Coltivare senza terra: innovazione e tecnologia per un’agricoltura realmente sostenibile
Il G20 sull’agricoltura tenutosi recentemente a Firenze ha confermato che siamo nel bel mezzo di un cambiamento epocale, che rende imperativa l’attenzione di tutti sui temi dell’innovazione e della digitalizzazione del settore primario, e delle conseguenti ricadute sociali e ambientali.
Già da qualche anno è impegnata su questo fronte la pmi innovativa EDO Radici Felici di Colle di Val d’Elsa (Siena), che ha un polo produttivo anche a Quarrata (Pistoia). L’azienda sviluppa tecniche di coltivazione di tipo aeroponico (coltura fuori suolo) e il sistema più sofisticato e brevettato di airfloating, proponendo un metodo di fare agricoltura ecosostenibile, capace di fronteggiare i cambiamenti climatici e di garantire la sicurezza alimentare, con prodotti privi di sostanze chimiche e a bassa, o nulla, carica microbica
«Il nome Edo, diminutivo di Edoardo – spiega Andrea Pezzoli, presidente del cda – lo abbiamo scelto perché ci ricorda i nonni che lavoravano la terra, quindi è legato alla memoria e alla tradizione. Ma Edo evoca anche l’aggettivo edibile e ci ricorda che il sistema di nutrirsi deve per forza cambiare e deve farlo in fretta».
Dietro EDO ci sono sette imprenditori (tre toscani, tre piemontesi, un siciliano), che hanno sentito l’esigenza di diversificare i settori nei quali operavano e che, dopo un viaggio in Olanda, Paese che detiene il primato mondiale di tecnologie applicate all’agricoltura, hanno deciso di introdurre anche in Italia l’aeroponica, un sistema che permette di coltivare piante senza l’uso della terra e senza l’impiego di sostanze chimiche.
«Il primo approccio è stato scientifico, – prosegue Pezzoli – per cui abbiamo fatto la validazione con l’Università di Pisa. Successivamente abbiamo iniziato a fare il trasferimento di know how sul mercato, ma purtroppo non è facile far capire alle aziende che il cambiamento del processo produttivo è ineludibile e che dobbiamo rispondere alle richieste dell’Onu e della Comunità Europea in tempi brevi. E questa è una riflessione che deve essere fatta in modo meno settoriale e più sistemico, altrimenti non saremo vincenti con le idee che andremo a proporre al mondo della finanza, che nel frattempo si sta preparando a supportare i progetti migliori».
Le colture fuori suolo e la tecnica di airfloating brevettata da EDO Radici Felici non sono quindi fantascienza, ma un’ affascinante quanto concreta metodologia innovativa che permette di produrre, all’interno di spazi chiusi, prodotti a foglia e a frutto. L’unica condizione è che non abbiano un ciclo di vita superiore ai dodici mesi, poiché le radici crescono molto e richiederebbero spazi enormi. L’aeroponica e l’airfloating permettono di seguire non solo il processo produttivo, ma anche i momenti successivi all’immissione sul mercato. «Viene così garantita la certificazione di valori concreti che nessuno può manomettere e alterare – sottolinea Pezzoli –. Ricordiamoci invece che il biologico, per esempio, è solo un disciplinare produttivo e non una vera e propria certificazione, e non è vero che non si usano trattamenti; si hanno solo dei parametri un po’ più stringenti rispetto alle produzioni tradizionali».
Ma quali sono i punti di forza e i punti deboli di un sistema così all’avanguardia? «I punti di forza – risponde il presidente del Cda – sono la possibilità di avere un’agricoltura di prossimità, vicino a dove vi è reale necessità di prodotti. Inoltre si ha il controllo di tutti i parametri produttivi, dall’acqua necessaria, all’ambiente che circonda la pianta, e si possono controllare anche gli aspetti che influiscono sulla salute umana, evitando l’uso di sostanze chimiche, poiché la pianta difficilmente sviluppa patogeni. Si accorcia la filiera, riducendo anche i consumi di carburante e il conseguente inquinamento atmosferico. È necessario capire che l’alimentazione non deve essere intesa come il bisogno di riempire la pancia con cibo di scarsa qualità, ma come nutrizione. Grazie all’aeroponica possiamo anche aiutare a prevenire eventuali malattie, andando a fornire microelementi minerali, che la pianta in natura trova ma in maniera limitata. Si possono così creare delle piante medicali e allontanare patologie; inoltre l’aeroponica permette anche di dare nuova vita a spazi dismessi, e questo è un altro aspetto positivo. Il punto debole – prosegue – è sicuramente legato al costo produttivo che è più alto, perché prevede l’investimento in tecnologie. Questo purtroppo riduce al momento le opportunità di mercato, perché il consumatore non conosce le colture fuori suolo e quindi non le chiede, e la grande distribuzione, che è il nostro stakeholder principale, non ha certo interesse né a parlarne, né tanto meno a investire su qualcosa che al momento il mercato non reclama. L’innovazione in agricoltura è ancora un tabù, eppure è la nostra unica possibilità per invertire la marcia. Dal canto nostro non siamo interessati a dare vita ad una linea di prodotti, ma ad intervenire sulla filiera già esistente. La grande svolta però può avvenire solo se la GDO apre gli occhi».
Al momento , sul mercato esiste un basilico prodotto con il sistema dell’airfloating da un’azienda di Radicondoli e distribuito nei supermercati, mentre – fa sapere Pezzoli – «abbiamo deciso di usare la nostra produzione di insalata come campionatura e di fornirla a due società toscane che stanno lavorando sul gradimento da parte dei fruitori di mense scolastiche e ospedaliere, e dei nutrizionisti. Il prodotto è visivamente identico a quello coltivato a terra, ma ha un profumo, un gusto e una croccantezza unici. Dobbiamo far capire a tutti che la Toscana è sì storia e tradizione da valorizzare e proteggere, ma è anche innovazione e non abbiamo tempo da perdere, perché la salute, nostra e dell’ambiente, non può più aspettare».
Per approfondimenti:
Nell’anno 2020 Edo Radici Felici Srl viene classificata come pmi innovativa e inserita nell’apposito registro: www.edoradicifelici.it