Costruiamo il futuro insieme
Saper innovare il proprio business è ormai diventato un fattore imprescindibile per ogni impresa contemporanea. A Firenze c’è una realtà che da dieci anni vive di innovazione ed è diventata un punto di riferimento nazionale del settore digitale. È Nana Bianca, startup studio, coworking e acceleratore che da settembre 2020 si è trasferito nell’antico granaio di piazza del Cestello, trasformato adesso nell’Innovation Hub di Fondazione CR Firenze. In questo splendido edificio nel cuore dell’Oltrarno troviamo anche Intesa Sanpaolo Innovation Center, Cisco e 42 Firenze, la rivoluzionaria scuola per programmatori che ha appena aperto le iscrizioni
Al The Stellar, il nuovo ristorante e cocktail bar che si trova al piano terra del complesso, aperto a tutta la città, abbiamo incontrato Paolo Barberis, cofounder di Nana Bianca insieme ad Alessandro Sordi e Jacopo Marello. Imprenditore digitale dagli anni novanta, quando creò Dada, Barberis ci racconta di come questi spazi siano una vera e propria fabbrica di imprese digitali ma anche una grande occasione per tutte quelle aziende del territorio che desiderano innovare investendo sui giovani.
«Ogni anno cerchiamo di costruire una startup con un team di fondatori, solitamente tre persone, e finanziamo l’inizio del progetto – spiega Barberis – la squadra deve essere autosufficiente e coinvolta nel progetto, entrando nel capitale della startup. Noi li affianchiamo trovando nuovi investitori e seguendo il nostro modello per farli crescere come imprenditori. Inizialmente le nostre startup si possono avvalere delle competenze e dei servizi delle altre realtà del nostro network ma una volta che il progetto cresce vengono internalizzate sempre più funzioni».
Questo è il modello “startup studio” ma Nana Bianca offre anche una serie di percorsi di accelerazione per affiancare e far crescere giovani imprese digitali.
«Inizialmente avevamo un piccolo progetto chiamato “steroids” per la selezione informale di startup, poi è nato il programma Hubble con la Fondazione CR Firenze.», racconta Barberis «Un comitato sceglie tra le startup che si candidano per l’accelerazione e ricevono 50000 euro di supporto. I team svolgono un percorso di didattica e affiancamento e sono seguiti da un “mentor”, cioè un professionista esperto che ha già vissuto il percorso imprenditoriale sulla sua pelle. Noi tre fondatori continuiamo a seguire i progetti e a fare business review».
Il programma Hubble sta attraendo progetti da tutta Italia e in soli 5 anni sono stati creati oltre 200 posti di lavoro e trentasei startup costituite a Firenze.
Hubble non è il solo percorso di accelerazione offerto da Nana Bianca. Insieme a Intesa Sanpaolo Innovation Center è stato recentemente lanciato Italian Lifestyle programma dedicato alla ricerca di startup e PMI innovative che offrono soluzioni digitali nei settori del turismo, della moda e del food.
Un percorso di accelerazione di dodici settimane che vedrà le startup selezionate crescere, a Firenze, tramite mentorship, formazione e networking con le aziende del territorio.
In ambito energetico, Nana Bianca collabora con Estra per il programma di accelerazione E-Qube, giunto alla terza edizione, mentre al PIN di Prato è nato Prisma – PRato Industrial SMart Accelerator, per favorire la trasformazione digitale delle imprese del distretto industriale tessile-moda attraverso la sperimentazione su tecnologie emergenti (Internet delle Cose, Intelligenza Artificiale, Blockchain) e 5G.
All’interno di Nana Bianca si crea un ambiente in cui le startup possono interagire tra di loro e fare sistema, sotto la supervisione di Barberis e gli altri founder che, grazie alla loro esperienza, le guidano verso la maturità, seguendo modelli consolidati, senza salti nel buio.
Sono oltre sessantacinque le startup nate o passate dai loro programmi di accelerazione. Un esempio è Vino.com, startup entrata a Nana Bianca con un modello di business molto diverso da quello attuale ma che si è evoluta fino a diventare una delle enoteche online di maggior successo in Italia.
Il valore generato da Nana Bianca non si limita però alle startup che crea o aiuta a crescere.
«Auspichiamo che le aziende in cerca di nuove strade per innovare possano trovare in questo luogo un mondo al quale di solito non hanno accesso – afferma Barberis – Vogliamo aumentare sempre di più i nostri programmi di accelerazione. “We build the future with” è il nostro modello per fare open innovation. Le aziende possono diventare partner di Nana Bianca e creare insieme a noi un progetto funzionale al loro business. Il concetto è quello di aiutare aiutando. Le aziende finanziano i programmi di accelerazione per startup che a loro volta sviluppano prodotti e servizi che interessano all’azienda stessa».
Tutti gli imprenditori possono trovare in Nana Bianca opportunità di innovazione che non hanno niente da invidiare rispetto alle grandi realtà attrattive come la Lombardia.
«Ovviamente Milano ha un forte ecosistema imprenditoriale ed è importante essere vicini a partner e settori specifici, ma in futuro avrà sempre più importanza dove si vive, non dove si lavora. Grazie al digitale la localizzazione è un fattore sempre meno importante, le società sono nomadi e si spostano, basta vedere cos’è successo negli USA con la migrazione dalla California al Texas. Firenze è ben connessa, con una buona qualità della vita e un accento internazionale. In Toscana dobbiamo fare leva su questo.» conclude Barberis.