Ferretti Firm, evoluzione normativa
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Daniele Ferretti
Di evoluzione normativa ne abbiamo parlato con l’avvocato Daniele Ferretti, Esq. (New York), Founder di Ferretti Firm
Aprirsi al cambiamento e alle novità non è sempre facile e può richiedere nuovi approcci, anche presupponendo una preparazione in materia. La normativa europea in materia di cybersecurity o di asset digitale o anche il regolamento europeo che sarà approvato in tema di intelligenza artificiale, sono solo alcune risposte per regolamentare una materia senza dubbio complessa.
«Assistiamo a una proliferazione di atti normativi che regolamentano materie nuove, ormai entrate nella nostra quotidianità», dichiara Daniele Ferretti, Founder di Ferretti Firm (sito web) e Chair of the International Bar Association PL&A Committee.
Da parte delle aziende c’è già un bisogno di un supporto normativo chiaro e strutturato?
«Le aziende cercano di utilizzare i benefici che questi strumenti offrono – afferma Ferretti – pur operando, per lo più, in una logica tuttora esplorativa. Le normative europee offrono al momento un perimetro giuridico entro il quale muoversi.
Mentre alcune aziende più innovative stanno costruendo varie opportunità di business grazie a questi strumenti, altre, operanti in settori più tradizionali, a partire dal mondo manifatturiero, ritengono al momento la sfera dell’intelligenza artificiale e dei servizi digitali di importanza secondaria».
Nel futuro si apriranno scenari molto variegati in ambito normativo, per cui saranno necessarie competenze specifiche in materia. «Come sul tema della privacy, l’obiettivo del legislatore è quello di tutelare i diritti dei cittadini e ridurre i rischi che l’uso dell’IA può creare per la società – dice Ferretti – introducendo meccanismi di trasparenza e di monitoraggio di utilizzo dei relativi strumenti.
La normativa, che dovrà adattarsi nel tempo alle problematiche che si verificheranno in ambito applicativo, è volta a disciplinare l’attività di chi offre i relativi servizi. L’utilità dell’intervento normativo dovrà essere valutata bilanciando gli oneri posti a carico dei destinatari con i benefici effettivi che l’implementazione di tali norme comporterà in concreto.
In tema di cybersecurity, ad esempio, sono previste sanzioni molto elevate laddove non siano rispettati gli standard di sicurezza previsti. Il rischio è che le aziende siano tenute a dover sostenere costi ingenti per procedure e adempimenti di compliance senza tuttavia ottenere il risultato finale sperato».
«Ci sono alcune aziende famose – conclude Ferretti – che, pur avendo adottato sistema di sicurezza all’avanguardia, non sono riuscite a tutelarsi efficacemente da attacchi digitali, subendo sottrazione di know-how e, conseguentemente, danni ingenti».
Non sfruttare appieno le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie sarebbe un errore grave per le nostre imprese, stante la possibilità mitigare rischi e pericoli crescenti in materia di cybersecurity, asset digitali, cripto-attività, servizi e mercati digitali.
Considerato tuttavia che le norme formulate al riguardo sono per lo più di principio e di carattere generale, per orientarsi correttamente su tali ambiti innovativi e adottare le decisioni più appropriate sotto il profilo giuridico e strategico, la consulenza e l’assistenza in materia da parte professionisti preparati assumerà un ruolo sempre più centrale in prospettiva.
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