• 09/12/2024

È di moda il mio futuro 2024-2025

 È di moda il mio futuro 2024-2025

“È di moda il mio futuro”, 8°edizione. Le novità del progetto di Confindustria Toscana Nord per l’anno scolastico 2024/2025

Sta per avere inizio l’8a edizione di “È di moda il mio futuro”, il progetto promosso dalla sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord che negli anni si è andato affermando come un appuntamento atteso dalle scuole di Prato, Pistoia e Lucca. Un progetto, questo, fortemente voluto dalle imprese, che si rendono disponibili per visite e testimonianze e che vedono nell’iniziativa uno strumento utile a rappresentare le opportunità che la moda, pur in un momento difficile per il settore, può offrire ai giovani.

Nella provincia di Pistoia il progetto propone specifiche attività orientate verso il settore delle calzature, comparto tipico di Monsummano e della Valdinievole.

I destinatari del progetto sono gli studenti degli istituti secondari di secondo grado del territorio di Confindustria Toscana Nord; ad essi si sono aggiunte anche scuole della provincia di Firenze, che ormai da anni seguono con passione l’iniziativa.
Gli eventi finali del progetto con le premiazioni dei relativi concorsi avranno luogo a maggio a Prato e a Monsummano Terme.

Il programma del progetto

Le visite aziendali
Lanciata all’inizio dell’anno scolastico, ma frutto di una lunga progettazione, questa edizione di “È di moda il mio futuro” ha ricevuto iscrizioni per le visite aziendali che hanno ampiamente saturato le disponibilità: saranno 196 gli studenti che fra pochi giorni visiteranno, distribuiti in gruppi, i calzaturifici della provincia di Pistoia, sette dei quali si sono resi disponibili a ricevere le scolaresche.

(Il complesso dei partecipanti per l’intero progetto – compresa quindi la parte moda e tessile –  supera i 650 studenti, che saranno suddivisi in gruppi per visitare le  19 aziende dei due comparti che si sono poste a disposizione per accogliere i ragazzi e far loro da guida).

I concorsi per le scuole secondarie di secondo grado
Le principali novità di questa edizione riguardano i concorsi per le scuole secondarie di secondo grado.

A differenza degli anni precedenti, in cui veniva assegnato come tema lo studio di un personaggio e del suo tempo (David Bowie, Yves Montand, Marilyn Monroe) in questa edizione si è tentata un’operazione diversa, più ambiziosa e più impegnativa per i ragazzi e le ragazze che parteciperanno al concorso: a loro viene chiesto di riflettere sul valore simbolico che una scarpa può esprimere; in particolar modo, sulla scarpa rossa, simbolo universale di contrasto alla violenza sulle donne. Dovranno quindi produrre un qualsiasi modello di calzatura, purché rossa, e  trarre spunto da essa per affrontare il tema dei soprusi di genere.

Incontro “Oltre il simbolo” sulla violenza di genere
Per accompagnarli in questo percorso, in maniera documentata e professionale, è stato organizzato un incontro, presso la sede di Confindustria Toscana Nord, dal titolo “Oltre il simbolo”: dopo il saluto del presidente del gruppo Cuoio e Calzature, Rodolfo Checcucci, parleranno le psicologhe – psicoterapeute del Centro Antiviolenza Aiutodonna della Società della Salute Pistoiese Tania SguerriGiulia Vannucci e Letizia Ricci.

A seguire, interverrà Giulia Gargiulo, magistrato del Tribunale di Pistoia e Presidente della sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Pistoia. Le iscrizioni a questo seminario sono ancora possibili, e non riservate ai soli partecipanti al concorso, nei limiti di capienza della sala.

Webinar sulla progettazione delle calzature

E’ invece parte integrante del premio  e ne sarà obbligatoria l’iscrizione, il webinar che vedrà la docenza di Eleonora Antonini, amministratore delegato e responsabile stile, modelleria e industrializzazione di Tailor Made International di Larciano, e che mostrerà agli iscritti le fasi di progettazione e costruzione della calzatura.

Sul versante tessile, il concorso “Tailleur, tessuti e modelli dall’eleganza senza tempo” prende le mosse dalla mostra “Walter Albini – il talento, lo stilista” in corso al Museo del tessuto, dove fra gli altri capi si trovano esempi anche di un classico senza tempo dell’abbigliamento femminile come il tailleur, nella sua versione più tradizionale costituita da giacca e gonna. 

I giovani partecipanti al concorso riceveranno dal Museo una formazione ad hoc sulla storia del tailleur e conosceranno esempi di tessuti adeguati alla sua realizzazione; saranno poi chiamati a proporre un proprio tessuto originale e mostrarne la destinazione con un abbozzo di modello.

I commenti degli imprenditori

“Quella di quest’anno è un’edizione di ‘È di moda il mio futuro’ particolarmente interessante e ricca, con tanti stimoli e idee nuove – commenta Maurizio Sarti, delegato per la formazione della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. L’interesse che stiamo riscontrando ci dice che le scuole e i giovani stessi guardano con favore al settore e sanno vedere anche al di là della situazione contingente. Siamo molto contenti, in particolare, che la proposta di venire a visitare le nostre aziende abbia raccolto un successo così clamoroso, maggiore degli anni precedenti.

È un aspetto fondamentale del progetto: solo vedendo con i propri occhi quali sono gli ambienti di lavoro, i contesti produttivi, le persone che vi operano i giovani possono immaginare realisticamente il proprio futuro nella moda. Quello attuale è un momento apparentemente inadatto per promuovere l’avvicinamento dei giovani al nostro mondo. Il settore moda, così come molti settori del manifatturiero, sta attraversando una fase di spiccata criticità e questo ci induce a interrogarsi se abbia senso indicare oggi ai giovani la via della moda per i loro studi e la loro futura occupazione?

Secondo noi sì, per molti motivi. In primo luogo la qualità del lavoro che si prospetta dal punto di vista dei trattamenti contrattuali, con oltre il 90% dei rapporti a tempo indeterminato nell’area di Lucca Pistoia e Prato e le retribuzioni più che dignitose previste dai contratti collettivi nazionali: in tempi in cui è sempre più comune la precarietà, un valore non da poco. Ma soprattutto per le molteplici opportunità offerte dal settore dal punto di vista tecnico, creativo, gestionale, amministrativo.”

” L’analisi di Sarti è assolutamente condivisibile – afferma il capogruppo del Calzaturiero di Confindustria Toscana Nord, Rodolfo Checcucci – e il fatto che l’adesione a questa edizione veda, anche nella parte dedicata al calzaturiero, più che raddoppiati i partecipanti rispetto all’anno precedente significa che l’idea di “fare scarpe” ancora piace ai ragazzi: credo che questo sia frutto anche del lungo lavoro di orientamento che, grazie alla collaborazione di tanti colleghi, da anni stiamo conducendo.

Questo è un bene, e speriamo che da questo percorso emergano quelle professionalità che via via, per vari motivi, il settore (che conta oltre 3.600 addetti, di cui 3.085 assunti a tempo indeterminato) sta perdendo. La recente indagine congiunturale di Confindustria Toscana Nord mostra una situazione non facile; ma noi crediamo nella ripartenza, ed allora sarà necessario avere tutti gli strumenti (interni e di filiera) utili alla nostra produzione; in questo senso è necessario investire sui giovani.

Vorrei poi spiegare perchè quest’anno chiamiamo, nel concorso, i ragazzi e le ragazze a una sfida così impegnativa come quella sul senso delle “Scarpette Rosse”; il motivo principale è, ovviamente, quello di accendere un faro sulla violenza di genere, troppo diffusa e rispetto alla quale è importante che la sensibilizzazione inizi dai banchi di scuola; con il nostro contributo, vogliamo rafforzare le azioni formative che già esistono in molti istituti del territorio relativamente a questo argomento.

L’incontro “Oltre il Simbolo”  rappresenta la novità di questa edizione, e ne abbiamo affidato la cura a persone dotate di qualificata professionalità, capaci di affrontare un tema così delicato; esse ci supporteranno in questo percorso in cui abbiamo fortemente creduto.

Per noi non è irrilevante che sia proprio la “scarpa”, quell’articolo che produciamo nelle nostre fabbriche, a assurgere a simbolo di contrasto al fenomeno; per questo chiederemo ai ragazzi di comprendere come un oggetto così quotidiano possa diventare veicolo di messaggi positivi. Su questa suggestione crediamo che i ragazzi e le ragazze troveranno ispirazione, motivo di riflessione e consapevolezza dei propri comportamenti: ragionando magari sul fatto che lo studio, il lavoro, l’impegno siano  elementi di emancipazione e di rimozione di atteggiamenti violenti “.

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Redazione

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