ESTRA, siamo parte del cambiamento e proiettati nel futuro
Nata in Toscana e cresciuta nelle Marche dall’unione di utility locali a totale partecipazione pubblica che operavano fin dal 1975. Oggi Estra è uno dei primi dieci gruppi industriali per vendita di gas e luce, distribuzione gas e gpl, efficientamento energetico e rinnovabili, connettività in fibra e attività nel ciclo ambientale.
Ce ne parlano il direttore commerciale di Gruppo Antonino Azzarello e la responsabile dell’ufficio stampa Giovanna Poma.
Come e quando nasce Estra e in quali settori opera?
«ESTRA nasce nel 2010 dall’unione di tre realtà territoriali Prato, Siena e Arezzo, tre ex municipalizzate che decidono di dare vita a questo importante Gruppo che si occupa della vendita di gas, di energia elettrica e della distribuzione di gas nei territori in cui ha la concessione. Oggi, a distanza di 11 anni, questa realtà è cambiata radicalmente, ma non è cambiato il nostro core business, che è sempre quello del gas e dell’energia elettrica. Tuttavia ci siamo ampliati notevolmente: siamo presenti nell’Ambiente con diversi impianti di trattamento di rifiuti, abbiamo una società del Gruppo che si occupa del 110% e di tutto quello che è l’efficientamento energetico dei condomini. Siamo entrati, inoltre, nel mercato della mobilità elettrica da un paio di anni. Ci siamo mossi sui nostri territori storici installando colonnine di ricarica pubblica e offriamo wallbox al segmento privato. Tutto questo viene infine integrato dai servizi digitali».
Un vostro incipit recita: ”Crediamo negli stessi valori di sempre, ma il nostro sguardo è costantemente rivolto alle sfide del futuro”. Come si declina la sostenibilità di Estra nel concetto di responsabilità sociale di impresa?
«Il nostro piano strategico ha tre direttrici fondamentali: Human, parte per noi centrale, Green e Digital. Su questi tre pilastri si basano le nostre politiche commerciali e di integrazione sui territori. Per noi la sostenibilità è soprattutto un’attenzione molto forte al nostro territorio. I nostri clienti sono all’80% nel Centro Italia. Abbiamo una partecipazione molto attiva su questo territorio, in termini di sostenibilità e di green. Per esempio sulle colonnine di ricarica pubbliche, siamo l’unico operatore del Centro Italia che sta fornendo le ricariche gratuitamente. Chiunque abbia un autoveicolo elettrico o ibrido può andare alle nostre colonnine con il proprio mezzo e ricaricare gratuitamente. Lo facciamo perché vogliamo spingere il green sui territori».
Qual è il vostro approccio a innovazione, smart home e mobilità elettrica…
«Personalmente coordino il gruppo interno dell’Innovazione di Estra, collaboriamo con Nana Bianca e Start up Italia. Ogni anno lavoriamo su circa 180 start up e ne selezioniamo 3 inserendole in un percorso di incubazione in cui non solo c’è un grant da parte dell’azienda, cioè un riconoscimento economico per i vincitori, ma soprattutto offriamo un programma di accelerazione che mettiamo a disposizione delle start up, non soltanto per farle crescere, ma anche affinché diventino eventualmente parte dell’azienda. Dall’esterno sembriamo un’azienda old economy, ma in realtà siamo molto attivi nell’innovazione. Stiamo lavorando alla digitalizzazione del territorio attraverso il progetto BIM finalizzato anche alla digitalizzazione degli edifici. Questo servizio sarà a breve a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
Vogliamo essere parte del cambiamento, siamo proiettati nel futuro. L’innovazione e la partecipazione con Nana Bianca e Start Up Italia a questa tipologia di processi è strettamente interconnessa e altrettanto fondamentale.
Le start up vengono selezionate attraverso la call di E-QUBE con cadenza annuale attraverso il nostro programma di accelerazione. Le start up non necessariamente devono essere attive nel nostro core business. Prendiamo infatti in considerazione tutto quello che riteniamo possa essere innovativo e implementabile sul nostro territorio. Quest’anno ha vinto, per esempio, la società RIFÒ, che si occupa di riciclo di filati con cui fanno letteralmente indumenti ex novo. Al termine dell’accelerazione cerchiamo poi di inserire, all’interno del nostro Gruppo, anche una raccolta di questi materiali usati affinché la start up possa rigenerarli sotto forma di nuovi capi da reimmettere sul mercato.
Un altro esempio è Blue EcoLine, che si occupa di raccogliere i rifiuti che galleggiano nei fiumi, in gran parte plastiche. L’impianto non solo riesce a riconoscerle e a raccoglierle, ma le trasforma in risorsa immettendole nuovamente nel ciclo dei rifiuti.
Per noi è estremamente importante tutto quello che è il riciclare e il non inquinare. Tutti ne parlano ma effettivamente chi lo fa davvero? Noi vogliamo agire e pensiamo di essere sulla buona strada per dare il buon esempio ed essere parte attiva del cambiamento verso la sostenibilità».
La digitalizzazione, i servizi smart e gli store di prossimità sono una formula che risponde alle esigenze del cliente?
«Cerchiamo di muoverci su più direzioni. Per raggiungere il cliente utilizziamo la logica omni channel e cerchiamo di non dimenticarci di tutte le fasce di età dei nostri clienti perché c’è sì una spinta verso il digital, ma abbiamo anche la parte di phigital per così dire: ovvero un mix tra digital e fisico, reso necessario ancor più in periodo di pandemia. Sì alla parte call center, dunque, ma sì alla parte digital, che ci deve essere e che ci sarà sempre più perché è il mercato stesso che lo richiede, così come è altrettanto importante assicurare il contatto umano tramite servizi di prossimità, i nostri store, che rispondono a questa che resta comunque un’esigenza. Abbiamo anche sviluppato progetti nelle scuole, cercando di essere presenti nel percorso educativo dei giovani fin da piccoli non per vendergli un prodotto o un servizio ma per regalargli un futuro».
PROGETTI ESTRA SUL TERRITORIO
Con Giovanna Poma, responsabile ufficio stampa di Estra, siamo andati a scoprire cosa rappresenta il territorio per loro. Ma le abbiamo chiesto anche l’impegno del Gruppo sull’educazione ambientale e l’uso consapevole dell’energia. E come mai a un certo punto, si parla anche di sport, addirittura con un premio giornalistico dedicato
Il radicamento territoriale di Estra è molto forte. Essere nati nei territori vuol dire stabilire un legame che diventa anche un punto di forza, il focus di riferimento per il progresso e lo sviluppo dei nostri servizi. Perché non è sufficiente ottimizzare i servizi e migliorarli, ma secondo un concetto di responsabilità sociale che ci è proprio, abbraccia un concetto più vasto che va ad incidere sulla qualità della vita delle persone. A noi interessa guardare alla crescita dei territori puntando al cambiamento ed essere dinamicamente all’interno di questo processo. È come fondere lo sviluppo e la sostenibilità.
I progetti per la scuola
Traduciamo sempre le nostre azioni in ‘educazione’. Abbiamo due progetti scolastici ormai storici, uno ‘Energicamente: a scuola di sostenibilità’, che coinvolge bambini e ragazzi dalle elementari alle scuole medie per la costruzione di un mondo più sostenibile. In linea con l’agenda 2030 dell’ONU e i diciassette obiettivi dello sviluppo sostenibile, a cui collaborano Legambiente e La Fabbrica. Con questo progetto Estra stabilisce una presenza consolidata essendo giunti ormai alla 12esima edizione. In questi dodici anni il progetto si è evoluto, si è trasformato, si è modificato anche in relazione agli eventi – basti pensare soltanto al periodo della pandemia – dove abbiamo dovuto trasferire tutto su piattaforma! Ha interessato i bambini della IV e V elementare e i ragazzi della primaria di Secondo grado di tutto il territorio nazionale. Sono oltre 15.000 gli studenti partecipanti all’ultima edizione.
Con il progetto ROARR abbiamo poi tarato per le classi di I, II e III elementare, cioè bambini più piccoli che avevano necessità di un approccio più ludico, un progetto a misura, che si è tradotto in una collaborazione con Straligut Teatro. Questo ha un approccio più territoriale rispetto all’altro e si articola su Marche, Toscana e Umbria coinvolgendo, nell’ultima edizione, circa 5.000 studenti. È un progetto pensato e cucito addosso ai più piccoli dove, attraverso il linguaggio del teatro, la gara ecologica ed in gioco, a cui partecipano anche le famiglie, si trasferiscono i valori della sostenibilità ambientale con modalità idonee ad essere recepite da bambini così piccoli.
Il nostro focus di business riguarda l’energia e sappiamo bene quanto essa sia preziosa, sappiamo che non dobbiamo sprecarla e che dobbiamo farne buon uso, per cui imparare anche da piccoli ad ottimizzarla, soprattutto a risparmiarla, diventa importante anche per le generazioni che verranno. Così come insegnare il corretto conferimento dei rifiuti, il riciclo ed il rispetto per la natura e che l’ambiente non va inquinato, li guida nell’apprendimento e nella pratica della sostenibilità, di cui divengono vere e proprie “sentinelle” in seno alla famiglia e nei luoghi del loro vivere quotidiano.
Li sensibilizziamo a riconoscere gli effetti del degrado generale, dell’incuria che spesso vediamo attorno a noi in tanti momenti della nostra vita.
Lo SPORT è un altro tema molto caro ad Estra. Innanzitutto simbolicamente: lo sport è energia, fisica e mentale, è poi aggregazione, socialità, impegno e tenacia, oltre ad essere un antidoto a tanti pericoli che mettono a repentaglio i nostri giovani. Lo sport dunque per noi è veicolo di valori e opportunità. Per questo è oggetto di attenzione e sostegno tramite le sponsorizzazioni da parte di Estra. Ma non solo, ci sono altri modi per sostenere lo sport. Il progetto del Premio giornalistico ‘Estra per lo Sport: raccontare le buone notizie’, ad esempio, ormai giunto alla V edizione, vuole premiare le buone notizie sportive per diffondere una cultura fatta di valori e perché crediamo sia rilevante svolgere un ruolo attivo di promozione sociale come agenzia educativa dello sport. Il premio si rivolge ai giornalisti, professionisti e non, ed è andato crescendo nel tempo. Nella scorsa edizione abbiamo visionato circa 300 articoli di varia estrazione: cartacei, on line, video, televisivi, radiofonici. Riteniamo che sia importante incentivare i giornalisti a sviluppare attenzione sulle buone pratiche sportive (il fair play, l’inclusione, il riscatto, l’integrazione…), che contengono intrinsecamente un’assunzione di responsabilità sociale. Da qui le ragioni del premio e la collaborazione con l’Unione Stampa Sportiva Italiana, che con noi lo promuove.
Il premio è nazionale e abbiamo deciso di istituire due anni fa una call to action, dedicata proprio alle associazioni sportive territoriali. Hanno risposto circa 90 società sportive nelle regioni dove siamo attualmente più presenti: Abruzzo, Molise, Marche, Toscana e Umbria. Diffondere, promuovere e sostenere esperienze come queste, significa portare un contributo alle eccellenze territoriali dell’associazionismo sportivo esaltandone i valori.
Altri progetti corporate
Tornando alla digitalizzazione, mi preme citare il lavoro di promozione sociale a suo tempo svolto dall’azienda. Estra è stata antesignana in tal senso con un progetto dedicato alla terza età per l’uso di internet chiamato ‘Anche io uso Internet’, con cui abbiamo messo a disposizione gratuitamente dei corsi in sedi attrezzate nelle varie città in cui operiamo, con professionisti e tutor dedicati per aiutare nel progetto di digitalizzazione le fasce più deboli o comunque quelle con più difficoltà rispetto alle nuove tecnologie, collaborando con Auser e altre associazioni di volontariato per la terza età.
Per approfondimenti: