La città di Vinci si candida a Capitale italiana della Cultura 2024
La città di Leonardo ha inviato il dossier al Mibact. Il sindaco Torchia: «Comincia il nostro viaggio, vogliamo trasformare la cultura in volano stabile di sviluppo del territorio»
Vinci Capitale della Cultura 2024, la sfida può cominciare. Adesso è realtà, la candidatura della città toscana che ha dato i natali al genio universale di Leonardo per il riconoscimento di città ammiraglia della cultura del Paese.
Il Comune di Vinci ha depositato formalmente lo scorso 19 ottobre il dossier al Ministero dei Beni culturali, un piano che contiene progetti, strategie e idee per conquistarsi il riconoscimento, a cui ambiscono altre 23 città italiane. Entro fine anno sarà resa nota la lista dei “finalisti” per l’assegnazione, se Vinci rientrasse verrà a quel punto costituito il comitato promotore della candidatura. L’operazione può però già ora entrare nel vivo.
Paese natale del Genio e per questo tra i Comuni più conosciuti della Città Metropolitana di Firenze, Vinci scommette sulla candidatura come leva per innescare meccanismi virtuosi e rilanciarsi dopo la crisi del turismo causa Covid.
Il Museo Leonardiano, posto all’interno del castello dei Conti Guidi, insieme alla suggestiva casa natale di Anchiano, distante pochi chilometri dal paese e dove Da Vinci nacque il 15 aprile 1452, sono i “must” dell’offerta culturale. Ma Vinci è anche un polo industriale dalla spiccata vocazione manifatturiera, e il paesaggio collinare offre scorci autentici e un’economia agroalimentare radicata.
Per il sindaco Giuseppe Torchia, primo firmatario del dossier, «la candidatura è una scommessa sul futuro della città e una grande opportunità. Vogliamo trasformare Vinci dando alla cultura il ruolo di un volano stabile per lo sviluppo del territorio, andando oltre l’approccio celebrativo delle politiche culturali tutte dedicate al grande genio di Leonardo.
La corsa per diventare capitale europea della cultura 2024 è come un gigantesco investimento in un’infrastruttura immateriale, è l’ambizione di andare verso un modello che superi gli stereotipi e coinvolga il territorio e le aziende, costruendo occasioni di crescita».
Intanto è stato anche svelato il simbolo: un dodecaedro stellato, immagine che nasce da uno studio approfondito del contesto filosofico in cui visse e operò Leonardo, ma anche da un’indagine sul territorio. Il dodecaedro è infatti la figura geometrica analizzata nel “Codice Atlantico”, è il solido platonico che rappresenta l’universo. Nella sua variante stellata lo si ritrova anche simbolo ricorrente del paesaggio vinciano.
«Vinci 2024 inaugura una fase di rilancio culturale e di sviluppo del territorio, nella quale l’eredità leonardiana si inquadra armonicamente con la tutela del paesaggio facendo leva su progetti artistici e culturali che catalizzeranno numerosi investimenti e promuoveranno la formazione e il benessere dei cittadini. Un’occasione dunque per dimostrare come la cultura possa essere trasformata in un volano per generare nuova conoscenza e nuova creatività, per avviare processi virtuosi di crescita e sviluppo», afferma Sara Iallorenzi, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Vinci.