Collegio alla Querce: Auberge a Firenze

È un hotel da 83 camere il primo Auberge Resorts Collection in Italia, aperto a Firenze il 2 marzo 2025 con il nome di Collegio alla Querce
Il gruppo di ospitalità, fondato nel 1981 con sede tra la California e il Maryland, è già presente negli Stati Uniti, in Messico e in Europa con 27 resort e hotel di lusso. Abbiamo intervistato Lorenzo Maraviglia, General Manager di Collegio alla Querce. Il complesso che ospita l’hotel ha operato per oltre un secolo come istituto e centro educativo e oggi, sospeso a un centinaio di metri sopra la città, regala vedute incantevoli sul Duomo e su Firenze.
La ristrutturazione è stata curata dallo studio di architettura spagnolo Esteva i Esteva, il team fiorentino ArchFlorence ha firmato gli interni, mentre i giardini barocchi terrazzati, che si estendono su quattro livelli, sono stati progettati dalla paesaggista Francesca Watson. L’offerta include 49 camere, 28 suite e sei grand suite, tra cui la residenza la Quercia. La proprietà include anche due soggiorni, due bagni, una cucina, una terrazza panoramica e una vasca idromassaggio privata. Molti ambienti comuni conservano tracce della loro originaria funzione: è il caso del ristorante La Gamella, un tempo refettorio del collegio, o del suggestivo Bar Bertelli, intitolato a uno dei presidi storici dell’istituto. Presente anche Aelia, la Auberge spa dell’hotel.
Direttore, cosa rappresenta per lei guidare il team di Collegio alla Querce? Questa sua nomina coincide anche con l’ingresso in uno dei gruppi di ospitalità più prestigiosi al mondo?
«Guidare il team di Collegio alla Querce è per me un grande onore e una responsabilità stimolante. Questo progetto rappresenta la fusione tra storia, cultura e visione contemporanea dell’ospitalità. Entrare a far parte della famiglia Auberge Resorts Collection, un gruppo che incarna l’eccellenza nel lusso esperienziale, aggiunge ulteriore valore: significa
condividere una filosofia che mette l’ospite al centro attraverso esperienze autentiche, curate nei minimi dettagli. È un’opportunità straordinaria per costruire qualcosa di unico, in un luogo che ha già un’anima fortissima».
Quali sono le origini storiche di questo complesso?
«Il complesso di Collegio alla Querce ha una storia affascinante e stratificata che risale al XVI secolo. Fondato nel 1868 dai Padri Barnabiti come estensione del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, ha avuto un’importante funzione educativa, ospitando generazioni di studenti e sviluppando una prestigiosa biblioteca con oltre 70mila documenti. Inoltre, nel 1870, al suo interno è stato istituito un osservatorio geodinamico, contribuendo a ricerche scientifiche di rilievo grazie all’opera di studiosi come il barnabita Timoteo Bertelli. I suoi
spazi hanno accolto generazioni di studenti e artisti, e oggi continuiamo a onorarne l’anima educativa trasformandola in un’accoglienza raffinata e consapevole».
Come sono stati mantenuti e valorizzati gli elementi architettonici originali nel progetto di riqualificazione e rinnovamento del complesso?
«La riqualificazione di Collegio alla Querce è stata concepita come un gesto di grande rispetto nei confronti dell’identità storica del luogo. Nulla è stato stravolto, ma piuttosto riportato alla luce, con un lavoro di restauro meticoloso e appassionato. Affreschi, soffitti lignei, volte storiche, pavimenti originali e dettagli decorativi sono stati preservati e valorizzati grazie alla collaborazione con maestranze artigiane locali e studi di architettura specializzati nel restauro conservativo. Allo stesso tempo, sono stati introdotti elementi di comfort contemporaneo e tecnologie all’avanguardia, integrati con discrezione. Il risultato è un dialogo armonioso tra passato e presente, tra memoria e modernità, che arricchisce l’esperienza degli ospiti».
Citandovi, «ogni albergo Auberge possiede un’individualità unica, tutti condividono un approccio artigianale al lusso». Qual è l’identità di Collegio alla Querce e come si esprime nei servizi e nelle esperienze pensate per la struttura?
«Collegio alla Querce ha un’identità fortemente radicata nel territorio toscano e nella cultura fiorentina, ma al tempo stesso si apre al mondo con uno spirito cosmopolita. Il nostro approccio al lusso è discreto, su misura, ispirato all’eleganza naturale del luogo. Offriamo esperienze immersive legate all’arte, all’enogastronomia, alla musica e alla bellezza del paesaggio: ogni soggiorno è pensato come un percorso sensoriale che coinvolge mente e spirito».
Può parlarci dei progetti che pensa di sviluppare intorno all’hotel? C’è l’idea di far conoscere anche ai cittadini fiorentini quella che rappresenta una parte significativa della storia della città?
«Sì, uno degli obiettivi che ci sta a cuore è quello di aprire il Collegio non solo ai viaggiatori, ma anche alla comunità locale. Firenze è una città ricchissima di storia e cultura, ma è anche viva, contemporanea, in continua evoluzione. Collegio alla Querce intende diventare un punto di riferimento anche per i cittadini fiorentini:
stiamo sviluppando una serie di progetti culturali, esposizioni temporanee, concerti, incontri con artisti e artigiani locali, oltre a esperienze culinarie aperte al pubblico. Vogliamo che questo luogo torni a essere vissuto dalla città, come accadeva in passato. Vogliamo restituire alla città uno spazio che le appartiene, creando un ponte tra la sua storia e un futuro condiviso».
La sua carriera è iniziata nel ristorante Le Cirque di New York, diretto da Sirio Maccioni. Cosa ha imparato dal grande imprenditore montecatinese?
«L’esperienza a Le Cirque ha rappresentato per me una vera e propria scuola di vita. Sirio Maccioni era molto più di un ristoratore: era un visionario, un uomo di straordinaria umanità e carisma. Da lui ho imparato il valore dell’ospitalità autentica, quella fatta di eleganza naturale, attenzione sincera e un tocco teatrale che rende ogni esperienza unica. Mi ha insegnato l’importanza del dettaglio, ma anche quella della spontaneità. Lavorare al suo fianco mi ha trasmesso l’entusiasmo per un mestiere che è fatto di relazioni, di empatia e di passione».

Nato in Toscana, Lorenzo Maraviglia ha consolidato la sua passione per l’ospitalità a New York, grazie al suo legame speciale con la famiglia di Sirio Maccioni, il ristoratore patron del celebre Le Cirque di Manhattan. Dopo aver conseguito una laurea in Hospitality and Business Management alla CUNY di New York, Maraviglia in oltre vent’anni di esperienza ha diretto rinomate realtà alberghiere internazionali. Prima di approdare al Collegio alla Querce, ha ricoperto, per quattro anni, il ruolo di General Manager sin dall’apertura di Four Seasons Hotel Taormina, contribuendo in modo decisivo all’affermazione della struttura.
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