Fondazione CR Firenze: la missione
Tecnologia digitale al servizio delle persone. La missione della Fondazione CR Firenze
Sviluppo del territorio quale “stella cometa” da seguire per il “bene comune”. È questa la missione della Fondazione CR Firenze, che da sempre sostiene tutti quei progetti che hanno la stessa visione di futuro. Un futuro che oggi non può prescindere dalla innovazione. «Nostra vocazione da sempre rivolta alla valorizzazione del patrimonio artistico, ma oggi non si può non parlare anche di nuovi strumenti di sviluppo territoriale» è quanto afferma Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione CR Firenze
Qual è stato negli anni il rapporto di Fondazione CR Firenze con il mondo dell’innovazione?
«Fondazione CR Firenze, operando sul territorio di Firenze, Arezzo e Grosseto, rispetto ad altre fondazioni di origine bancaria, ha sempre avuto una vocazione molto improntata alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico. Ebbene questa vocazione, pur rimanendo prioritaria, negli ultimi anni è stata affiancata dal progressivo interesse all’innovazione.
Intesa sia come strumento per migliorare la fruizione e la conservazione del patrimonio stesso (penso, ad esempio, al centro delle eccellenze europee per il restauro E-rihs che stiamo contribuendo a far nascere alla Manifattura Tabacchi), sia come strumento per lo sviluppo economico del nostro territorio (penso in questo caso all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze e a iniziative di “technology transfer” come il progetto Faber)».
L’Innovation Center di Piazza di Cestello a Firenze rappresenta il cuore dell’innovazione toscana: ci può riassumere di cosa si tratta?
«L’Innovation Center è una piccola Silicon Valley in riva all’Arno che promuove la cultura digitale dalla formazione al mondo del lavoro. Abbiamo acquistato e ristrutturato l’antico Granaio dei Medici per trasformarlo in un luogo che ospita vari soggetti, tutti accomunati da una visione: mettere l’innovazione e la tecnologia digitale al servizio delle persone e della comunità».
All’interno dell’Innovation Center troviamo il percorso formativo 42 Firenze: in cosa consiste?
«Crediamo fortemente nella valorizzazione dei talenti e del capitale umano, per questo abbiamo portato a Firenze, insieme all’Università Luiss Guido Carli, una delle sedi del network internazionale 42. Così è nata 42 Firenze, una scuola fortemente innovativa nel panorama mondiale, completamente gratuita. Può accedere chiunque, basta essere maggiorenni e riuscire a superare una selezione all’ingresso chiamata metaforicamente “piscina”, che ovviamente serve a testare la predisposizione a questo tipo di apprendimento.
Il mondo delle aziende è affamato di figure professionali legate al mondo digitale, penso a esperti di codici, di cybersecurity, a sviluppatori di applicazioni e di giochi. Sono i lavori del nostro futuro».
Innovazione spesso fa rima con start up: quali programmi di accelerazione ha messo in campo Fondazione CR Firenze per il loro sviluppo?
«Il fulcro dello sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione all’interno dell’Innovation Center è costituito proprio dalla presenza di numerose start up digitali, imprese giovani e dinamiche che hanno sede lì grazie alla presenza del nostro “compagno di viaggio”, lo start up studio Nana Bianca, che gestisce un moderno spazio di co-working. Qui prendono vita importanti progetti di accelerazione che ci vedono collaborare attivamente. Tra le iniziative vorrei citare Hubble, che in 5 anni ha creato 36 start up e 200 posti di lavoro e ancora Italian Lifestyle, un programma dedicato in particolare a soluzioni digitali per i settori del turismo, della moda e del food».
La Fondazione CR Firenze ha contribuito a creare quattro laboratori di ingegneria biomedica: ce ne può parlare?
«Da qualche anno, l’Università di Firenze ha attivato il corso di Laurea in Ingegneria biomedica. Per contribuire a rendere competitivo un corso di studi di questo genere occorre spingere sulla tecnologia dei laboratori e sull’innovatività delle esperienze didattiche da offrire agli studenti.
Insieme all’Ateneo stiamo realizzando un sistema di 4 laboratori collocati in 4 diverse sedi in base alla tematica di ricerca: diagnostica e terapeutica biomedica presso il Dipartimento di Ingegneria industriale area biomedica; ingegneria dei tessuti biologici e materiali intelligenti presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica; strumentazione e tecniche ingegneristiche applicate alla riabilitazione presso l’Irccs Fondazione Don Gnocchi; realtà virtuale e strumentazione e tecniche ingegneristiche applicate alla pediatria presso l’Azienda ospedaliera Meyer.
L’obiettivo è offrire un’offerta formativa ricca, innovativa e attrattiva per i giovani che scelgono questo percorso di studio e scelgono Firenze».