Dalla paura al sogno
C’erano una volta i media. Verticali, ordinati, comprensibili. Qui i quotidiani, là le riviste, più vicino la televisione, più lontano la rete e i social, gli eventi. Ogni canale con le sue regole e i suoi esperti. Oggi non è più così. La notizia che ho letto non so più se è un articolo di quotidiano vista alla televisione durante la rassegna stampa o se mi è stata girato via whatsapp un link a twitter ripreso a sua volta da un video postato da questo o quell’influencer.
Ma niente tornerà come prima, nemmeno i media.
Così abbiamo pensato che nella moltiplicazione di canali di comunicazione, esasperata da quasi un anno di lockdown, fosse necessario un filo di Arianna comunicativo nel quale una comunità di cittadini che lavorano, pensano, interagiscono potesse ritrovarsi e incontrarsi. Interagire.
Così nasce TE, Toscana Economy.
Un po’ carta e un po’ web, un po’ push e un po’ social. Non importa da che canale si entra nel merito dei contenuti che trattiamo, importante è entrarci, trovarsi con interlocutori omogenei, interessati al confronto piuttosto che al narcisismo da tastiera, al merito dei contenuti piuttosto che alla loro spettacolarizzazione.
È così che TE si propone come comunità di cittadini che si ritrovano, si scambiano informazioni utili, si conoscono e si frequentano nell’orizzonte del fare, del pensiero positivo, della visione del futuro.
Cittadini influenti, nella pubblica amministrazione e nelle associazioni, nell’impresa e nel sociale, nella scuola e nelle professioni. Vecchi e nuovi stakeholder. Influencer della realtà.
Dal Covid usciremo, ma nel frattempo prepariamoci ad uscirne al meglio. La nuova economia del mondo che cambia all’uscita del tunnel non la decideranno i virologi e nemmeno gli psicologi o gli opinionisti o i politici. Tanto meno gli improbabili influencer dell’immaginario e i loro seguaci pronti a condividere illusioni e allusioni.
I nuovi decisori sono oggi i portatori di idee positive di futuro. Non si riconoscono per l’età ma per la loro capacità di pensare, immaginare, sognare e fare.
Si riconoscono per la voglia di condividere, di essere avanguardie piuttosto che esecutori che si autocommiserano. I nuovi decisori però devono comprendere i giovani, in modo prioritario. Il nuovo mondo sarà basato su risorse che appartengono alle generazioni future. Sono i giovani, anche quelli non nati, che restituiranno le risorse che spenderemo dal Recovery Plan che non a caso è caratterizzato come Next Generation EU. Sono i giovani che dovranno gestire un futuro di nuove professioni, di opportunità in parte ancora da inventare. Bene. Come facciamo a realizzare il nuovo mondo senza una capacità di confronto tra stakeholder e tra generazioni? Come facciamo ad andare avanti se ognuno si limita a dissodare l’orto di casa ragionando solo di difesa di privilegi e di apparenti diritti che la pandemia ha spazzato via?
Toscana Economy nasce come prototipo, per aiutare donne e uomini di buona volontà a capire meglio la trasformazione, a co progettare il futuro, a sentirsi comunità che pensa, che condivide.
Per ora siamo un esperimento ma i primi passi ci dicono che la strada è giusta.
La voglia di sognare per il genio italico è sempre venuta prima della paura del futuro.