FABO S.p.a, innovazione a sostegno della creatività

FABO produce nastri adesivi con tecniche avanzate e ha creato un laboratorio di ricerca e sviluppo. Ne abbiamo parlato con il titolare Maurizio Fagni
Da oltre cinquant’anni produce nastri adesivi e li esporta in più di 40 Paesi del Mondo. E dal 1971 – quando l’azienda è stata fondata a Larciano, in provincia di Pistoia – lo fa con innovazione, tanto da aver attivato un vero e proprio laboratorio interno di ricerca e sviluppo, con il quale controllare tutti i materiali da introdurre nel ciclo di produzione.
Sempre con un occhio attento alla sostenibilità e alla minimizzazione degli impatti sull’ambiente. L’azienda produce oggi (nel suo stabilimento da 15mila mq, al quale si aggiunge un centro logistico da 2mila mq) 350milioni di mq di nastro adesivo ogni anno, per un fatturato di 54 milioni di euro. Maurizio Fagni è titolare della FABO S.p.a.
Maurizio Fagni, FABO da sempre ha posto l’innovazione ai vertici delle proprie strategie aziendali. Perché è stata fatta questa scelta? Ha dato i risultati sperati?
«In un mondo in continua evoluzione, l’innovazione è diventata un fattore chiave per la sopravvivenza e il successo di FABO. Le aziende che non innovano rischiano di rimanere indietro rispetto ai concorrenti e di perdere quote di mercato.
L’innovazione è un processo complesso e richiede un impegno a lungo termine. Abbiamo investito nei processi produttivi e nella ricerca e sviluppo, diventando un’azienda che produce nastri adesivi completamenti privi di solvente.
Non solo, siamo in grado di personalizzare i nastri grazie a tecniche di stampa avanzate, che consentono di imprimere sul nastro (sia in carta, sia in polipropilene che altro) il messaggio, il logo o il disegno desiderato.
Il risultato di questo processo innovativo è stata una crescita costante in termini di fatturato negli ultimi dieci anni e una distribuzione dei nostri prodotti più capillare che ci ha portato a essere ben presenti anche all’estero».

Un altro aspetto sul quale FABO ha investito è quello dell’impatto ambientale e del risparmio energetico: ci può raccontare quali sono stati i principali passaggi fatti sotto questo punto di vista?
«FABO nasce oltre 50 anni fa con un prodotto, un nastro adesivo in carta gommata, completamente sostenibile. La sostenibilità fa parte del nostro DNA da sempre.
Negli anni abbiamo cercato di lavorare perseguendo la strada del rispetto per l’ambiente, a partire dalla nostra tecnologia di spalmatura che non prevede l’uso di solventi, fino ad arrivare all’autoproduzione del 90 per cento del nostro fabbisogno energetico grazie a un impianto fotovoltaico e un trigeneratore installati in azienda negli ultimi anni.
Non solo, il nostro parco auto aziendali prevede vetture completamente elettriche e cerchiamo di lavorare il più possibile con fornitori italiani e locali per ridurre l’impatto delle emissioni nei trasporti. Anche una buona parte degli scarti di produzione viene utilizzata per realizzare altri tipi di materiali riciclati.
Infine, ma non meno importante, la carta che utilizziamo per i nastri adesivi è certificata FSC® (Forest Stewardship Council), che è una certificazione che garantisce che i prodotti venduti provengono da foreste ben gestite, fonti controllate o materiali di recupero. Gli obiettivi per il 2024-25 sono quelli di ottenere la certificazione Iso 14001, che ha un ruolo fondamentale verso la responsabilità ambientale, e di andare a redigere il nostro primo bilancio di sostenibilità».
FABO ha un laboratorio interno di ricerca e sviluppo: di cosa si occupa, nel concreto?
«È uno dei nostri punti di forza, su cui investiamo da sempre. È composto da uno staff specializzato e macchinari evoluti per un efficace controllo sui materiali da introdurre nel ciclo di produzione, per verificare le varie produzioni e occuparsi dello sviluppo di nuovi prodotti che consentono alla clientela di trovare soluzioni ai loro bisogni.
Il nostro approccio prevede una prima fase di test e analisi per identificare le opportunità di miglioramento o di innovazione sui prodotti, poi si passa a una fase di test e prototipazione, così da valutare le eventuali problematiche o modifiche e infine si arriva alla vera e propria implementazione, che ci porta al lancio del prodotto».
L’innovazione non sarebbe tale se non ci fosse una costante ricerca. Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
«Continuare nel percorso che abbiamo iniziato da un punto di vista della sostenibilità e diventare sempre più un’azienda customer oriented. I nostri clienti sono la fonte della nostra ispirazione e ci indicano spesso la strada da seguire e il prodotto di cui hanno bisogno.
Continuare ad ascoltarli per andare incontro alle loro esigenze e richieste è uno dei nostri obiettivi, cercando sempre di fornire prodotti made in Italy, all’altezza delle loro aspettative e della qualità che un’azienda come la nostra garantisce».