a livello europeo e, al contempo, entrare rapidamente nel mondo del lavoro);
corso di laurea in Scienze del turismo e corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione dei sistemi turistici Mediterranei, realizzati dalle Università di Pisa, Pavia e Lugano, in collaborazione con Fondazione Campus, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Comune di Lucca; infine, master e corsi di specializzazione attivati in collaborazione con i grandi professionisti del turismo e con autorevoli realtà del settore, come il Touring Club Italiano.
Ma è davvero ancora così importante, oggi, studiare turismo? «Stiamo attraversando una fase storica particolare – dice la professoressa Lemmi – caratterizzata da una forte accelerazione nella trasformazione sia del prodotto offerto, sia della domanda (con richieste di esperienze e atteggiamenti proattivi, tali da far diventare l’utente un co-creator di contenuti). Per gestire al meglio questa fase e migliorare la profilazione della domanda servono pertanto nuove figure professionali».
Figure che, evidentemente, abbracciano un’ampia sfera di competenze, se guardiamo all’offerta formativa di Fondazione Campus. «Esatto – dice ancora Lemmi –, è il mercato che ci chiede sia i tecnici che i manager. Da oltre vent’anni siamo conosciuti per i nostri corsi di laurea, ma con il tempo abbiamo sviluppato, sempre mantenendo uno stretto dialogo con le aziende del settore, anche specializzazioni più tecniche attraverso gli Its. Così organizziamo, per esempio, un master in Hospitality Management, ma anche un Its per travel designer o un corso che prevede un laboratorio di albergo didattico, con simulazione di un’attività lavorativa all’interno di un hotel».
Corsi peraltro in costante aggiornamento, come spiega la direttrice dell’Accademia del Turismo: «Il settore richiede risposte adeguate. Le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale forniscono per esempio sollecitazioni cui si fa fronte solo aggiornando continuamente il bagaglio delle proprie competenze. E questo vale anche per il comparto lauree, pur avendo una vocazione più culturale. Oggi più che mai l’eredità familiare non è più sufficiente e faccio un esempio concreto: dalla Versilia riceviamo tantissime iscrizioni, nonostante si parli di un forte e radicato prodotto turistico omogeneo della migliore tradizione. Ma si è capito che un’azienda turistica non può essere improvvisata, ma deve adattarsi alle nuove tendenze».
E che le risposte siano positive lo certificano anche i numeri: per la laurea triennale è previsto un numero chiuso di 60 iscrizioni (oltre a un piccolo contingente straniero), mentre in tanti si sono iscritti ai corsi “aperti”, come la laurea magistrale o gli Its. E poi un altro punto di forza è rappresentato dagli sbocchi lavorativi per gli studenti. «Il nostro job placement – dice Lemmi – è da sempre molto alto. Per la laurea triennale supera l’80 per cento, per quella magistrale il 90 per cento, per gli Its poi ci sono gli stage in azienda che permettono di instaurare i primi forti legami per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Da più di vent’anni facciamo piani di studio che forniscano competenze accademiche, ma anche skill da utilizzare nel mondo delle professioni, in un continuo movimento di contaminazioni reciproche. E gli studenti sono sempre seguiti da un career service interno. Ecco, per riassumere, questo è quello che chiamiamo Formula Campus: un percorso di studi non individuale, ma di comunità, in un ambiente “protetto”, ma allo stesso tempo sfidante per essere pronti all’arena competitiva del lavoro».