• 19/05/2025

Fiducia per il 2021, ma dobbiamo essere pronti a ripartire

Il “fortino” delle cartiere toscane resiste alla pandemia 

TOSCANA ECONOMY Fiducia per il 2021, ma dobbiamo essere pronti a ripartire
TOSCANA ECONOMY Fiducia per il 2021, ma dobbiamo essere pronti a ripartire
Tiziano Pieretti, presidente della sezione carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord

INTERVISTA A Tiziano Pieretti,  
presidente della sezione carta di Confindustria Toscana Nord

La carta più forte della pandemia. Non solo la net economy, quindi, ha retto l’urto di quella che è stata definita la più grande crisi economica dal Dopoguerra. Ma se l’è cavata (relativamente) fin troppo bene anche un settore che nuovissimo non è (pur facendo largo uso delle più moderne tecnologie). E ora, come dice il presidente della sezione carta di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti (che è anche vicepresidente nazionale di Assocarta) le imprese cartarie e cartotecniche (ovvero di produzione e trasformazione del prodotto) guardano con fiducia al 2021. Che ai più ottimisti sembra come un’autostrada…dopo che è stata “liberata” da un ingorgo

Presidente Pieretti, partiamo con qualche numero del settore cartario in Italia.

«Il settore produce 9 milioni di tonnellate l’anno di carta e cartone, con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro e una grande vocazione all’export (50% circa della produzione nazionale). Il settore utilizza oltre il 60% di carta da macero come materia prima e secondo i criteri della McArthur Foundation (21° rapporto ambientale in collaborazione con Legambiente) il cartario è a 0,79 come indice di circolarità: solo il 25% dei rifiuti prodotti vanno in discarica. Anche se la carenza di impianti di recupero degli scarti da riciclo rischia di condizionare l’ampliamento della capacità di riciclo».

In Toscana la carta è da sempre un “affare” lucchese. 

«È innegabile che nella nostra regione la produzione della carta si concentri in Lucchesia. La macroarea igienico-sanitaria, ovvero quella che gli addetti ai lavori chiamano “tissue” (carta igienica, asciugatutto, carta per uso sanitario e prodotti monouso) vale al distretto di Lucca un riconoscimento a livello europeo. E a questo è poi legato l’indotto, per esempio la fabbricazione dei macchinari necessari alla produzione».

Quali altre aree legate al mondo dell’industria della carta ci sono in Toscana?

«Detto che il tissue è il più importante, abbiamo comunque aziende anche nei settori del packaging (che ha ben sfruttato il boom legato all’e-commerce, a partire da Amazon), delle carte grafiche e dei cosiddetti cartoncini grigi».

Ha citato il recente impetuoso sviluppo del commercio digitale: ma in generale come ha inciso la pandemia sul settore cartario?

«In maniera meno disastrosa che in altri settori, grazie anche al recupero delle materie da carta di riciclo e ai codici Ateco che hanno assicurato alle cartiere la continuità della produzione».

La carta come bene di prima necessità, anche durante il lockdown dello scorso anno?

«Capisco che a qualcuno può sembrare strano, ma ci sono tutte le ragioni, a cominciare dal bilanciamento di rete. Le aziende cartarie producono infatti in proprio buona parte dell’energia elettrica, che Enel Distribuzione può utilizzare e rimodulare nel caso si rischi un black-out generalizzato. Inoltre le cartiere producono i lenzuolini medici e tanto altro materiale sanitario, indispensabile durante un’emergenza medica».

Diceva prima che la pandemia non ha impattato in maniera così forte sul settore.

«Certo non si può dire che il 2020 sia stato un anno felice, ma per le imprese cartarie della Toscana Nord lo scenario non si è rivelato così preoccupante come per altri settori. Il trimestre peggiore è stato il secondo, che ha visto una contrazione della produzione dell’11,9%, ma nel resto dell’anno il distretto ha retto».

E l’export? Con le frontiere chiuse ci saranno stati sicuramente problemi logistici.

«Vero, e i numeri appaiono ancor più negativi se confrontati con un 2019 che aveva invece dato grandi soddisfazioni, soprattutto nell’area packaging. Ma nei primi 9 mesi dell’anno il settore ha perso comunque solo il 3%».

E il 2021, con una pandemia ancora in atto, come viene vissuto dalla categoria?

«Sono fiducioso che la campagna vaccinale, ormai in pieno svolgimento, possa fungere da stabilizzatore per un contesto altrimenti estremamente confuso. Io la situazione economica la vedo come un’autostrada che si era bloccata a causa di un improvviso ingorgo e che, una volta risolto il problema, vede la ripartenza da parte di tutti alla stessa velocità con cui viaggiavano prima dello stop. Allo stesso modo, non appena il mercato ricomincerà ad avvertire i primi segnali di ripresa, tutti dovranno essere pronti a ingranare la marcia. Non sono spaventato da un’eventuale assenza di ripresa, ma dal declassamento del benessere collettivo: qui gli effetti negativi della pandemia saranno purtroppo lunghi».


Oltre 9 milioni di tonnellate l’anno prodotte
Otre 7 miliardi di euro di fatturato
Oltre 60% carta da macero come materia prima
Solo il 25% dei rifiuti prodotti vanno in discarica




APPROFONDIMENTI

Scopri l’elenco completo delle cartiere in Toscana

David Meccoli

Giornalista tradizionale e digitale, esperto in relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa

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