• 28/04/2025

Didacta: innovare la scuola per formare il futuro

 Didacta: innovare la scuola per formare il futuro

Alla Fortezza da Basso di Firenze si è svolta l’undicesima edizione di Didacta Italia. La coordinatrice Concia: «Programma scientifico improntato sull’innovazione»

Si è svolta dal 12 al 14 marzo Didacta Italia, il più importante appuntamento fieristico dedicato all’innovazione del mondo della scuola. Giunta all’undicesima edizione, la manifestazione si è tenuta come di consueto negli spazi della Fortezza da Basso di Firenze e anche quest’anno ha offerto ai docenti un’esperienza formativa completa e, grazie alla presenza di istituzioni e aziende, ha favorito il dibattito sul

mondo dell’istruzione tra enti, associazioni, imprenditori, insegnanti, dirigenti scolastici e ambito accademico. «Novità di questa edizione – dice

Anna Paola Concia, coordinatrice di Didacta Italia – è stata la suddivisione degli eventi per aree tematiche: dal debate alla creatività e pensiero critico; dall’innovazione nell’educazione 0-3 e nella primaria all’orientamento; dal learning by doing agli ambienti immersivi, all’innovazione di metodologie e linguaggi».

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Paola Concia

E poi i grandi numeri presentati da questa manifestazione: 2.300 gli eventi in totale rivolti a insegnanti, dirigenti, personale del mondo scolastico di ogni ordine e grado, dalla scuola 0-6 fino ai percorsi post diploma. «In particolare – prosegue Concia – mi soffermerei sui quasi 487 eventi formativi, dei quali 231 workshop e 256 seminari. Abbiamo fatto un grande lavoro di preparazione alla fiera, coinvolgendo 520 aziende della filiera scolastica nazionale e internazionale». Aziende che sono state distribuite in 9 padiglioni su un’area di 50mila

metri quadrati: dalla cancelleria e editoria alle architetture e arredi scolastici, dalla didattica museale all’educazione alimentare, dall’educazione ambientale e green a quella motoria e allo sport a scuola, dalla formazione linguistica ai giochi didattici, musica, arte e teatro fino alle più avanzate tecnologie informatiche.

E le novità, oltre che “quantitative”, sono state anche “qualitative”. «Il programma scientifico – spiega Concia – è stato improntato sull’innovazione, sull’ambito imprenditoriale, sulle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, sulla cybersecurity, sulla digitalizzazione, sull’uso della robotica, sulle materie Stem (dall’inglese science, technology, engineering and mathematics, ndr). E poi l’area dedicata al Ministero dell’Istruzione, agli istituti professionali 4+2 e alle università». Viene allora da chiedersi a che punto sia lo stato dell’arte della formazione in Italia. «Noi – risponde Concia – facciamo formazione di alto livello per docenti. La scuola sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti e l’Italia non deve fare l’errore di pensare di essere ancora la Cenerentola d’Europa.

Non nego che taluni problemi permangano, ma abbiamo anche modelli innovativi importanti e i ragazzi devono essere messi nella condizione di restare al passo di un mondo scolastico in continua evoluzione. Gli studenti di oggi sono nativi digitali: la didattica deve essere innovativa anche per questo».

E tra i modelli innovativi – lo abbiamo accennato prima – ci sono anche gli Istituti Tecnologici Superiori (Its), accademie tecnologicamente qualificate e avanzate, finalizzate alla promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, e al rafforzamento delle condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza. Il gap con il resto d’Europa resta alto, in questo settore? «La distanza c’è ancora – risponde Concia – ma tutto il nostro sistema scolastico sta facendo un grande lavoro e il gap è destinato sempre più a diminuire.

In altre parole, la scuola italiana si sta avviando verso la strada giusta per ciò che riguarda la formazione professionale». Per chiudere, inevitabile parlare a Didacta anche di intelligenza artificiale. «L’IA non è una materia – conclude la coordinatrice della manifestazione – ma uno strumento che può aiutare l’apprendimento e l’organizzazione didattica. Impariamo a gestirlo nel migliore dei modi».

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David Meccoli

Giornalista tradizionale e digitale, esperto in relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa

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