Dieci cammini da fare in Toscana
Valichi e sentieri della Toscana fin dall’epoca etrusco-romana venivano attraversati per unire territori e alimentare i commerci. Poi, nel Medioevo si è unita la motivazione religiosa e allora i cammini che ancora oggi conosciamo sono stati cristallizzati intorno ai centri di culto che costituivano le principali tappe dei pellegrini, prime fra tutte Roma.
Nel mezzo tanti borghi, splendide abbazie e paesaggi montani e collinari che stimolano i moderni viandanti a mettersi in cammino, per assaporare lentamente la bellezza che solo andando a piedi si può percepire.
I primi sette cammini che proponiamo sono quelli messi in rete dalla Regione Toscana nell’Atlante dei Cammini toscani
Via Francigena Toscana – 16 tappe, 394 km
Storia, cultura, architettura e paesaggi per un percorso dello spirito che arricchisce la storia e l’esperienza personale. L’antica Via Francigena in Toscana era il sentiero intrapreso da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, per arrivare a Roma. Così ha avuto inizio a un vero e proprio pellegrinaggio che, in Toscana, trova il suo ingresso presso l’attuale passo della Cisa. La via di comunicazione raggiunge anche Lucca e si dirige verso Altopascio, oltrepassa l’Arno e percorre tutta la Val d’Elsa, fino a giungere a Siena. Seguendo la Cassia, la Via Francigena attraversa le valli dell’Arbia e dell’Orcia in direzione Roma. 38 Comuni attraversati, più di mille le strutture ricettive a disposizione dei pellegrini.
La Via di Francesco in Toscana – 25 tappe, 428 km
È una rete di sentieri che da Firenze si inoltra nelle più suggestive valli toscane: la Valdisieve, il Valdarno Superiore, il Casentino, la Valtiberina e la Valdichiana. Il percorso inizia di fronte alla Basilica di Santa Croce, la chiesa francescana più grande del mondo.
Seguendo il corso del fiume Arno si arriva al Santuario della Verna, dove San Francesco ricevette le stigmate, passando per castelli, eremi, pievi e luoghi dove natura e misticismo si fondono, come nel caso del Monastero di Camaldoli. Dal Casentino si prosegue per Arezzo e Cortona, dove San Francesco fondò l’Eremo Le Celle.
Via Lauretana Toscana – 5 tappe, 114 km
Di origine etrusco-romana, era un’importante via di pellegrinaggio e di collegamento tra il territorio senese e l’area umbro-marchigiana. Prende il nome dalla Santa Casa di Loreto, nelle Marche.
Il tratto toscano della Lauretana è quello che unisce Siena a Cortona e passa in Valdichiana Senese attraverso meravigliosi borghi, come Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano e Valiano. Il percorso, oltre ad essere disponibile su un’apposita App, è indicato in ogni sua tappa dalle frecce bianche e rosse sulle quali è riportato il simbolo della Madonna di Loreto.
Via Matildica del Volto Santo – 5 tappe, 105 km
Si tratta della terza variante di un percorso che partendo da Mantova e attraversando tre regioni (Lombardia, Emilia e Toscana) arriva a Lucca.
Il cammino conduce alla scoperta dei territori di Matilde di Canossa e può essere affrontato nella sua interezza oppure suddiviso nei suoi tre tratti storici: la Via del Preziosissimo Sangue (da Mantova a Reggio); il Cammino di San Pellegrino (da Reggio a San Pellegrino in Alpe); la Via del Volto Santo (da San Pellegrino in Alpe a Lucca).
Il percorso tocca il crinale montano e discende tra i borghi e la natura incontaminata della Garfagnana fino alla meta agognata dai pellegrini: il leggendario crocifisso del Volto Santo, conservato nel Duomo di Lucca.
Via Romea Strata in Toscana – 6 tappe, 110 km
Il termine Via Romea significa letteralmente via per Roma e nel medioevo con tale nome si indicavano importanti strade utilizzate dai pellegrini che si dirigevano a Roma da vari luoghi d’Italia e dell’Europa. La Romea Strata riscopre uno storico cammino che da oltre 12 secoli collega il nord Italia e l’Europa Centrale con Roma, attraverso la Pianura padana e l’Appennino Tosco-Emiliano. Perno del tracciato è da sempre l’Abbazia di Nonantola (Modena), che, assieme a Cluny e Canterbury era tra le più importanti e potenti abbazie benedettine d’Europa.
Da Fanano, sull’Alto Appennino Modenese, il percorso si inerpica fino alla Croce Arcana, Cutigliano, Pontepetri e scende verso Pistoia. Da lì è possibile proseguire verso il Montalbano e Vinci fin dentro i paesaggi che hanno ispirato il genio di Leonardo. Nella valle dell’Arno, a Fucecchio e a San Miniato, si ricongiunge con la Via Francigena alla volta di San Miniato.
Via Romea Sanese – 4 tappe, 86 km
La Via Sanese fu, per tutto l’Alto Medioevo, l’itinerario principale e più breve ad unire Firenze e Siena. A partire dal duecento, con l’affermarsi del pellegrinaggio verso Roma attraverso i passi appenninici del Mugello, la via divenne sempre più importante poiché a Siena si ricongiungeva alla Francigena che conduce sino a Roma. Dalla Basilica della Santissima Annunziata, nel centro di Firenze, si arriva alla Basilica di San Francesco, nella città del Palio. Per fare questo si attraversa il territorio a sud di Firenze, con le località di Pozzolatico e Tavarnuzze, per raggiungere San Casciano Val di Pesa. In territorio chiantigiano, si costeggia la Villa le Corti, si attraversa Montefiridolfi e si raggiunge l’antichissima Badia a Passignano. Da qui, attraverso il borgo medievale di San Donato in Poggio si raggiunge Castellina in Chianti. L’ultima tappa attraversa il comune di Monteriggioni, alle porte di Siena.
Via Romea Germanica – 7 tappe, 141 km
Descritta per la prima volta nel 1256 da Alberto di Stade, monaco viaggiatore, la Via Romea Germanica fu il più importante itinerario per i pellegrini medievali che venivano dal Nord Europa: In Toscana la Via Romea Germanica parte dall’Alpe Serra, il valico che segna il confine tra la Romagna e la Toscana e scende fino al Casentino e alla Valdichiana Aretina. Proseguendo verso Orvieto e Montefiascone, si congiungeva alla Via Francigena.
Oltre a questi itinerari che ruotano tutti intorno alla via Francigena, abbiamo scelto di menzionare dei cammini con una storia più recente ma altrettanto affascinante:
Via Vandelli – 172 km, 7 tappe
È un’antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena (capitale dell’omonimo ducato) e Massa. Nel 1741 il Duca Francesco III d’Este concluse il matrimonio del figlio Ercole con Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del Ducato di Massa, e così Modena acquistò l’ambìto sbocco al mare.
Per questo motivo, l’abate ingegnere, geografo e matematico di corte Domenico Vandelli fu incaricato di concepire e disegnare un nuovo tracciato stradale che fosse all’avanguardia dei tempi. La Via Vandelli oggi è un cammino che attraversa borghi arroccati e montagne mozzafiato.
Il dislivello è impegnativo e arriva quasi a 5400m di dislivello positivo complessivo, affrontando anche il passo del Lagadello sul crinale tosco-emiliano e il passo della Tambura tra le alpi Apuane, entrambi a 1620 m di quota.
Via degli Dei – 121 chilometri, 6 tappe
La Via degli Dei è un percorso lungo circa 130 km che unisce Piazza Maggiore a Bologna e Piazza della Signoria a Firenze. Il tracciato ripercorre un’antica via utilizzata dai Romani, chiamata Flaminia Militare. Il percorso è stato recuperato intorno agli anni ’90, durante degli scavi archeologici che hanno permesso di rinvenire antiche strade romane che univano l’antica Felsinea (Bologna) a Fiesole. Si chiama Via degli Dei perché il percorso attraversa monti e località che hanno nomi di antiche divinità pagane come: Monte Adone, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), Monte Venere, Monte Luario (da Lua, la dea romana dell’espiazione).
Cammino d’Etruria
Si snoda per 200 chilometri da percorrere a piedi da Volterra a Chiusi, lungo un percorso di eccellenza che attraversa il cuore della regione e unisce 15 comuni, con capofila quello di Chianciano Terme. Il percorso, presentato alla Regione nel 2021, è da considerarsi un tutt’uno con un altro progetto gemello a cui hanno aderito diversi Comuni tra le province di Pisa e Livorno: il Cammino d’Etruria Pisa-Volterra (capofila il Comune di Collesalvetti). Se la Regione approverà i due progetti, insieme diventeranno un percorso straordinario di oltre 400 km.
Lo scorso 21 aprile una prima comitiva di camminatori ha percorso l’intera tratta dell’itinerario Pisa-Volterrra. La partenza è avvenuta a Pisa, dal tumulo del Principe Etrusco. Da lì, i viaggiatori si sono diretti a Coltano, poi hanno raggiunto Collesalvetti e successivamente Lorenzana. Le tappe successive, Casciana Terme e Lajatico, hanno permesso di visitare anche località come Lari e Terricciola. Il tratto finale ha portato i camminatori fino a Montecatini Val di Cecina, dove hanno visitato le miniere di Caporciano, per poi essere accolti a Volterra.