Firenze, un’università contemporanea

Alessandra Petrucci
Formazione, capitale umano, futuro del lavoro sono alcune delle tematiche di cui abbiamo parlato con Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università degli Studi di Firenze
Il capitale umano di un ateneo è rappresentato dall’insieme di competenze, interessi, sensibilità e talenti presenti all’interno della comunità universitaria. La rettrice Petrucci si riferisce ai docenti e al personale, ma soprattutto, agli studenti, che a suo avviso «rappresentano il patrimonio più prezioso che abbiamo».
Davanti a loro l’Università ha delle grandi responsabilità, da cui discende l’impegno a costruire sempre nuove opportunità. Proprio per questo per l’ateneo fiorentino diversity e inclusion sono pilastri portanti della propria azione: si parte dai più fragili per essere esempio di apertura e più incisivi nell’azione.
Il capitale umano è la ricchezza per il futuro. Come lavora la vostra università a partire dalle skill dei singoli nei vari ruoli? Quali sono gli obiettivi?
«L’inclusione è finalizzata a favorire una crescita sostenibile e l’accessibilità della comunità universitaria.
Ecco perché abbiamo una delegata alla Diversità e Inclusione che testimonia l’attenzione dell’ateneo su questi temi, articolata in azioni concrete come lo sportello Università include, che cerca di creare un ambiente universitario inclusivo e accogliente rispetto alle tematiche della disabilità, DSA, fino alla possibilità di supportare studenti in stato di detenzione.
Siamo, infatti, anche all’interno di una rete chi si occupa di portare l’università in carcere, in particolare, con una collaborazione storica con l’istituto penitenziario La Dogaia a Prato. Sentito è poi il tema dell’uguaglianza di genere.
Sappiamo quanto sia nodale per il Paese l’accesso al lavoro da parte delle donne: la società richiede sempre più competenze di carattere scientifico e digitale e per questo l’Università di Firenze sta adoperandosi per diminuire il gender gap nelle materie STEM, incentivando la formazione delle giovani studentesse nelle lauree scientifiche.
Lo facciamo attraverso borse di studio e, soprattutto, attivando un orientamento che porti nelle scuole superiori modelli femminili positivi e di successo in questi campi».
Come si procede per raggiungere una dimensione partecipativa e arrivare a una consapevolezza identitaria?
«Ci adoperiamo su più fronti, sia nelle scuole superiori che tra gli studenti già iscritti all’università o laureandi. Oltre alle incentivazioni economiche, sviluppiamo percorsi di imprenditorialità, che costituiscono una prospettiva ulteriore rispetto alle professioni o alla stessa carriera universitaria.
L’università può dare un contributo molto importante in questo senso: se ha un apparato di ricerca forte, realizza una formazione che sviluppa più innovazione.
Studi di AlmaLaurea testimoniano che laureate e laureati dell’Università di Firenze riescono ad avere una buona performance in termini di placement, soprattutto guardando a 5 anni dalla laurea magistrale, con circa l’89,8 per cento di occupati».
Come agisce e interagisce l’università, sia al suo interno che all’esterno, per fare la differenza nella collettività?
«Compito dell’università, che produce conoscenza e innovazione, è anche l’ascolto delle esigenze che provengono dalle imprese e dalla società in generale. La costruzione dei corsi di studio, per esempio, deve tenere conto delle istanze che vengono manifestate dal territorio.
Quest’anno, ad esempio, abbiamo ben 5 nuovi corsi di laurea che mirano ad approfondire in un’ottica trasversale la formazione necessaria ad affrontare alcune tra le maggiori sfide a cui sta andando incontro la nostra società.
Parlo delle due lauree triennali in Ingegneria ambientale, che formerà professionisti in grado di operare nell’ambito della protezione dell’ambiente e del territorio, e in Scienze dei materiali, che introdurrà al mondo dei materiali innovativi, sviluppando anche competenze su cultura d’impresa ed etica professionale.
Ma mi preme accennare anche ai tre nuovi percorsi magistrali: Software: Science and Technology, che viene realizzato insieme con IMT di Lucca e ha per oggetto la progettazione e lo sviluppo di software e di reti di calcolatori ad elevata complessità; Data Science, calcolo scientifico e intelligenza artificiale su temi di assoluta attualità; Diritto per le sostenibilità e la sicurezza, che offre una formazione giuridica specialistica necessaria per chiunque intenda operare professionalmente nei settori della sostenibilità e della sicurezza.
Cerchiamo sempre più di essere un’università contemporanea, in cui l’eccellenza della ricerca scientifica si confronta con la società, per formare e valorizzare il capitale umano».
Leggi altre notizie in formazione e impresa