• 21/01/2025

Equilibrio patrimoniale dell’impresa

 Equilibrio patrimoniale dell’impresa

Quando parliamo di “equilibrio” ci sentiamo a nostro agio e, forse anche per questo, ne inflazioniamo l’uso.

Eppure la sua etimologia, che si ricollega a due termini latini aequus = uguale e libra = bilancia, ne dovrebbe imporre un uso più che sapiente. Ma tant’è!

Abbiamo già parlato di equilibrio economico all’interno dell’impresa ed ora è la volta di quello patrimoniale. Focalizziamo insieme il concetto di situazione patrimoniale. È la rappresentazione dell’attivo e del passivo di un’impresa in un ben determinato momento. Mette nella condizione di analizzare e valutare la consistenza patrimoniale della stessa azienda, in uno con la sua capacità di far fronte ai propri impegni.

L’equilibrio tra le due dimensioni della situazione patrimoniale, attivo e passivo, va ricercato attraverso una serie di considerazioni.

Facendo ulteriori carotaggi sull’argomento, quando sono presenti rapporti corretti tra impieghi e fonti di finanziamento, fra capitale proprio e capitale di terzi, tra attivo immobilizzato e attivo circolante, si può parlare di corretto equilibrio patrimoniale di un’azienda. Più in particolare, sarebbe opportuno che i debiti a medio e lungo termine siano inferiori agli impieghi di medesima durata temporale e che i debiti a breve termine non superino gli impieghi a breve termine. Inoltre l’impresa deve poter contare su un’adeguata capitalizzazione ed un buon grado di elasticità. Aspetto, quest’ultimo, che si potrà riscontrare in presenza di immobilizzazioni che non incidano troppo sul totale degli impieghi.

La comprensione di quanto sinteticamente espresso passa anche attraverso la riclassificazione dell’attivo e del passivo:

ATTIVO PATRIMONIALE

immob. immateriali
immob. materiali
attivo finanz. immob.
totale attivo immob.
rimanenze (lavori in corso etc)
crediti – clienti
crediti altri
altre attivita’
attivita’ finanz.
disponibilita’ liquide
totale attivo corrente
Totale attivo

 

PASSIVO PATRIMONIALE

capitale
riserve
utile /perdita esercizio
patrimonio netto
fondi per oneri
fondo tfr
debiti consolidati – banche
debiti consolidati – altro
tot. capitali perman.
debiti entro es suc. banche
debiti entro es suc.-fornitori
debiti entro es suc.-previd erario
altre passivita’
tot. passivo corrente
Totale passivo passivo

I due ambiti si possono ulteriormente aggregare. La loro visione d’insieme restituisce nell’immediato il posizionamento della stessa azienda da un punto di vista patrimoniale.

attivo corrente
attivo immobilizzato
totale attivo
passivo corrente
passivo permanente – patrimonio e altro
totale passivo
 

Nella ulteriore riclassificazione che si propone di seguito si può individuare la chiave di lettura dell’equilibro patrimoniale. Le passività permanenti dovranno essere non dissimili dall’attivo immobilizzato.

Al tempo stesso le passività correnti dovranno essere correlate alle attività correnti.

 

attivo immobilizzato
passivita’ permanenti
pass.perman – att immob
passivita’ correnti
attivita’ correnti
pass corr – attiv. corr

A questo primo grado di analisi, che già mette in sicurezza l’impresa, va fatto seguire un ulteriore set di verifiche all’interno dei due ultimi blocchi confrontati.

All’interno delle passività permanenti ci deve essere un adeguato equilibrio tra capitale proprio e capitale di terzi, come pure all’interno delle attività immobilizzate. Lo stesso dicasi per quelle correnti all’interno delle quali si possono insidiare elementi che hanno poco a che vedere con l’equilibrio. Uno per tutti: l’entità dei debiti erariali e previdenziali che, sovente, vengono utilizzati come vere e proprie fonti di finanziamento snaturando, in tal modo, la finalità della stessa posta di bilancio.

È opportuno evidenziare che le modalità di equilibrio non sono figlie di algoritmi e regole valide per tutte le imprese. Per comprendere il proprio posizionamento ci si potrà aiutare con i macro comportamenti delle aziende appartenenti allo stesso settore e con altre logiche di confronto a livello macro.

Il suo puntuale raggiungimento è condizione abbastanza rara. Ci si può, però, accontentare di un’adeguata correlazione. L’analisi patrimoniale è uno strumento molto utile per l’imprenditore. Lo potrà utilizzare per ridurre il gap tra attivo e passivo migliorando le strutture qualitative all’interno dei due ambiti.

 

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Umberto Alunni

Giornalista, consulente aziendale, motivatore, scrittore

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