• 13/01/2025

Coldiretti: Lucca è la Biodinamic Valley d’Italia

 Coldiretti: Lucca è la Biodinamic Valley d’Italia

In dieci anni triplicate le aziende, gli occupati e le superfici Coldiretti chiede legge bioagricoltura.

Lucca, 19 giugno 2021 – Si trova a Lucca la Biodinamic Valley d’Italia. A dirlo è Coldiretti Lucca che torna a evidenziare la necessità di approvare una legge nazionale di settore dell’agricoltura biologica. In dieci anni le aziende agricole che hanno scommesso sulla biodinamica sono triplicate passando da una manciata a oltre trenta tra orticole, frutticole, vinicole e olivicole, spesso con propensione agrituristica, per oltre 200 ettari coltivati.

“In provincia di Lucca c’è tra le più alte concentrazioni di aziende biodinamica del paese. – conferma Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – Il settore è in forte espansione. Determinate per la diffusione della biodinamica in provincia di Lucca è stata la nascita dell’associazione Lucca Biodinamica. In una decina di anni il numero di aziende, degli occupati e delle superfici è cresciuto in maniera esponenziale. Lucca esprime un vero e proprio modello sostenibile che si basa semplicemente sul funzionamento corretto dell’ecosistema e la preservazione del suolo.”

L’agricoltura biodinamica è stata sempre equiparata al biologico ai sensi della legge fin dalla prima presentazione del Ddl di settore nel 2008 e tale disposizione è stata confermata in ogni passaggio alle Camere. In un momento difficile per l’economia e l’occupazione, l’impegno del Governo per l’approvazione del Ddl nel settore della bioagricoltura, che comprende anche l’agricoltura biodinamica, è un riconoscimento al lavoro di tanti imprenditori di fronte a un mercato in forte crescita,” afferma la Coldiretti nel corso dell’incontro con l’associazione dei produttori biodinamici.

“Libertà d’impresa significa anche – spiega ancora Elmi – garantire la convivenza dei diversi approcci agricoli che tutti insieme nel rispetto della salute e dell’ambiente, senza esclusioni e discriminazioni, contribuiscono allo sviluppo dell’Italia”. I numeri sono tutti a favore della biodinamica che ha impresso una spinta decisiva ai primati green del cibo toscano, con l’aumento dei consumi (+9%), delle esportazioni (+14%) e al contrasto del consumo di suolo.

“Significherebbe – spiega ancora Elmi – disconoscere un metodo di produzione sostenibile, innocuo e paziente che produce un grande valore in termini ambientali ed economici, la cui applicazione consente di ottenere prodotti di eccellenza qualitativa, apprezzati in ogni parte del mondo. Non possiamo essere a favore di questo approccio che penalizzerebbe enormemente un settore che contribuisce in maniera indiscutibile ai primati della nostra agricoltura”.

Le aziende biodinamiche infatti, a prescindere dallo specifico disciplinare di produzione, devono rispettare ed essere conformi ai requisiti europei e nazionali dell’agricoltura biologica – aggiunge Coldiretti – a partire dal regolamento europeo 834 del 2007 cita espressamente i preparati biodinamici e ne consente l’uso nelle norme di produzione regolamentate. Tutte le aziende biodinamiche, utilizzando un chiaro riferimento al termine “bio” in etichetta – spiega Coldiretti – termine tutelato dalle norme europee, devono essere certificate prima di tutto ai sensi della normativa comunitaria sul biologico.

Il disciplinare dell’agricoltura biodinamica, anche se richiama alcuni aspetti di chiara derivazione filosofica, prevede delle regole di base di assoluto rigore agronomico come la cura per la gestione della fertilità del suolo e una maniacale attenzione alle lavorazioni dei terreni e la gestione dei patogeni e delle malattie senza ricorso a input chimici di sintesi. “Si tratta di regole che, prendendo come base il disciplinare europeo per il biologico – conclude Elmi – ne valorizzano i principi attraverso prescrizioni specifiche e vincolanti“.

Fonte: Coldiretti Lucca

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Francesco Ugolini

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