Campus sulla moda sostenibile
Insieme per il progetto “I Care, I Make”, il nuovo campus sulla moda sostenibile per gli studenti delle scuole superiori
Dal 2 al 13 settembre 20 ragazzi delle classi III e IV degli istituiti superiori Gramsci-Keynes, Livi (PO) e Petrocchi (PT) si immergeranno in un percorso formativo e esperienziale sul tema della moda sostenibile, finalizzato alla sensibilizzazione delle nuove generazioni verso un consumo sempre più consapevole.
Le attività sono ideate e progettate dal Museo del Tessuto e vedono la collaborazione di Codesign Toscana – associazione culturale e network multidisciplinare esperto nella progettazione e facilitazione di percorsi di design collaborativo e apprendimento cooperativo in contesti non formali; WRÅD – studio di design e agenzia creativa co-fondata da Matteo Ward che affronta quotidianamente il tema della sostenibilità dell’industria della moda attraverso la formazione, il design e l’innovazione; Francesca Sarteanesi, artista e designer, creatrice della linea “Almeno Nevicasse”, una serie di maglioni ricamati a mano con scritte che isolano espressioni del linguaggio popolare mettendo in risalto tutta la forza espressiva della parola.
L’iniziativa è sostenuta dal Gruppo Colle, da 70 anni protagonista nel settore della tintura di fibre tessili naturali, sintetiche e artificiali e dal 2019 membro dei Textile Lovers, la compagine di aziende che sostiene il museo.
Il campus “I Care, I Make” esplorerà i temi della storia del distretto tessile di Prato, le trasformazioni della produzione tessile, l’avvento del fast fashion, l’economia circolare e la moda sostenibile, con laboratori creativi, incontri con esperti, visite in azienda, momenti di condivisione e di progettualità collettiva affinché i ragazzi possano diventare motore di un cambiamento e “influenzare” così anche i loro coetanei.
Al centro delle attività vi saranno una serie di azioni che mireranno a dare maggiore consapevolezza alle nuove generazioni sull’impatto ambientale dell’industria della moda e su come i comportamenti dei consumatori possano influire positivamente sulle logiche della produzione e del mercato, ad esempio promuovendo il riuso creativo degli abiti usati e allontanandosi dai modelli di acquisto compulsivo ispirati dal fast fashion. Inoltre, attraverso la creazione e diffusione di un kit, i 20 ragazzi coinvolti saranno impegnati in prima persona nel coinvolgimento diretto di altri 40 ragazzi in un’esperienza di personalizzazione degli abiti usati. I risultati del percorso verranno presentati in un evento di restituzione pubblica che si terrà 19 Ottobre pomeriggio al Museo.
L’iniziativa del campus fa parte di un progetto molto più ampio che vede il Gruppo Colle sostenere concretamente il Museo nell’anno 2024 attraverso il supporto al Campus, ma anche ad una attività di inclusione che prenderà avvio a Ottobre a beneficio dei soci dell’Associazione Italiana Persone Down – Prato e che verrà successivamente comunicato con un’iniziativa ad hoc.
L’accordo di collaborazione tra Museo e azienda prevede inoltre l’attivazione di una serie di iniziative – come visite guidate e laboratori – specificamente destinati ai dipendenti del Gruppo Colle e alle loro famiglie.
“Siamo molto grati che il Gruppo Colle abbia scelto di sostenere le iniziative del Museo” – dichiara Fabia Romagnoli, Presidente della Fondazione Museo del Tessuto.
“Dalla progettualità condivisa tra museo e azienda, sono nati due progetti importanti a sostegno dell’educazione, della formazione e dell’inclusione, nel segno della continuità con la missione didattica di un Museo che tiene le porte aperte verso tutti”.
“Crediamo fermamente che in un museo di distretto come il nostro, le collaborazioni su temi di interesse comune sviluppate con le aziende possano liberare molte energie positive e creare occasioni di crescita e opportunità per il territorio”, commenta il Direttore del Museo Filippo Guarini.
“Gruppo Colle da sempre ha a cuore i temi legati alla Sostenibilità. Sostenibilità da noi intesa nel senso più ampio del termine e quindi non solo con attenzione all’efficientamento energetico ed ambientale ma anche come benessere dei nostri collaboratori e restituzione al territorio. E questo progetto con il Museo del Tessuto va proprio in quest’ultima direzione” dichiara Gaia Gualtieri, Responsabile Comunicazione.
“Da anni le nostre aziende fanno parte dei Textile Lovers (il gruppo di aziende che sostengono il Museo del Tessuto, ndr) e ci sembrava pertanto arrivato il momento di sviluppare un progetto che non solo valorizzasse questa collaborazione ma che fosse soprattutto fruibile dai giovani, i quali – anche attraverso questo tipo di esperienze e attività – possono capire come la Sostenibilità sia reale quando fatta da piccole scelte quotidiane”.
Giorgio Fermanelli, Head of Education di WRÅD, coinvolto nelle attività formative previste dal progetto, dichiara: “In un contesto storico in cui il tema della ‘moda sostenibile’ genera sempre più confusione, siamo entusiasti di partecipare al Campus, convinti che la diffusione della cultura della sostenibilità sia il primo passo per allineare concretamente le nostre azioni alle reali esigenze delle persone e del pianeta. Per questo, dal 2015, organizziamo attività ed eventi educativi sulla sostenibilità della moda, coinvolgendo studenti e studentesse dall’asilo all’università, per contribuire ad ispirare e formare una nuova generazione di attivisti per il cambiamento positivo”.