• 17/02/2025

Dife, sostenibilità certificata

 Dife, sostenibilità certificata

La sostenibilità di Dife è certificata. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Romani, responsabile marketing dell’azienda

La sostenibilità intesa non come una sottospecie di moda “piaciona” del momento, ma come vera e propria strategia aziendale, declinata nei suoi più diversi aspetti. Nel suo quarantacinquesimo anno di attività Difeazienda di Serravalle Pistoiese nata nel 1978 che gestisce e tratta ogni anno circa 160mila tonnellate di tutte le tipologie di rifiuti pericolosi e non pericolosi, da avviare ai processi di recupero o di smaltimento – ha deciso di intraprendere il percorso di rendicontazione degli indicatori di sostenibilità riferiti al 2022 per testimoniare il proprio impegno in tal senso.

Con il suo primo bilancio di sostenibilità, uscito a fine settembre, l’azienda si è posta l’obiettivo di trasformare il suo impegno in azioni tangibili, rendendo trasparenti le sue operazioni e misurando l’impatto che esse hanno sull’ambiente e sulla società.

«Il bilancio di sostenibilità di Dife – dice Lorenzo Romani, responsabile marketing, nonché nipote del fondatore, – è un documento che abbraccia pienamente i principi dell’economia circolare, dell’efficienza energetica e della responsabilità sociale d’impresa».

L’azienda – che nella sua storia prima di portare il suo quartier generale nella frazione di Masotti ha fatto base prima a Montemurlo e poi a Montale – ha pertanto identificato i 9 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite strettamente collegati alle sue attività, tra cui l’assicurare la salute e il benessere per tutti i dipendenti, la gestione responsabile della risorsa idrica, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e il potenziamento delle partnership per lo sviluppo sostenibile.

Uno dei punti chiave evidenziati dal bilancio di sostenibilità è l’analisi del ciclo di vita delle sue operazioni. Questa ha rivelato che ben il 96 per cento delle emissioni attribuibili a Dife è dovuto al trasporto dei rifiuti, mentre solamente una residua percentuale è riconducibile al trattamento dei materiali all’interno degli impianti. «I nostri 30 mezzi di trasporto pesanti – dice Romani – consumano circa 700mila litri di gasolio all’anno, con un impatto di 1.800 tonnellate di CO2.

Per questo abbiamo pianificato importanti investimenti finalizzati all’introduzione di tecnologie digitali e di intelligenza artificiale e all’acquisto di nuovi mezzi di trasporto Euro 6 (che ora rappresentano il 75 per cento della nostra flotta) per ottimizzare le operazioni logistiche. Questo consentirà una gestione dei trasporti più efficiente e sostenibile, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici. Inoltre, nel 2024 realizzeremo un impianto fotovoltaico sul tetto del magazzino principale, che sarà in grado di coprire un quarto di tutta l’energia consumata dai nostri impianti».

C’è poi l’aspetto legato alla sostenibilità sociale: un impegno a promuovere i diritti economici, politici, socioculturali e l’equità di genere. Questo obiettivo si traduce anche in diversi progetti dedicati ai propri dipendenti – 85 in totale –, come l’incentivazione della mobilità elettrica tramite la fornitura gratuita di stazioni di ricarica, la creazione di spazi comuni per attività ricreative e di svago, nonché una politica di incentivazione attraverso l’erogazione di premi aziendali.

Inoltre, vi è il progetto Dife for Kids, che si concentra sull’educazione ambientale dei più piccoli, per sensibilizzarli ai temi della sostenibilità e alla corretta differenziazione dei materiali; e vi è la collaborazione con associazioni che sostengono persone in difficoltà o con disabilità.

«La sostenibilità – dice ancora Romani – fa parte della nostra visione strategica e ai nostri clienti vogliamo dire che siamo in grado di offrire un servizio completo e di maggior tutela ambientale rispetto a quel che normalmente si può trovare sul mercato.

Ed essendo la nostra un’azienda ad alto impatto ambientale, con le nostre scelte e con il bilancio di sostenibilità ci poniamo nella condizione di poter analizzare i nostri comportamenti e di poter capire dove possiamo andare a intervenire per migliorarci. Crediamo che il mondo industriale debba fare al più presto i conti con questi aspetti e, più in generale, con l’economia circolare. È questa la nostra filosofia: le risorse, infatti, non sono infinite».

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David Meccoli

Giornalista tradizionale e digitale, esperto in relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa

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