Elettromar: innovazione e radici

Elettromar, fondata nel 1981, è leader in ingegneria e automazione industriale. Grazie a innovazione, formazione e legami locali, compete a livello globale senza delocalizzare. Ne abbiamo parlato con Diego Gaggioli, Ceo, e Andrea Fratoni
Fondata nel 1981 a Follonica, in provincia di Grosseto, Elettromar è una società specializzata in ingegneria e costruzioni con 40 milioni di fatturato. La società offre soluzioni chiavi in mano per ottimizzare i processi produttivi dei clienti, grazie a sistemi integrati di automazione industriale.
Con progetti realizzati in diversi settori, tra cui siderurgico, energetico, marino e ferroviario, Elettromar è presente su scala globale e si impegna a fornire soluzioni su misura accompagnate da un supporto completo in tutte le fasi operative.
«Siamo un team di circa 300 persone, con sede centrale a Follonica, dove si trova l’headquarter, uffici di ingegneria e una delle unità produttive – ci racconta Diego Gaggioli, Ceo di Elettromar –.
Abbiamo poi unità produttive e operative sparse per il mondo: attualmente sono presenti a Pistoia delle hub logistiche e sedi, che stiamo valutando di unificare per ottimizzare i processi produttivi; una sede legale a Miami e una sede produttiva a Buffalo, in America, attraverso una società controllata; unità operative in prossimità dei principali clienti per garantire un servizio rapido e flessibile in ottica di fidelizzazione; unità operative nel settore del marine a Livorno, Viareggio e Carrara; una filiale nel Regno Unito, concentrata sul settore ferroviario in espansione».
Andrea Fratoni, consigliere di amministrazione e responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione dell’azienda, sottolinea:

«Siamo presenti in tutto il mondo, adattandoci ai progetti con team dedicati e flessibili. Non esiste un continente del mondo dove Elettromar non abbia piazzato una bandierina».
Elettromar, infatti, si distingue per la capacità di creare all’occorrenza squadre pronte a operare ovunque, spingendo il personale a viaggiare e affrontare le sfide globali. In un contesto economico difficile, infatti, Elettromar sa valorizzare il capitale umano, investendo in formazione continua per i propri dipendenti, molti dei quali giovani e altamente qualificati.
L’azienda, situata in una zona come la Maremma, non particolarmente nota per l’industria, ha sviluppato una cultura aziendale resiliente, basata sulla capacità di affrontare le difficoltà e adattarsi al mercato globale.
«Il nostro personale parla abbastanza fluentemente l’inglese – continua Gaggioli – perché è abituato a fare viaggi all’estero. Questo è un tratto che ci contraddistingue: lo spirito pioneristico di prendere e partire. Anche perché siamo in un territorio che ci ha portato a sviluppare gli anticorpi e le capacità nel Dna dell’azienda di prendere e rimboccarsi le maniche, di andare dove il mercato è presente. E devo dire che è una strategia che ci ha premiato fino ad ora».
Uno dei problemi che l’azienda sta cercando di risolvere è la carenza di personale qualificato, problema ormai generalizzato. Per questo, Elettromar ha avviato collaborazioni con università straniere in Europa e negli Stati Uniti.
Nonostante l’espansione internazionale, Elettromar mantiene comunque un forte legame con il territorio, preferendo non delocalizzare la produzione, ma sostenere lo sviluppo locale e offrire opportunità ai giovani. Fratoni evidenzia come spesso le imprese locali non siano sufficientemente visibili al grande pubblico, e che molti giovani non percepiscono le opportunità lavorative presenti nel loro territorio.

«Coinvolgere scuole locali e aziende potrebbe contribuire a cambiare i percorsi educativi per formare competenze più rilevanti per l’industria locale. Costruire competenze locali, come già avviene in settori come l’industria cartaria, può essere una strategia vincente a lungo termine. Raccontando la storia di Elettromar, noi vogliamo dare un messaggio di ottimismo e speranza ai giovani e al territorio.
La nostra è un’azienda che vuole rimanere a Follonica, ma che si sviluppa nel territorio nazionale e internazionale, riuscendo quindi a esportare. Com’è possibile? Questo perché Elettromar si è fatta quegli anticorpi di cui parlava anche Diego, che le hanno permesso di arrivare a competere con aziende che, invece, hanno scelto di delocalizzare. A noi forse potrebbe anche convenire delocalizzare, ma non è qualcosa che ci interessa. Siamo consapevoli che il nostro valore aggiunto è proprio quello di rimanere qui, nel nostro territorio, e contribuire alla sua crescita».
In quest’ottica è nata l’Academy di Elettromar, un’iniziativa formativa dedicata ai giovani, con l’obiettivo di fornire competenze tecniche nel campo dell’automazione industriale. Il programma di apprendistato duale, che combina formazione teorica e pratica sul campo, permette ai partecipanti di acquisire competenze operative direttamente in azienda, con la possibilità di essere assunti. L’Academy, supportata dalla collaborazione con enti locali come la Regione Toscana, mira a colmare il divario tra le esigenze del mercato del lavoro e le competenze disponibili.
«Elettromar si inserisce per formare i giovani, offrendo loro un percorso che non solo risponde alle esigenze del mercato, ma permette anche di contribuire alla crescita economica locale. In questo modo, l’azienda riesce a fornire ai giovani le competenze necessarie per entrare con successo nel mondo del lavoro, rafforzando al contempo il legame tra l’industria e il territorio», conclude Fratoni.
Elettromar dimostra che è possibile crescere a livello globale senza perdere il legame con il territorio. Grazie a innovazione, formazione e collaborazioni strategiche, l’azienda continua a creare opportunità sia per i giovani locali che per talenti internazionali. Elettromar rappresenta un esempio di come competere nel mercato globale valorizzando le risorse locali e favorendo uno sviluppo sostenibile.