Dal “turismo di vicinato” all’Asia: pronti a ripartire insieme agli operatori
Le strategie di Toscana Promozione per il rilancio
INTERVISTA A Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica.
Il settore riparte con offerte rivolte principalmente al mercato interno: colline, montagna, stabilimenti termali e naturalmente Firenze, che è quella che ha patito di più negli ultimi mesi.
«Un dialogo permanente con gli operatori del settore e i 28 ambiti turistici regionali, per capire meglio i problemi, cercare di risolverli e programmare le attività e i piani operativi già a novembre dell’anno precedente».
È questa la ricetta anti-crisi (ai tempi della pandemia) del direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Palumbo. Al timone dell’agenzia della Regione Toscana dal gennaio 2019, Palumbo possiede un vasto curriculum, avendo in precedenza ricoperto il ruolo di direttore generale turismo del Mibact (dove è stato il principale estensore del piano strategico del turismo Italia 2020) e direttore dell’agenzia di promozione della Regione Puglia, oltre ad avere numerose esperienze nel settore privato.
Palumbo, quali sono le strategie di ripartenza per il turismo, così fortemente provato dal lockdown?
«Dare sicuramente continuità al concept ‘Toscana Rinascimento senza fine’, che ha già dato i suoi buoni risultati a partire dallo scorso luglio.
Un’iniziativa di rilancio post Covid che si è sviluppata sui vari media (dove è stata vista da oltre due milioni di persone) e diretta in modo particolare al mercato italiano, ma anche ai toscani stessi per invogliare quel turismo di vicinato alla riscoperta delle molte attrattive offerte da questa regione».
Gli stranieri saranno allora per il momento messi in secondo piano?
«Assolutamente no. Anche nei momenti più bui del lockdown abbiamo ritenuto importante consolidare il brand territoriale, secondo una linea tracciata anche da altre importanti destinazioni estere, come il Portogallo e la Grecia.
Ai nostri turisti di riferimento – e parlo soprattutto di francesi, tedeschi o inglesi – si deve sempre continuare a parlare, dire loro che qualche mese fa era giusto fermarsi, ma che la Toscana li avrebbe comunque aspettati. E loro hanno iniziato a tornare anche questa estate: noi dobbiamo essere pronti con offerte dedicate e specifiche».
Si riparte dall’Europa, quindi: e gli altri?
«Intanto siamo stati presenti al Gran Premio di Formula Uno al Mugello, con passaggi sulla Rai e su Sky visti da 90 milioni di persone. A Primavera torneremo poi a comunicare anche con un altro importante mercato di riferimento, quello americano.
Ma una nuova ‘frontiera’ saranno i Paesi asiatici: è lì che dobbiamo intervenire per orientare le loro scelte di viaggio per il 2021. E lo faremo attraverso tre pilastri: stipulando un accordo con la tv di Stato cinese, sulla quale andranno in onda 8 documentari dedicati alla Toscana; aprendo un account sul servizio di messaggistica We Chat, il più usato in Estremo Oriente entrando nel circuito di Ctrip, il secondo operatore turistico al mondo dopo Booking».
Sempre con riferimento al mercato asiatico, tempo fa si era parlato anche di un imminente accordo con una compagnia di navi da crociera…
«È vero, ma si tratta di un segmento – quella della crocieristica – che è stato particolarmente penalizzato dalla pandemia e abbiamo dovuto fermarci. Il progetto era quello di allestire una nave come se fosse stata una sorta di condensato dell’offerta toscana: località, prodotti tipici, vino, terme, spettacoli. Una promozione permanente del nostro territorio destinata a 5mila persone a settimana. Vedremo se riprendere in mano il progetto in futuro».
Abbiamo parlato del target, ma come si muoverà la Toscana sul fronte dell’offerta del prodotto?
«La ripartenza si baserà sulla promozione dei luoghi meno noti, allargando la nostra destinazione: le colline, la montagna, le località di mare ‘minori’, i 33 stabilimenti termali. Ma anche luoghi che possono offrire vacanze brevi per il mercato interno: dall’outdoor al wedding alla moda. E non ci dimenticheremo certo di Firenze, eccellenza che più ha sofferto negli ultimi mesi».
E come sarà “costruito” questo prodotto-Toscana?
«Lo vogliamo fare insieme ai 28 ambiti turistici regionali, avviando un percorso permanente con gli enti locali e le imprese. A novembre dovremo essere in grado di elaborare il piano strategico turistico per l’anno successivo: dovremo sapere in anticipo quali prodotti abbiamo e dove dobbiamo portarli e promuoverli. Ai soggetti coinvolti dico: programmiamo e costruiamo insieme la rete del turismo toscano»..